Urban Health: misurare la salute nella città metropolitana di Milano

Urban Health: misurare la salute nella città metropolitana di Milano

Dati tratti dal Milano Cities Changing Diabetes, analisi preliminare 2020

La vita nelle città influisce sul modo in cui le persone vivono, mangiano e viaggiano, tutti fattori che hanno un forte impatto sul rischio di sviluppare o peggiorare diabete, obesità, ipertensione e altre Malattie Croniche non Tramissibili (NCDs), un fenomeno che l’OMS  ha di recente definito come la “nuova epidemia urbana”, tale da pregiudicare lo sviluppo economico, la crescita delle città e in particolar modo la qualità  della vita delle generazioni future.

Il problema è particolarmente sentito in Lombardia, la prima regione italiana per diffusione del diabete tipo 2 dove risiede 1 italiano con diabete su 7: 550.000 persone con diabete delle quali oltre 180.000 nella città metropolitana di Milano.
Sono i primi dati della mappatura preliminare del progetto internazionale Cities Changing Diabetes in cui dal 2019 è entrata a far parte anche Milano. L’ambizioso progetto, il primo e unico al mondo che al momento coinvolge 23 città in 5 continenti, ha come obiettivo primario lo studio dello stretto legame tra diabete e obesità e la città  per  promuovere iniziative sul territorio che salvaguardino la salute dei cittadini e aiutino a prevenire l’insorgenza di malattie croniche non trasmissibili.

Per i milanesi la salute è al primo posto tra i temi di interesse, ma nonostante ciò il livello di soddisfazione per le attuali politiche in tema di salute è molto basso.

Salute e urbanizzazione: un legame stretto

Andrea Lenzi“Oggi, più del 50 per cento della popolazione mondiale vive nelle città e se consideriamo che il 65 per cento delle persone con diabete vive in aree urbane, è chiaro che la città è un punto determinante per contrastare la crescita del diabete“, dice Andrea Lenzi, Presidente dell’Health City Institute e dell’Italian Cities Changing Diabetes, che aggiunge “Come già avvenuto per Roma, coinvolta nel progetto nel 2018, in questo ATLAS su Milano viene realizzata una prima mappatura dei dati quantitativi demografici, clinico- epidemiologici e sulla percezione della salute nell’area di Milano Città Metropolitana, allo scopo di analizzarli e di capire sempre meglio come sia possibile ridurre o meglio rallentare la crescita nell’incidenza del diabete tipo 2 e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono malate. L’analisi delle possibili differenze tra le persone con diabete che vivono in un’area metropolitana può aiutarci, ad esempio, a comprendere la variabilità tra le diverse zone, in termini di risultati clinici”.

I fattori che favoriscono la diabesità in città

Livio Luzi

“È un fatto noto che l’incremento della prevalenza del diabete tipo 2 sia dovuto a vari fattori quali invecchiamento della popolazione e obesità, due condizioni in continuo aumento. Anche fattori sociali come livello di istruzione, accesso alle cure, risorse disponibili incidono fortemente sull’incremento del diabete. Infatti, come già osservato a Roma, anche all’interno dell’area metropolitana di Milano c’è una forte discrepanza tra centro e periferia in termini di reddito, percentuale di migranti, qualità di vita, alimentazione, sedentarietà e titolo di studio. Allo stesso modo, la prevalenza di diabete non è distribuita in maniera uniforme: si va da un valore del 5,30 per cento nella ASST Città di Milano fino a un valore massimo di 6,35 per cento nel territorio dell’ASST Nord Milano”, dichiara Livio Luzi, Presidente del Comitato Scientifico di Milano Cities Changing Diabetes.

La soddisfazione dei milanesi sulle attuali politiche per la salute

Michele Carruba“Da una recente indagine svolta dall’istituto di ricerca Medi-Pragma emerge che la salute è il tema che sembra stare maggiormente a cuore ai cittadini milanesi, ma solo 1 su 3 si ritiene soddisfatto delle politiche per la salute, assegnando punteggi bassi sia per quanto riguarda i servizi sanitari sia per le attività svolte per migliorare le condizioni sociali, politiche, economiche e di salute della popolazione metropolitana.
L’insoddisfazione sembra essere riconducibile da una parte ad un elevato livello di aspettative sulla tipologia e qualità di servizi resi ai cittadini e dall’altra ad una ridotta valorizzazione e comunicazione della, in realtà, ampia offerta di servizi e opportunità messa già a disposizione della comunità”, afferma Michele Carruba, Presidente del Comitato Esecutivo di Milano Cities Changing Diabetes.

Occorre una maggiore sensibilità dei diversi partner coinvolti

Giuseppe Sala“È necessario che i policy maker siano sempre più sensibili al tema della salute nella città per individuare le politiche di prevenzione più opportune e migliorare la rete di assistenza. L’Atlas di Milano Cities Changing Diabetes fornisce un’utile mappatura dello stato di salute attuale dei cittadini di Milano grazie alla partecipazione dei diversi partner territoriali. Su questi dati è possibile costruire un servizio di prevenzione e cura ancora migliore, evitare gli sprechi e concentrarsi in modo efficace sui bisogni reali dei cittadini. Quando un amministratore pubblico lavora su dati certi con competenza e in dialogo con gli specialisti, i risultati arrivano”, dichiara Giuseppe Sala, Sindaco di Milano.

Giulio Gallera“Tra le priorità di Regione Lombardia, con il varo della legge 23 di riordino del Sistema Sanitario Regionale, c’è la concreta attenzione proprio alle attività di prevenzione insite anche nei sani stili di vita che i cittadini delle metropoli devono poter praticare in un adeguato contesto urbano. L’Urban health, ovvero la salute nelle città, deve guidare la Città di Milano verso il suo adeguamento alle reali e nuove necessità della popolazione: ancora prima che un paziente giunga alla corretta prevenzione diagnostica sanitaria, alla necessaria assistenza medico-ospedaliera o, ancora, alla terapia e alla cura, deve essere messo nelle condizioni di poter usufruire di precisi modelli urbanistici al fine di poter essere incoraggiato e favorito nella pratica di corretti stili di vita”, afferma Giulio Gallera, Assessore al Welfare di Regione Lombardia.

Gabriele Rabaiotti“Le diseguaglianze di salute, ancora presenti nel nostro contesto metropolitano, le cui evidenze sono messe in luce in questa pubblicazione, ci spronano a proseguire e migliorare le nostre azioni a partire dalla necessità di interventi di informazione e di prevenzione rivolti alle categorie più fragili. Penso in questo senso sia ai bambini con diabete residenti in zone più povere socialmente ed economicamente sia agli anziani che ancora faticano ad avere accesso continuativo ai percorsi diagnostico-terapeutici. Con la pubblicazione di questo documento, la Città di Milano attraverso l’Assessorato che rappresento, vuole cogliere fino in fondo l’opportunità data dall’adesione alla rete internazionale “Cities Changing Diabetes”, costruendo un programma di azioni che possa accompagnare lo sviluppo economico e urbanistico del territorio, con interventi specifici tesi a promuovere la salute e il benessere per tutti e tutte, contrastando la disomogeneità dei risultati relativi allo stato di salute e scommettendo sulla prevenzione”, dice Gabriele Rabaiotti, Assessore Politiche sociali e abitative Comune di Milano.

Come per Roma, il progetto Milano Cities Changing diabetes è coordinato dall’Health City Institute in collaborazione con il Ministero della Salute, l’ANCI, la Rete Città Sane dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’ISTAT, la Fondazione CENSIS e CORESEARCH. Con questo progetto, Milano viene inserita in un ampio network di metropoli; ad oggi 23 città in cinque continenti nel mondo hanno aderito al programma: Nord America (Città del Messico, Mérida, Houston, Philadelfia), Europa (Copenaghen, Leicester, Lisbona, Madrid, Manchester, Milano, Roma, Varsavia), Asia (Beirut, Beijing, Koriyama, Tianjin, Seoul, Shanghai, Hangzhou, Xiamen, Jakarta), Sud America (Buenos Aires) e Africa (Johannesburg), città impegnate a studiare l’impatto della crescente urbanizzazione sul diabete (#urbandiabetes) e sull’obesità (#urbanobesity).

Leggi anche

References

Milano Cities Changing Diabetes
Scarica l’intero volume con l’analisi preliminare dei dati, presentata il 23 gennaio 2020 a Palazzo Lombardia. A cura di Antonio Russo, Direttore UOC Osservatorio Epidemiologico ATS Città Metropolitana di Milano; Antonio Nicolucci, Direttore CORESEARCH, Stefano da Empoli, Presidente I-com

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