Ripensando al nostro incontro con Phil Southerland nei giorni della presenza a Milano del Team Novo Nordisk per la Milano Sanremo, la prima sensazione che ricordiamo è quella di un uomo in grado di nascondere sotto un’apparente tranquillità una forza capace di smuovere le montagne. Cosa che ha effettivamente fatto, sconfiggendo la terribile prognosi che i medici avevano dato ai suoi genitori.
La diagnosi di diabete tipo 1: un fulmine a ciel sereno
“Sono nato nel 1982, e quando a soli sette mesi il medico diede ai miei genitori la notizia che soffrivo di diabete tipo 1 lo fece consegnando una prognosi fra le meno rassicuranti che una coppia di giovani genitori vorrebbe sentire. Secondo lui, la mia aspettativa di vita non avrebbe superato i 25 anni e in ogni caso arei dovuto diventare cieco. Certo erano altri tempi, e da allora il progresso della medicina ha fatto passi da gigante anche grazie agli studi e alle ricerche scientifiche di grandi aziende farmaceutiche. Ma la mia medicina personale è stata un’altra” confessa Phil.
La passione per la bici diventa una terapia
All’età di 12 anni, Phil scopre la sua passione per la bicicletta: “La bicicletta è stata quella che mi ha dato una ragione di vita, nutrendo i miei sogni e portandoli a un livello più alto. Se all’età di sei anni il mio desiderio più grande era quello di non diventare cieco, a 12 volevo diventare un ciclista professionista.”
Un sogno che ha inseguito fino a vincere nel 2007 la Race Across America, una corsa a coppie di 3000 miglia, mentre cresceva il suo impegno per diffondere la consapevolezza che anche con il diabete si può, e si deve, continuare a vivere.
Nasce il team: condividere l’obiettivo e raggiungere i propri sogni
Così nel 2005, Phil ha fondato il Team Type 1 che è arrivato a contare più di 100 atleti di varie discipline e da cui poi si è evoluto il Team Novo Nordisk, la prima squadra ciclistica al mondo composta soltanto da atleti con diabete di tipo 1.
“Il Team Novo Nordisk ha una storia di ormai più di dieci anni, durante i quali ha contagiato un numero sempre maggiore di persone: lo sport è una potentissima piattaforma, e quando il Team arriva a una manifestazione importante l’attenzione del pubblico verso il messaggio che portiamo diventa sempre più grande.”
L’eco delle imprese del Team Novo Nordisk è arrivato davvero lontano: il 3 giugno del 2018 Phil Southerland è stato invitato a raccontare la sua esperienza e a presentare la squadra durante il World Bicycle Day indetto dalle Nazioni Unite.
“Ho molto apprezzato l’istituzione del World Bicycle Day“, ha detto Phil Southerland “e spero che presto in tutto il mondo chiunque possa avere accesso a una bicicletta, ottenendo così la possibilità di vivere in modo sano e di coltivare i suoi sogni.”
Sogni che possono salvare molte vite, come lo stesso Phil Southerland ha scritto nella sua autobiografia dal titolo esplicito “I am not dead“, io non sono morto. Una dedica esplicita a una diagnosi infausta smentita con vigore grazie a cure efficaci e a una sana attitudine sportiva.