Diabete: uno tzunami che non accenna a diminuire

Diabete: uno tzunami che non accenna a diminuire

In occasione della Giornata Mondiale del Diabete 2018, la Società Italiana di Diabetologia (SID) rende note le cifre sulle quali riflettere e sulle quali imbastire la programmazione di un efficace programma di prevenzione, che coinvolga famiglie e città.

Nell’ultimo ventennio, il raddoppio della prevalenza di diabete diagnosticato

Secondo l’ultimo Rapporto Arno Diabete (2017), nell’arco degli ultimi vent’anni la prevalenza del diabete è quasi raddoppiata e attualmente è del 6,34 per cento su scala nazionale. Gli esperti stimano, tuttavia, che i casi di diabete non riconosciuto rappresentino il 20 per cento del totale (in pratica 1 caso di diabete su 5 sarebbe non diagnosticato e non riconosciuto) e questo porta le stime di prevalenza di questa condizione nel nostro Paese all’8 per cento circa. Il che, tradotto in cifre, equivale ad una popolazione di 4 milioni di persone con diabete in Italia ai quali aggiungere 1 milione di diabetici che ignorano la loro condizione.

1 anziano su 5 è affetto da diabete di tipo 2

La prevalenza del diabete di tipo 2 aumenta tuttavia con l’aumentare dell’età, così che dopo i 70 anni, la prevalenza del diabete supera il 20 per cento. Secondo le stime dell’International Diabetes Federation (IDF), nel 2017 si contavano nel mondo circa 425 milioni di persone con diabete, con una prevalenza in crescita vertiginosa se si considera che le precedenti stime del 2013 indicavano in 381 milioni le persone con diabete nel mondo e che le proiezioni per il 2030, sempre dell’IDF, parlano di 552 milioni di persone con diabete. Ad essere interessata dal diabete sarebbe dunque 1 persona su 11 nel mondo, ma in 1 caso su 2 (su scala mondiale) questa condizione non è diagnosticata. Oltre 1 milione di bambini e adolescenti sono affetti da diabete di tipo 1, forma autoimmunitaria della malattia. Ulteriore riflessione è che 2 persone su 3 di quelle con diabete vivono nelle città (ben 279 milioni).

Il diabete ha costi elevati, più per le complicanze

In Italia, tra le persone con diabete, il tasso di ricoveri è il doppio di quelle non affette da questa condizione e la durata di degenza per una persona con diabete è in media di un giorno più lunga rispetto ai pazienti non diabetici. Il costo complessivo per il monitoraggio e la cura di queste persone è il doppio dei soggetti non diabetici (in media 2.900 euro contro 1.300 euro) e la spesa è generata per almeno metà dai ricoveri; solo il 7 per cento è assorbita dai farmaci anti-diabete e il 4 per cento dai dispositivi. In generale il costo attribuibile alle complicanze e alle patologie concomitanti (obesità, ipertensione, dislipidemie etc), diverse dal diabete, rappresenta il 90 per cento della spesa complessiva, mentre solo il 10 per cento è generato dalla gestione dal diabete di per sé.

Con quali farmaci si tratta in Italia oggi?

Secondo gli Esperti è necessario rivedere al più presto qualcosa nell’approccio terapeutico, in particolare per quanto riguarda le sulfoniluree e le glinidi, ancora troppo utilizzate nel nostro Paese.

La metformina, da sola o in associazione con altri farmaci, è il farmaco più utilizzato (80 per cento dei pazienti). Il 26 per cento circa dei pazienti con diabete è in trattamento con insulina (da sola o in associazione con altri farmaci); un altro 26 per cento dei pazienti è in trattamento con i nuovi farmaci anti-diabete (inibitori di DPP-4, inibitori di SGLT2, analoghi di GLP-1).

Un punto di riflessione dovrebbe venire dal fatto che le ‘vecchie sulfoniluree sono ancora utilizzate in 1 paziente su 4 e le glinidi nel 9 per cento dei pazienti con diabete. La nuova edizione delle Linee Guida (2018), sia italiane che internazionali, alla luce dei rischi di ipoglicemia comportati da queste terapie, soprattutto nel paziente anziano, fragile e con più di una patologia, consigliano di non ricorrere in prima battuta a questi farmaci, ma di utilizzare preferibilmente le nuove terapie (inibitori di DPP-4, inibitori di SGLT2, analoghi di GLP-1) che sono efficaci e più sicure.

References

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