2020, diabete tipo 1 e ricerca: che cosa è successo quest’anno?

Cura Diabete Tipo 1: Novità e Scoperte 2020 - Diabete.com

A cura di Roberto Lambertini, blogger “Il mio diabete”

L’anno che volge al termine è dominato dalla pandemia da COVID-19, e lo resterà ancora per almeno parte del 2021. Ogni sforzo, in termini di risorse finanziarie e scientifiche, è stato impiegato per cercare di contenere non solo la diffusione del contagio tra la popolazione ma con un impeto mai visto nella storia dell’umanità e della medicina, per trovare terapie e vaccini necessari a curare una patologia, di cui poco si sa, e che prevenirla o creare una immunità collettiva con la vaccinazione era ed è la priorità assoluta. Le informazioni fin qui condivise promettono bene e restiamo fiduciosi in tal senso, ma intanto occorre cautelarsi con le indicazioni espresse dall’OMS e dalle autorità sanitarie nazionali (distanziamento, mascherina e igiene delle mani).

E per il diabete tipo 1, tutto fermo? Al principio dell’anno sembrava proprio di sì, leggendo le prime dichiarazioni degli scienziati impegnati nella ricerca scientifica a livello nazionale e internazionale. Poi, la prospettiva è cambiata, e l’evoluzione degli studi sta portando a risultati molto promettenti: vediamo un poco i versanti più significativi che la ricerca sta seguendo per arrivare alla cura del diabete tipo 1.

Tra cellule ingegnerizzate e anticorpi monoclonali

Un recente studio ha scoperto che una nuova cellula T geneticamente ingegnerizzata dai ricercatori dell’Università dell’Arizona Health Sciences è in grado di colpire e attaccare le cellule T patogene che causano il diabete di tipo 1, il che potrebbe portare a nuovi trattamenti immunoterapici.
I risultati sono stati pubblicati su Proceeding of National Academy of Sciences (Vedi voce 1 dei References).

Il diabete di tipo 1 è una malattia autoimmune caratterizzata da una progressiva perdita di cellule beta pancreatiche. Golimumab è un anticorpo monoclonale umano specifico per fattore di necrosi tumorale che è già stato approvato per il trattamento di diverse condizioni autoimmuni negli adulti e nei bambini. Non è noto se golimumab possa preservare la funzione delle cellule beta nei giovani con diabete di tipo 1 (stadio 3) di nuova diagnosi. Tra i bambini e i giovani adulti con diabete di tipo 1 manifesto di nuova diagnosi, golimumab ha determinato una migliore produzione di insulina endogena e un minor uso di insulina esogena rispetto al placebo. (Studio finanziato da Janssen Research and Development; numero T1GER ClinicalTrials.gov, NCT02846545) (Vedi voce 2 dei References).

Un percorso analogo riguarda gli avanzamenti dei test con Teplizumab: un altro anticorpo monoclonale anti-CD3 umanizzato che viene valutato per il trattamento e la prevenzione del diabete mellito di tipo 1 dalla società biofarmaceutica Provention Bio. Lo studio è stato pubblicato il 19 novembre 2020 sul New England Journal of Medicine (Vedi voce 3 dei References).

Le cellule staminali cureranno il diabete tipo 1?

Gli scienziati dell’Università di Alberta hanno appena curato il diabete tipo 1 nei topi, aprendo le porte alla ricerca sull’adattamento di questa cura per gli esseri umani. La potenziale cura è un momento fondamentale per prevenire la crescente prevalenza del diabete nella nostra società, una malattia che, secondo l’OMS, grava su 422 milioni di persone in tutto il mondo.
Il processo prevede un’applicazione di cellule staminali che esegue il reverse engineering delle isole di insulina dalle cellule del sangue (Vedi voce 4 dei References).

A tale proposito un importante finanziamento è stato stanziato dal Governo Canadese tramite il Canadian Institutes of Health Research Institute of Nutrition, Metabolism and Diabetes (CIHR-INMD) e JDRF Canada, attraverso la partnership CIHR-JDRF per sconfiggere il diabete. Ciascun partner investirà $ 3 milioni in cinque anni, per un totale di 15 milioni di dollari. Questo investimento fa parte di una vasta iniziativa di ricerca, 100 Years of Insulin: Accelerating Canadian Discoveries to Defeat Diabetes, finanziata da CIHR e partner (Vedi voce 5 dei References).

Questa è l’insulina intelligente che curerà tutta la gente

Mentre sotto il profilo dell’aggiornamento nei trattamenti esistenti e proprio di novembre 2020, l’annuncio proveniente dalla Danimarca dove i ricercatori dell’Università di Copenaghen e l’azienda biotecnologica Gubra, facente capo alla Novo Nordisk hanno sviluppato una nuova molecola di insulina che renderà la regolazione della glicemia più facile e più sicura per le persone con diabete di tipo 1.

In conclusione questi sono i filoni di ricerca più interessanti, ma occorre ricordare che nel frattempo anche la tecnologia biomedicale, tramite l’intelligenza artificiale e la realizzazione del pancreas artificiale completamente automatico, sta arrivando tra noi, assieme ad altre terapie che si integrano con il trattamento insulinico, ma avremo modo di riportarla la prossima volta.

References

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