A cura di Antonio Cabras, Presidente FDG**
È quanto chiede al Ministro della Salute e al responsabile della Protezione Civile Antonio Cabras, presidente della Federazione Diabete Giovanile: “Serve anche un gruppo di studio per valutare nel nostro Paese quali siano le emergenze-urgenze da tenere sempre sotto osservazione a livello delle attuali conoscenze scientifiche in modo da far venir meno le persistenti criticità nel pieno rispetto delle esigenze di sicurezza”.
“Il diabete necessita di terapia e monitoraggio quotidiano, la telemedicina in questo particolare momento deve essere lo strumento a sostegno dei nostri pazienti al fine di evitare di affollare i servizi assistenziali e di pronto soccorso. A tal fine riteniamo importante, e chiediamo di attivare nel nostro Paese la teleassistenza per gli oltre 3 milioni di italiani di tutte le età che soffrono di diabete. Nel particolare questa è indicata ed auspicata nei sistemi di supporto medico assistenziali proposti dalle Aziende e dalle strutture sanitarie per i soggetti a rischio attraverso l’attivazione dei mezzi opportuni di soccorso in casi critici”.
È quanto chiede Antonio Cabras, presidente della Federazione Diabete Giovanile in una lettera inviata al Ministro della Salute Roberto Speranza e al responsabile della Protezione Civile Angelo Borrelli.
“La pandemia del nuovo Coronavirus nel nostro Paese ha creato ansia e incertezza. – scrive nella lettera – I genitori e i familiari dei piccoli pazienti con diabete tipo 1 osservano comportamenti non usuali dei loro figli, un bambino con diabete è arrivato in coma al Santobono di Napoli. Ci rivolgiamo a Voi pregandovi di valutare l’opportunità di attivare la telemedicina e un gruppo di studio per valutare nel nostro Paese quali siano le emergenze-urgenze da tenere sempre sotto osservazione a livello delle attuali conoscenze scientifiche in modo da far venir meno le persistenti criticità nel pieno rispetto delle esigenze di sicurezza”.
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** Antonio Cabras è Presidente della FDG, Federazione Diabete Giovanile, con sede a Cagliari. Fondata nel 1981, l’Associazione è nata per tutelare e rappresentare i bambini e i ragazzi con diabete di tipo 1 (in passato chiamato diabete insulino-dipendente). Fin dall’inizio delle attività, gli sforzi si sono concentrati su due punti: assicurare ai giovani con diabete piena autosufficienza e tutelarne i diritti nelle sedi istituzionali competenti.