Diabete in gravidanza: prevenzione e tecnologie per affrontarlo senza rischi

Diabete in gravidanza: prevenzione e tecnologie per affrontarlo senza rischi

Comunicato dell’Ufficio Stampa dell’Associazione Medici Diabetologi, AMD*

In Italia, ogni anno su 400mila gravidanze, circa 40mila sono accompagnate dal diabete, che può essere già presente nella donna prima che questa rimanga incinta (diabete pre-gestazionale) oppure comparire per la prima volta nel corso della gravidanza (diabete gestazionale). 1 donna su 10 va incontro a complicanze.
L’incremento dei fattori di rischio, in particolare l’aumento dell’età della prima gravidanza e dell’obesità, ha determinato un progressivo aumento dei casi di diabete gestazionale (GDM), che rappresentano circa il 90% di tutte le gravidanze associate al diabete.

Dal 23 novembre 2020 al 24 maggio 2021, sarà attivo il nuovo percorso formativo dell’Associazione Medici Diabetologi “Giunone 4.0” per offrire agli specialisti diabetologi/endocrinologi, ma anche a ginecologi, ostetrici e psicologi la formazione specialistica necessaria e certificata per la gestione del diabete in gravidanza, già pre-esistente o insorto durante l’attesa (diabete gestazionale).

Sebbene il diabete gestazionale (GDM) si presenti come una condizione transitoria, che insorge intorno alla 24-25 settimana di gravidanza per poi scomparire dopo il parto, è fondamentale intervenire precocemente, soprattutto in presenza dei fattori di rischio, inclusa la familiarità, sottoponendo la donna in attesa agli esami di screening, cui devono seguire una corretta diagnosi, inquadramento terapeutico e trattamento. Fondamentale anche l’attività di follow-up nel puerperio, per scongiurare lo sviluppo del diabete di tipo 2 nella fase successiva al parto.

Prima parola chiave: programmazione

Quando la donna ha già il diabete (diabete pre-gestazionale), il problema principale è rappresentato dalle gravidanze “non programmate”. Una donna con diabete che non sa di essere incinta espone il bambino al rischio di malformazioni congenite, oltreché se stessa a un rischio maggiore di complicanze diabetiche, in quanto più facilmente può andare incontro a ipertensione in gravidanza, nonché a un peggioramento di eventuali complicanze croniche del diabete. Ma portare a termine una gravidanza con serenità è possibile: programmando il concepimento!

Prevenire è meglio che curare: banale? Efficace!

Programmare la gravidanza per esser certi di trovarsi nelle condizioni ottimali è il primo passo per affrontare una gravidanza senza rischi. Valori non ottimali di glicemia (iperglicemia) influenzano in modo negativo lo sviluppo embrionale del feto, e rappresentano la causa principale di malformazioni nel bambino – così Graziano Di Cianni, Vicepresidente AMD e coordinatore scientifico del percorso formativo.In questo senso è fondamentale ricorrere a un metodo contraccettivo sicuro, ancora troppo poco diffusi tra le donne con diabete: solo il 30% ne fa uso. Resta sempre valida l’importanza della prevenzione e della conduzione di corretti stili di vita: sana alimentazione, regolare attività fisica moderata e monitoraggio costante della glicemia per ridurre il rischio di sviluppo complicanze”.

Seconda parola chiave: tecnologia

“Oltre alla prevenzione, un grande alleato delle donne con diabete che cercano una gravidanza è rappresentato dalle tecnologie: micro-infusori e sensori per il monitoraggio del glucosio possono rivelarsi utilissimi per portare a termine con successo la gravidanza – commenta Elisabetta Torlone, Endocrinologa e Coordinatore del Gruppo intersocietario AMD-SID Diabete e Gravidanza. Le più recenti tecnologie, infatti, consentono di prevenire le oscillazioni della glicemia responsabili del rischio di malformazioni per il nascituro. La donna può raggiungere obiettivi più stringenti arrivando a una quasi normalizzazione del profilo glicemico con evidenti benefici in salute, per se stessa e per il neonato”.

Quali sono le strategie per la corretta gestione del diabete durante la gravidanza? Quali indicazioni si possono dare alle future mamme con diabete in questa fase così delicata?

Proprio per trovare risposte chiare a questi interrogativi, l’Associazione Medici Diabetologi ha di recente avviato un percorso formativo pluriarticolato con diversi moduli – Giunone 4.0 – per mettere a disposizione degli specialisti diabetologi/ endocrinologi ma anche a: ginecologi, ostetriche e psicologi, e tutti i professionisti direttamente coinvolti nella gestione della gravidanza delle donne con diabete, gli strumenti formativi più idonei necessari per offrire alle donne diabetiche che cercano una gravidanza o che sono già in attesa un’assistenza professionale e certificata che tenga conto degli specifici bisogni e necessità sia della donna che del nascituro.

Nuovo percorso formativo dell’Associazione Medici Diabetologi “Giunone 4.0”L’iniziativa di AMD Giunone 4.0 promuove un progetto di formazione in materia di diabete e gravidanza, finalizzato a:

    • approfondire le conoscenze;
    • acquisire abilità e competenze per una gestione autonoma e responsabile in tutte le fasi della gravidanza e nell’organizzazione del servizio;
    • sviluppare sensibilità e capacità relazionali nel rapporto con la donna, il partner, il nucleo familiare e nel lavoro di gruppo.

Il progetto Giunone 4.0 si sviluppa in 5 moduli formativi, finalizzati ad approfondire la fisiopatologia della gravidanza; del diabete pre-gestazionale, del diabete gestazionale (diabete gravidico), del parto, del post-partum e del puerperio e oltre (follow-up), per terminare con la presentazione di casi clinici emblematici. Tutto questo corredato da approfondimenti e risorse professionali.

* L’Associazione Medici Diabetologi (AMD), costituita nel 1974, con oltre 2000 iscritti è la più grande associazione scientifica della diabetologia italiana. Affiliata all’International Diabetes Federation (IDF), AMD: (1) promuove la diffusione sul territorio di strutture idonee alla prevenzione, diagnosi e cura del diabete mellito; (2) si occupa della qualificazione professionale e dell’aggiornamento culturale del personale sanitario operante in tali strutture; (3) si adopera affinché la diabetologia e la figura del medico diabetologo acquisiscano e mantengano la loro autonomia dal punto di vista didattico e clinico e costituiscano il principale punto di riferimento nella cura del paziente con diabete.
L’AMD promuove la ricerca in campo diabetologico, clinico e terapeutico e collabora con le altre istituzioni che hanno finalità e interessi comuni.

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