“100 anni dalla scoperta dell’insulina tra storia, ricerca e narrazione” sarà il tema di due conferenze istituzionali che si svolgeranno alla Camera dei deputati, la prima il 25 maggio 2021, con inizio alle ore 12, la seconda martedì 8 giugno 2021, sempre con inizio alle ore 12. Organizzate dall’Intergruppo Parlamentare Obesità e Diabete, in collaborazione con la SIMT, Società Italiana di Medicina Teatrale e il programma internazionale Changing Diabetes, si propongono di celebrare il Centenario della scoperta dell’insulina (1921-2021), ormone salvavita, la cui individuazione ha modificato il corso del diabete tipo 1, malattia dalla prognosi infausta sino al 1921, oggi condizione con cui si può convivere e condurre una vita con prospettive di piena normalità.
La storia dell’insulina, un racconto più avvincente di un romanzo
«La storia della scoperta dell’insulina, che ha salvato da morte certa milioni e milioni di persone è, come tutte le scoperte cardine dell’Umanità, affascinante e allo stesso tempo incredibile, per le vicende che hanno coinvolto numerosi personaggi:
- Frederick Grant Banting, medico canadese trentenne, cui è stato assegnato nel 1923 il premio Nobel per questa ricerca, in condivisione con John James Rickard Macleod, professore di fisiologia all’Università di Toronto, esperto del metabolismo dei carboidrati, premio Nobel diviso poi con altri due ricercatori, Charles Herbert Best e James Bertram Collip, con un infinito corteo di polemiche, recriminazioni e liti.
- Nicolae Paulescu, fisiologo rumeno che ha lavorato per vent’anni a Parigi e che fino alla morte lottò per vedere riconosciute le sue ricerche, svolte parallelamente a quelle canadesi, ma che non vennero considerate dal comitato del Nobel.
I coniugi August e Marie Krogh, che contribuirono allo sviluppo della produzione su scala industriale dell’insulina.
- Infine, all’ignaro Leonard Thompson, adolescente quattordicenne, passato alla storia per essere stato la prima persona con diabete curata dall’insulina nel 1922, e molti altri ancora che si sono incrociati come in un gioco affascinante di scatole cinesi», racconta Renato Giordano, presidente SIMT (Società Italiana di Medicina Teatrale), regista, autore, attore, musicista, scrittore, nonché medico endocrinologo e diabetologo, con diabete tipo 1 da numerosi anni.
“100 anni dalla scoperta dell’insulina tra storia, ricerca e narrazione”
Conferenza Istituzionale, 25 maggio, ore 12
Il 25 maggio 2021, ore 12, con i rappresentanti del mondo medico e delle professioni sanitarie si parlerà di ricerca scientifica, l’innovazione farmacologica, continuo miglioramento delle cure insieme ad Angelo Avogaro, Presidente eletto Società italiana di diabetologia, Paolo Di Bartolo, Presidente Associazione Medici Diabetologi, Carolina Larocca, Presidente Operatori Sanitari di Diabetologia Italiani, Claudio Maffeis, Presidente Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica, Gerardo Medea, Responsabile Area Prevenzione della Società Italiana di Medicina Generale.
“100 anni dalla scoperta dell’insulina tra storia, ricerca e narrazione: dalla cura alla qualità di vita”
Conferenza Istituzionale, 8 giugno, ore 12
L’8 giugno 2021, sempre alle 12, insieme alle Associazioni di tutela dei diritti delle persone con diabete si parlerà di diritti e doveri dei malati, di equo accesso alle cure e di miglioramento della qualità di vita; ad affrontare queste tematiche saranno: Emanuela Baio, Presidente Comitato nazionale per i diritti della persona con diabete, Augusto Emilio Benini, Presidente FAND Associazione Italiana Diabetici, Antonio Cabras, Presidente FDG, Giovanni Lamenza, Presidente AGD Italia, Marcello Grussu, Presidente ANIAD, Stefano Nervo, Presidente Diabete Italia, Aurora Panizzi Ketmaier, Presidente ARDI, Raffaele Scalpone, Presidente AID, Elena Frattolin, Vicepresidente Diabete Forum.
La scoperta dell’insulina, un grande futuro dietro le spalle
«La scoperta dell’insulina è certamente uno degli avvenimenti chiave nella storia della medicina, che ha permesso di cambiare la vita di molte persone. Negli ultimi cento anni, la ricerca ha compiuto molti passi in avanti nel campo del diabete, mettendo a punto farmaci sempre più efficaci, in grado di agire non solo sulla glicemia, ma anche su ipoglicemie, riduzione del peso corporeo, rischio cardiovascolare, nefropatia, tutte condizioni che sono associate alla malattia.
Oggi, considerata la drammatica crescita del numero di persone con diabete nel mondo, causata dall’avanzata della forma di diabete tipo 2, che una volta si manifestava negli anziani e oggi in persone sempre più giovani, si punta a trovare soluzioni non solo per curare il diabete, ma anche e soprattutto per prevenire il diabete” dice l’On. Roberto Pella, Coordinatore Intergruppo parlamentare obesità e diabete.
Curare ma anche prendersi cura
“Ma non di sola cura dobbiamo parlare: curare è fondamentale, ma prendersi cura è ancora più importante. Per questo l’Intergruppo parlamentare obesità e diabete si impegna a sostenere il mondo professionale e le Associazioni dei pazienti con diabete e obesità nel perseguire la miglior qualità di vita per le persone con diabete, che passa non solo per le terapie, ma soprattutto per le condizioni di assistenza e di accesso ai trattamenti, che vanno garantiti in maniera uniforme sull’intero territorio nazionale», conclude l’ On. Pella.
Garantire la presa in carico di tutti i pazienti con diabete
«Nel mondo, le persone affette da diabete sono circa 400 milioni, di cui quattro milioni solo in Italia, e il nostro obiettivo deve essere quello di garantire la presa in carico di questi pazienti, migliorandone la qualità della vita. Si tratta di una patologia in continua crescita, che coinvolge sempre più i bambini nei primissimi anni di età, e che registra un netto divario tra le regioni del nord e quelle del sud, in cui l’incidenza è più elevata non solo a causa di fattori genetici, ma anche degli stili di vita”, aggiunge l’On. Marialucia Lorefice, Presidente Commissione Affari Sociali, Camera dei deputati
“La nota positiva dell’ultimo decennio – continua l’On. Lorefice – è la riduzione della mortalità per diabete, diminuita di oltre il 20 per cento (20%). Questo è un segnale forte, frutto dei progressi della ricerca che affonda le sue radici nella scoperta dell’insulina 100 anni fa, dell’efficacia del sistema di diagnosi e cura nella rete dei Centri di Diabetologia, dei nuovi farmaci per il diabete e per le sue complicanze. Oggi siamo nella condizione di disegnare la sanità del futuro, anche grazie alle risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza post pandemia, ed è un’occasione che non possiamo sprecare, per farlo a misura dei pazienti, non solo con diabete, e delle loro famiglie».