Diabete di tipo 1: disponibile in Italia il sistema integrato di ultima generazione

DT1: finalmente disponibile in Italia il sistema integrato di ultima generazione

Diabete di tipo 1: arriva finalmente anche nel nostro Paese il primo sistema al mondo che permette di controllare in modo automatico i livelli di glucosio e di regolare l’infusione dell’esatta quantità di insulina per una protezione dai picchi glicemici 24 ore al giorno.

L’innovativo sistema integrato Minimed 670G

È stato presentato a Milano il 24 gennaio 2019 il sistema Minimed 670G, primo dispositivo al mondo in grado di erogare insulina basale 24 ore al giorno in maniera automatica e personalizzata1. La tecnologia è stata approvata per il trattamento di persone con diabete di tipo 1 a partire dai sette anni di età2. Il sistema, messo a punto da Medtronic, è finalmente disponibile in Italia per i clinici e per le persone con diabete di tipo 1.
Questo atteso e rivoluzionario sistema integrato, di ultima generazione, permette di compiere un importante passo avanti verso la totale automazione nella gestione del diabete di tipo 1. Il nuovo sistema, infatti, deduce in modo indipendente quando e quanta insulina infondere nel corpo, consentendo alla persona con diabete tipo 1 di apportare modifiche in caso di necessità e stabilizzare in modo automatico i livelli di glucosio.

Minimed 670GIl nuovo sistema è costituito da tre elementi

Un sensore che, 24 ore al giorno, misura ogni cinque minuti la concentrazione di glucosio nel tessuto sottocutaneo, un dispositivo indossabile all’interno del quale è attivato un algoritmo di controllo che calcola la dose di insulina da infondere sulla base delle glicemie rilevate dal sensore e una pompa sottocutanea (o microinfusore) che riceve il comando dal dispositivo indossabile e inietta l’ormone in circolo chiudendo così l’anello di regolazione. Il sensore e il dispositivo comunicano via Bluetooth.
Il nuovo sistema, se utilizzato in modalità automatica, richiede un input minimo da parte degli utilizzatori, che devono solo inserire i carboidrati assunti durante il pasto, accettare le raccomandazioni sui boli correttivi e calibrare periodicamente il sensore. Ma la caratteristica più attesa e importante è data dalla capacità di prevedere e proteggere la persona con diabete tipo 1 dai picchi di ipoglicemia e iperglicemia. Grazie a un avanzato algoritmo si mimano infatti alcune delle funzioni di un pancreas sano.

Un’innovazione che risponde alle esigenze delle persone con diabete

Il nuovo sistema integrato Minimed 670G assicura una gestione automatica e accurata della propria condizione con una riduzione del rischio di complicanze.
Le persone con diabete hanno grandi aspettative nei confronti di questo nuovo dispositivo, perché facilita il controllo quotidiano del diabete, rende più indipendenti e contribuisce a cambiare radicalmente laqualità della vita della persona con DT1: “La capacità di stabilizzare automaticamente i livelli di glucosio contribuisce a migliorare il Time in Range ovvero la percentuale di tempo che le persone con diabete di tipo 1 trascorrono nell’intervallo glicemico ottimale pari a 70-180 mg/dL3,4 – spiega il dr. Riccardo Bonfanti della Diabetologia Pediatrica del Diabetes Research Institute (DRI) dell’Ospedale San Raffaele di Milano – Questa tecnologia ha un impatto significativo sulla vita delle persone con diabete sia dal punto di vista della qualità clinica che della qualità della vita. È importante poter offrire questa terapia rivoluzionaria che consente il livello più avanzato di automazione ad oggi disponibile e fornisce un sollievo dalla gestione del diabete“.

La valutazione dei benefici di costo-efficacia della terapia tecnologica5, in grado di evitare fenomeni di ipoglicemia.

Le crisi ipoglicemiche espongono i pazienti con diabete di tipo 1 a rischi sanitari continui, con un conseguente abbassamento della qualità di vita, senza dimenticare che ogni accesso in pronto soccorso e ogni ricovero ospedaliero rappresenta dei costi importanti. Il valore generato da queste nuove tecnologie innovative, per i benefici prodotti in termini di aspettativa e qualità di vita, rende la terapia sostenibile per il Sistema Sanitario Nazionale.

Che cosa ne pensano le Associazioni di pazienti

Le Associazioni ** che hanno partecipato alla presentazione del nuovo device che tutelano le comunità di persone con diabete hanno sottolineato le discrepanze tra l’innovazione della tecnologia e le frequenti criticità della real life: “Con l’innovazione tecnologica siamo a un passo verso l’automazione completa delle cure in grado di migliorare la qualità e la sostenibilità. Le persone con diabete tipo 1 in cura con questi avanzati presidi e tecnologie hanno necessità di essere adeguatamente formate e supportate dal Servizio Sanitario Nazionale, in modo da trarne il maggior beneficio e appropriatezza di utilizzo. Tuttavia, alla luce della regionalizzazione sanitaria, vediamo che ci sono disomogeneità nell’accesso e nella gestione delle terapie più avanzate e questo si traduce in un’ ingiusta diseguaglianza nei percorsi di cura. Inoltre, assistiamo spesso a una discontinuità nella distribuzione dei presidi con carenze ingiustificabili per la miglior gestione della cronicità. Auspichiamo che l’assistenza sanitaria, nei percorsi, nelle strutture e nelle tecnologie possa definitivamente mettere la persona con diabete al centro di un approccio integrato e continuativo”.

*Maria Luigia Mottes – Presidente A.D.P.Mi. (Associazione Diabetici della provincia di Milano) e CLAD (Coordinamento Lombardia associazioni diabetici); Albino Bottazzo – Presidente FAND – Associazione Italiana Diabetici; Rita Stara – VicePresidente Diabete Italia; Cristina Calligarich – Federazione Diabete Giovanile

References

  1. Iturralde E. (et al.) The Diabetes Educator 2017; 43(2):223 – 232.
  2. Marchio CE (Conformité Européenne) per il sistema ibrido ad ansa chiusa ricevuto il 29 giugno 2018;
  3. Bergenstal, R. M. et al. Jama, 2016; 316 (16): 1407–1408.
  4. Garg SK (et al.) Diabetes Technol Ther 2017 Mar; 19(3):155-163.
  5. Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases, 17 maggio 2018

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