Maculo e retinopatia: lo screening perché il diabete non ci rubi la vista

Maculo e retinopatia: lo screening perché il diabete non ci rubi la vista

Per tutto il mese di febbraio 2019, è in corso una campagna di screening in 30 centri oculistici di eccellenza, con decine di specialisti che saranno a disposizione per visite e diagnosi gratuite mirate a scoprire la maculopatia e la retinopatia, gravi complicanze del diabete; patologie che insidiano la vista e possono condurre a cecità.

Giocare d’anticipo è meglio

Questa grande campagna di screening per le maculo e retinopatie diabetiche, in corso dal 4 al 28 febbraio 2019, ha l’obiettivo di sensibilizzare le persone con diabete al controllo regolare degli occhi: individuare in fase precoce una maculo o una retinopatia, consente di agire più efficacemente evitando l’evoluzione del danno in gravi complicanze. La campagna è realizzata con la partecipazione di Centri pubblici e privati, con il contributo di Università e società scientifiche e con il patrocinio di enti comunali e ministeriali.

Un nuovo concetto di assistenza sanitaria

Grazie a questo tipo di campagne sociali si attua e si persegue un nuovo concetto di assistenza sanitaria; si punta al raggiungimento di una condizione di salute ottimale sia per il singolo sia per la collettività, dove il compito non è solo dello Stato, ma della società nel suo complesso che contribuisce, in modo attivo a garantire il benessere psicofisico con una sensibilizzazione concreta, un’attenta prevenzione e con un’incisiva terapia, somministrata con tempestività.
L’antico, ottocentesco Welfare State si sta evolvendo verso un concept più contemporaneo di Welfare Community con il coinvolgimento e la partecipazione attiva e consapevole di tutta la società, nelle sue molteplici forme. E naturalmente l’informazione, capillare e completa, gioca un ruolo fondamentale. La campagna sullo screening per le maculo e retinopatie diabetiche di febbraio 2019, che ha il patrocinio del Ministero della Salute, vuole anche rendere ancora più solido e radicato un modello positivo di collaborazione iniziato negli anni scorsi tra i responsabili della salute pubblica e i 30 centri oculistici che hanno aderito all’iniziativa, mettendo a disposizione gratuitamente sia i propri specialisti sia le costose e aggiornatissime attrezzature (→ “EyeArt: l’intelligenza artificiale per la cura dei nostri occhi”)

Promosso dal CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano (di cui il dr. Lucio Buratto è direttore scientifico) e dallOspedale-Università Vita Salute San Raffaele di Milano (di cui il prof. Francesco Bandello è ordinario di oftalmologia), lo screening si prefigge l’obiettivo di individuare i casi “sommersi” che spesso – arrivando troppo tardi all’osservazione e alla diagnosi dello specialista – diventano molto più difficili e onerosi da curare.

Alla base di una mobilitazione che parte dalla front line degli ottici e dei farmacisti e passa dalla rete dei medici di famiglia, ci sono i numeri di un allarme rosso sul diabete, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato di “pandemia”: nel mondo i diabetici sono 443 milioni, e si stima che saliranno a 700 milioni nel 2025.

In Italia, secondo l’Istat, il diabete colpisce il 5,5% della popolazione, circa 3,2 milioni di persone. Molti di essi – se non diagnosticati e curati in tempo – rischiano gravi deficit visivi e addirittura la cecità. Bisogna salvarli dal buio. Con una diagnosi precoce ci si può riuscire.

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