Il pomodoro è, insieme alla melanzana e al peperone, uno degli ortaggi protagonisti dell’estate e della cucina italiana e più in generale mediterranea.
Nuove recenti review hanno riconfermato che il licopene, un carotenoide presente nei pomodori maturi protegge dallo stress ossidativo e dal rischio cardiovascolare e ipertensivo che risulta aumentato nella persona con diabete di tipo 2 e sovrappeso / obesità.
Nonostante oggi lo si trovi presente sui banchi dell’ortofrutta praticamente tutto l’anno, il pomodoro dà il meglio di sé in estate, quando matura…. secondo natura.
La sua polpa succosa, invitante e rinfrescante è ricca di nutrienti e di antiossidanti, tra cui il pregiatissimo licopene. Mangiato crudo ci dà il massimo, soprattutto quando condito in modo semplice con un filo d’olio extravergine di oliva.
Il pomodoro, re delle nostre tavole estive, è in realtà di origine sudamericana: era già diffuso tra gli Aztechi (“xitomatl” da cui l’inglese “tomato”) prima dell’arrivo dei conquistadores. Pare che sia stato proprio Hernán Cortés a portalo in Europa intorno alla metà del Cinquecento. Per i successivi due secoli, venne però utilizzato solo a scopo ornamentale, per abbellire le tavole imbandite. L’industria del pomodoro è nata solo nella metà dell’Ottocento, nelle campagne di Parma.
L’origine del nome
Secondo alcune fonti, i primi pomodori non erano del bel rosso acceso che conosciamo ma avevano la buccia gialla che al sole risplendeva come oro, da cui potrebbe derivare il nome di “pomo d’oro” diventato in seguito pomodoro.
Innumerevoli varietà
Il pomodoro è un ortaggio estremamente versatile con forme, consistenze e colori diversi, dal verde al rosso accesso, passando per il giallo e l’arancione.
Le varietà di cui possiamo disporre in Italia sono moltissime: dai pachino ai perini, dai grossi pomodori cuore di bue alla varietà più allungata che si chiama torpedino. I ciliegini dolci, rotondi e succosi, i Roma a forma di pera, i sardi con la pelle un po’ più coriacea che nel corso del tempo hanno contribuito a fare la storia della nostra grande gastronomia.
Bello e buono per la nostra salute
Il pomodoro, oltre a portare colore e allegria nei piatti estivi, è anche un ortaggio decisamente buono per la nostra salute, sebbene per alcune persone la sua acidità lo renda poco tollerato.
La sua polpa, composta per il 94% da acqua è dissetante, disintossicante e ricca di molti sali minerali (potassio, fosforo, magnesio, selenio) e di vitamine, tra cui la vitamina A, C ed E e folati.
Ma il pomodoro è da tenere in considerazione soprattutto per il suo alto contenuto di carotenoidi ad attività antiossidante e in particolare per la ricchezza del potente licopene.
Il pomodoro e i prodotti a base di pomodoro rappresentano le principali fonti di licopene nei Paesi occidentali (circa 80% del consumo di licopene). Altre buone fonti sono: anguria, guava, pompelmo rosa, papaia e albicocca
Il pomodoro contiene anche altri composti attivi, vale a dire neoxantina, luteina, α-criptoxantina, α-carotene, β-carotene, ciclopoli e β-carotene 5,6-epossido. Questi componenti forniscono un effetto sinergico protettivo, ma hanno ancora bisogno di ulteriori delucidazioni da parte dei ricercatori.
Il licopene nelle persone con diabete di tipo 2
Il licopene è presente nei pomodori in quantità variabili da 0.5 a 5 mg/100 ml e ha un picco di crescita vertiginosa durante la fase di maturazione. Le concentrazioni variano tanto anche nei derivati del pomodoro (succo, polpa, pelati, passata, salsa e conserva, concentrato).
Numerosi studi e metanalisi hanno documentato che il licopene ha effetti benefici nel contrastare lo stress ossidativo e il rischio cardiovascolare che risulta aumentato nella persona con diabete di tipo 2 e sovrappeso/obesità.
Pomodori: come proteggersi dal rischio solanina
La solanina e altri metaboliti (a-tomatina, solasodina, solanidina e tomatidina) sono sostanze azotate glicoalcaloidee tossiche per noi presenti in molte piante della famiglia delle Solanacee, a cui appartengono i pomodori, così come le melanzane e le patate. Sono sostanze che per la pianta fungono da protezione contro funghi, batteri, virus e insetti.
Se ingerite in quantità eccessive, alcune di queste sostanze possono provocare sonnolenza, irritazione alla mucosa gastrica e altri disturbi anche più gravi.
Il consumo normale di pomodori, anche quotidiano (intorno ai 100-200 g/die), in tutte le sue forme, non dà alcun problema di tossicità. L’importante è non esagerare con le quantità.
Chi soffre di gastrite dovrà ridurne più o meno drasticamente le quantità o eliminarli del tutto per lunghi periodi, in base alle indicazioni del nutrizionista e/o del medico.
Un altro fattore importante da tenere presente è la maturazione dei pomodori. Più sono maturi e minore è il contenuto di solanina. Nei pomodori, così come nelle melanzane, la concentrazione dell’alcaloide è inversamente proporzionale alla maturazione dell’ortaggio. Un pomodoro maturo è anche più ricco di tutti i suoi preziosi nutrienti, rispetto a un pomodoro ancora acerbo.
Quindi è importante mangiarlo in stagione, e quando è ben maturo. In questo modo la tossicità dovrebbe essere controllata a meno di specifiche sensibilità individuali, di cui occorrerà parlare con il medico o il nutrizionista.
La cottura riduce ulteriormente la concentrazione di solanina, inattivando gli eventuali residui.
Allergie e intolleranze al pomodoro: allarme rosso!
Chi è allergico alle graminacee (16%), o al lattice può avere un’allergia crociata anche per il pomodoro, sia crudo che cotto. L’ortaggio, infatti, indipendentemente da come lo assumiamo, è molto ricco di istamina. L’allergia al pomodoro è più frequente di quanto si pensi e viene diagnosticata tramite pricktest o dieta a esclusione ma individuarla è solo il primo passo per la cura. Occorre sempre fare attenzione poiché tracce di pomodoro, della polpa, dei semi, dello stelo e delle foglie si trovano in quasi tutte le preparazioni alimentari. Stargli alla larga è più difficile di quanto sembri. Piccole tracce si possono trovare perfino nei biscotti! Occorre, quindi, sempre leggere le etichette dei prodotti (la sua presenza deve essere dichiarata per legge) e prendere la buona abitudine di annotare in un diario eventuali manifestazioni allergiche ad essi associate.
A proposito di allergie, il pomodoro è uno dei numerosi alimenti da eliminare dalla dieta di chi ha un’allergia al nichel. Il nichel è uno dei metalli più diffusi nell’ambiente. Attraverso il cibo che mangiamo si accumula nel nostro organismo causando, a volte, intolleranze o allergie da accumulo.
Come scegliere i pomodori e conservarli
L’importante è scegliere i pomodori preferibilmente in stagione e assicurarsi che siano freschi. Per capirlo basta guardare le condizioni del picciolo: se è verde e fresco significa che sono stati raccolti da poco; se sono secchi, probabilmente hanno viaggiato un po’ troppo in cassetta. Sceglieteli belli sodi al tatto, con la pelle turgida e brillante.
Sensibili al freddo, quando sono freschi si conservano meglio fuori dal frigorifero, in questo modo termineranno la loro maturazione. Un piccolo trucco: per accelerarne la maturazione, metteteli insieme a una banana o a una mela; il gas emesso da questi frutti ne affretterà la maturazione. I pomodori interi, quelli tagliati a pezzi e la salsa di pomodoro possono essere congelati e utilizzati in seguito. I pomodori essiccati vanno conservati in un contenitore a chiusura ermetica, con o senza olio d’oliva, in un luogo fresco. I pomodori cotti si mantengono in frigorifero per circa 5-7 giorni.
4 consigli per scegliere al meglio i pomodori
- Prediligi le varietà di pomodori locali: l’ideale è a km 0, o comunque che abbiano viaggiato poco; ciò significa pomodori più freschi sulla nostra tavola, minori costi e minori emissioni ambientali). “Pensiamo ai pomodori tutelati dai Presìdi Slow Food: antiche varietà, sapori autentici legati a memorie contadine e piatti della tradizione”, ci sottolinea Slow Food.
- Sapere è salute: informarsi è il miglior punto di partenza. Se potete, andate a trovare i produttori, o le aziende agricole. Fatevi raccontare il loro lavoro e chiedete consiglio sui pomodori (ma vale anche per tante altre verdure) più adatti in base all’uso che vorrete farne. In agosto, siamo nel momento migliore per fare incetta di pomodori maturi, perfetti per passate e conserve fatte in casa che racchiuderanno tutto il sapore dell’estate.
- Attenzione ai pesticidi: nemico invisibile dei nostri prodotti
Purtroppo in Italia l’impiego di fitofarmaci per combattere piante infestanti, insetti e funghi è ancora troppo diffuso e quasi la metà di campioni di alimenti analizzati presenta residui di pesticidi (Atlante dei Pesticidi, 2022) e in vetta alla classifica ci sono proprio i pomodori con il 55,03% di residui, battuti solo dai peperoni. È importante quindi scegliere produttori che rispettino la terra e le persone che la lavorano: è il modo migliore per acquistare, alimentarci in modo sano, e tutelare il nostro pianeta.
- Spazio alla fantasia, purché non si sprechi!
Vi è avanzato del succo di pomodoro fresco? Si può usare come base per delle maschere tonificanti del viso oppure è un ottimo rimedio per alleviare le punture di insetti. Anche le foglie, riunite in mazzetti, possono essere utilizzate come repellenti per zanzare, formiche e vespe.
Lo sapevate? Le bucce di pomodori essiccati e ridotti in polvere diventano un ottimo ingrediente naturale per colorare e dare più gusto ai piatti. In questo caso è ancora più importante utilizzare pomodori che non abbiano subìto alcun trattamento, molti fitofarmaci – infatti – rimangono concentrati sulle bucce esterne.
Il pomodoro in cucina
Saporito e succoso, il pomodoro mangiato crudo ci dà il massimo, soprattutto quando condito con un filo d’olio extravergine di oliva, foglie di basilico e poco sale. Cuore di molti piatti tipici della dieta mediterranea. Cotto il pomodoro perde parte delle sue proprietà ma rimane comunque uno degli alimenti migliori e più versatili che si possano portare sulla nostra tavola.
Quando si cuociono i pomodori, è meglio evitare pentole in alluminio: il contenuto acido dell’ortaggio interagisce con il metallo provocandone la migrazione nel vegetale. Ne viene alterato il gusto ma soprattutto può avere effetti deleteri per la salute.
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