Il diabete coinvolge tutta la famiglia, un nucleo sociale ed affettivo che ha un ruolo chiave nella prevenzione e gestione della malattia. Sia che si tratti di un bambino o di un adulto con diabete di tipo 1, sia di un adulto o un anziano con diabete di tipo 2, il coinvolgimento familiare è indubbio. In entrambi i casi, a farsi carico di assistenza, sostegno e cure sono genitori, figli, compagni e in molti casi anche badanti. Un impatto allargato: non solo dal punto di vista pratico, assistenziale ma anche affettivo, psicologico ed economico: ai costi diretti della malattia (ospedalizzazioni, assistenza medica, farmaci, device tecnologici etc) si sommano i costi indiretti, come la perdita di giorni scolastici o lavorativi dei familiari e dei caregivers impegnati a vario grado nell’assistenza.
Famiglia intesa come nucleo di persone che si amano, con un senso di cura reciproco
Nel 2018 (e continuerà anche nel 2019), la Giornata Mondiale del Diabete punta a sensibilizzare il piccolo nucleo sociale esistente, la famiglia, che può essere tanto culla della prevenzione del diabete e di altre malattie croniche (per esempio l’obesità, spesso associata al diabete di tipo 2), che ambiente fonte di malattie. Qualcosa nelle strategie messe in campo fino ad oggi non ha evidentemente funzionato, perché il diabete continua a crescere, così come l’obesità.
“È arrivato il momento di cambiare decisamente strategia per combattere questo finora inarrestabile aumento dei casi di diabete – afferma il professor Francesco Purrello, presidente della Società Italiana di Diabetologia. Sappiamo quali sono i principali fattori responsabili di questa epidemia: sedentarietà e alimentazione scorretta, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo”. In modo coerente, la SID ha aderito all’iniziativa volta a introdurre anche nel nostro paese la ‘Sugar Tax’, che deve però essere inserita in un contesto più ampio di iniziative che investano i vari campi della prevenzione, dall’alimentazione sana ed equilibrata, alla promozione dell’attività fisica anche in città, nel luogo dove si vive, magari insieme ad altri membri della propria famiglia. Il soggetto con diabete non va isolato ma sostenuto promuovendo nell’intero nucleo familiare uno stile di vita più sano e attivo con comportamenti virtuosi per tutta la famiglia e per la società stessa.
Dai bambini ai nonni, passando per le donne in attesa: siamo tutti coinvolti
“Il diabete – riflette il professor Giorgio Sesti, presidente della Fondazione Diabete Ricerca – è una patologia unica nel suo genere perché insorge a tutte le età, da quella neonatale a quella senile. Ed è anche una malattia cronica, che necessita di interventi su stili di vita e trattamenti farmacologici a lungo termine e di gestione condivisa delle eventuali complicanze, il vero pericolo del diabete. In questo scenario, la famiglia ha un ruolo fondamentale nella prevenzione del diabete tipo 2 legato ai non corretti stili di vita, in quanto può aiutare con esempi virtuosi e compartecipati alla realizzazione di programmi dietetici e di attività motoria, anche nella città in cui si vive, nella vita di tutti i giorni. Inoltre, la famiglia assume un ruolo indispensabile nella difficile gestione del diabete tipo 1 in età pediatrica, dove la condivisione familiare ha una importanza sostanziale nell’ educazione del bambino volta al controllo ottimale della glicemia. Le buone abitudini si imparano da piccoli e non si dimenticano più, diventano parte di noi.
La famiglia ha anche un ruolo basilare nella gestione del paziente anziano con diabete non autosufficiente che richiede non solo cure adeguate ma anche affetto e sostegno familiare”.
GUARDA IL VIDEO → “DIABETE: IL RUOLO CHIAVE DELLA FAMIGLIA” Intervento del prof. Giorgio Sesti, Presidente della Fondazione Diabete Ricerca
“La famiglia entra in gioco più che mai anche durante la gravidanza – spiega il prof. Agostino Consoli, presidente eletto della Società Italiana di Diabetologia – nella possibilità di dare alla luce un bambino perfettamente sano. Per una donna con diabete, i rischi di malformazione per il feto o di complicanze per sé e per il neonato sono maggiori che per una donna senza diabete. Maggiori, ma non così elevati da dover vivere nell’angoscia una così bella fase della vita. Maggiori, ma non talmente elevati da dover scoraggiare la gravidanza, anzi. L’importante è essere consapevoli di quanto sia importante programmare in anticipo la gravidanza e prepararsi in modo adeguato per raggiungere un controllo della glicemia ottimale prima del concepimento e per tutta la gestazione.”
“La gravidanza nella donna con diabete va favorita e incoraggiata ma implica una maggiore attenzione già prima del concepimento e per tutta la durata della gestazione…e la donna, la coppia ne deve essere consapevole già molto prima di decidere di avere un bambino per prepararsi in modo ottimale. Oggi abbiamo strumenti e tecnologia in grado di consentire che il miglior controllo venga raggiunto ma occorre farlo già prima del concepimento perché le prime settimane di una nuova vita sono fondamentali per la sua salute futura…” ha continuato Purrello.
“Maggiore attenzione richiedono anche le donne che hanno fattori di rischio: età meno giovane al momento del concepimento, problemi di peso (sovrappeso/obesità) che portano a uno sviluppo precoce del diabete di tipo 2, precedente gravidanza con diabete o parto di un neonato con peso superiore ai 4 chili (macrosomico). In queste donne è necessario aumentare in maniera capillare lo screening durante la gravidanza per evitare che insorga il diabete gestazionale che durante la gravidanza può portare a complicazioni per la futura mamma e per il feto e il neonato” sottolinea il prof. Francesco Purrello, Presidente Società Italiana di Diabetologia (SID).
GUARDA IL VIDEO → “LA FAMIGLIA HA UN RUOLO CHIAVE NELLA PREVENZIONE DEL DIABETE GIA’ PRIMA DELLA NASCITA” Intervento del prof. Francesco Purrello, Presidente Società Italiana di Diabetologia.
GUARDA IL VIDEO → “ GLI EFFETTI POSITIVI DELLA PROGRAMMAZIONE DI UNA GRAVIDANZA – Presentazione del prof. Matteo Bonomo, Centro Interdisciplinare #Diabete e #Gravidanza (#CIDEG), Ospedale Niguarda di Milano durante un minicorso nell’ambito del 17° Congresso Nazionale dell’Associazione Medici Endocrinologi (AME), che si è svolto a Roma, 8-11 novembre 2018.
Il diabete riguarda anche l’insieme delle famiglie e il tessuto sociale…
“Perché per prevenire e battere il diabete sono necessari interventi profondi nelle scuole, nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro, nei centri di aggregazione sociale, anche virtuale (pensiamo a un social mob per correre nei parchi delle città). Tutti insieme, we can do it ma è necessario ripensare i layout delle nostre città. E’ necessario che tutta la popolazione e tutte le famiglie vengano coinvolte in un’incessante opera di aumento della consapevolezza. sottolinea Consoli.
… che deve coltivare maggiore consapevolezza e un cambio di cultura
“Dobbiamo avviare un vero e proprio movimento di opinione che porti nel tempo a un radicale cambiamento culturale – conclude il professor Francesco Purrello. Arginare i danni causati dal cibo spazzatura e offrire incentivi a chi pratica attività fisica riducendo di pari passo il peso corporeo. Questo ridurrà il numero di nuovi casi di diabete e sovrappeso/obesità e porterà ad un miglior controllo della malattia nei casi già diagnosticati. Non arrendiamoci al diabete. È necessaria una forte alleanza e comunione d’intenti di società scientifiche, organizzazioni sanitarie e forze politiche per organizzare una campagna di sensibilizzazione continua e su vasta scala. Dobbiamo essere convinti e convincenti. Cerchiamo di trarre da queste riflessioni un nuovo slancio per affrontare con decisione e continuità una campagna di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che inizi domani e duri tutto l’anno, fino alla Giornata Mondiale 2019, che punterà ancora sull’importanza del nucleo familiare nella prevenzione e gestione della malattia. Facciamo in modo in questo anno di fare dei passi avanti nella lotta contro il diabete”.
References
– Società Italiana di Diabetologia »
– Giornata Mondiale del Diabete, 2018 »
– International Diabetes Federation »
– Fondazione Diabete Ricerca »