Diabete e sport: 4 diabetici tipo 1 conquistano a nuoto lo Stretto di Messina

Diabete e sport: 4 diabetici tipo 1 conquistano a nuoto lo Stretto di Messina

A cura di Sweet Team, Sezione Friuli-Venezia di Aniad**

 

Complimenti ai 4 atleti con diabete di tipo 1 che partiti insieme a un team di sportivi alla mattina di martedì 24 settembre  da Torre del Faro (ME) sono giunti dopo circa un’ora sulle coste calabresi, conquistando a nuoto i 3,5 km dello Stretto, “armati” di muta e microinfusore “a prova di nuotata” YpsoPump®, domando le correnti e tendendo sotto controllo la glicemia.
L’iniziativa, volta a sensibilizzare sull’importanza del binomio diabete e sport, è stata promossa da Sweet Team – sezione Friuli-Venezia Giulia di ANIAD (Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici), in collaborazione con ANIAD Nazionale.

ANIAD e le sue 11 sedi regionali sono nate per migliorare la qualità della vita delle persone diabetiche attraverso l’esercizio fisico”, ha dichiarato Marcello Grussu, Presidente dell’Associazione Nazionale. “Dal 1991 portiamo avanti una battaglia culturale, anche con la testimonianza diretta dei nostri associati, per diffondere una maggiore consapevolezza sui benefici che lo sport può offrire e far comprendere che il diabete non è né deve essere un limite a prescindere.”

“Non solo la pratica di attività sportiva è consentita – continua Grussu –  ma è fortemente consigliata alla persona con diabete e, in più, favorisce una piena integrazione sociale, aiutando ad acquisire più sicurezza e autostima.
Riuscire a gestire la propria condizione di insulino-dipendente durante un’impresa sportiva significa possedere ormai le competenze necessarie per farlo anche nella propria vita quotidiana e avere sconfitto la paura – oggi ancora diffusa – dell’ipoglicemia”.

“L’attività fisica è uno dei pilastri nel trattamento del diabete, ma per i pazienti insulino-dipendenti rappresenta anche una sfida: bisogna imparare a gestire la terapia nelle diverse situazioni, con il giusto supporto diabetologico e tecnologico”, spiega Roberta Assaloni, Membro del Comitato scientifico Sweet Team e Dirigente Medico presso il Centro Diabetologico Azienda per l’Assistenza Sanitaria n.2 Bassa Friulana-Isontina.

Non esistono sport impossibili, se si ha un buon controllo del diabete sottolinea la d.ssa Assaloni. In base all’intensità e alla durata dell’esercizio, occorre regolare la dose di insulina e l’alimentazione, assumendo carboidrati in quantità e qualità adeguata per prevenire cali glicemici. La disponibilità di microinfusori permette oggi di modulare facilmente e in modo ottimale la terapia, così da poter praticare attività fisica in condizioni di sicurezza. Le pompe insuliniche riescono, opportunamente programmate, a simulare la fisiologia di un soggetto sano, riducendo il rischio di ipoglicemia”.

 

Ciò che un diabetico desidera è avere una vita normale, senza preclusioni

“Le moderne tecnologie per la terapia insulinica offrono un aiuto in tal senso, consentendo una maggiore flessibilità e indipendenza. La sfida di nuoto di oggi, in particolare, è stata resa possibile grazie anche all’impiego del microinfusore Mylife™ YpsoPump®, indossato da tutti gli atleti del gruppo (diabetici e, per testarne la praticità, non diabetici): un piccolo e leggero microinfusore (83 grammi), dotato del massimo grado di impermeabilità e capace di comunicare con lo smartphone.

“Riuscire ad attraversare lo Stretto di Messina è stato per me un risultato davvero importante e mi ha regalato una piacevole sensazione di libertà”, ha commentato Paolo Grasso, uno degli atleti Sweet Team impegnati nella traversata. “Il microinfusore che indossavo, pratico e poco ingombrante, mi ha permesso di nuotare per un’ora senza sentirmi assolutamente limitato nell’attività. Il diabete di tipo 1 non rappresenta una condizione limitante, se affrontato nel modo corretto”.

** ANIAD, Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, è nata per migliorare la qualità della vita delle persone con diabete attraverso l’esercizio fisico, mediante

1) Educazione delle persone con diabete e coloro che si occupano della loro cura sul ruolo dell’esercizio fisico nel migliorare la salute.
2) Creazione di opportunità alla partecipazione ad attività ricreative ed amatoriali nell’ambito dello sport.
3) Miglioramento della capacità di autocontrollo e autogestione fra i diabetici abili in attività sportiva.
4) Miglioramento delle conoscenze cliniche negli operatori sanitari che supportano ed assistono i diabetici sportivi.
5) Promozione e supporto allo sviluppo di uno scambio di informazioni fra atleti diabetici.
6) Formazione di “diabetici-guida” nel campo dello sport il cui modello di vita sia di esempio a tutti gli altri.

 

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