Diagnosi retinopatia diabetica: efficace l’intelligenza artificiale, successo italiano

Diagnosi di retinopatia diabetica: riconfermata l’efficacia dell’intelligenza artificiale

La prima esperienza interamente italiana con l’impiego di DAIRET (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy), algoritmo di intelligenza artificiale per lo screening di primo livello della retinopatia diabetica è stata di recente pubblicata su Acta Diabetologica, e ha confermato i dati preliminari pubblicati nel giugno 2022 sulla prestigiosa rivista scientifica Diabetes & Obesity International Journal. DAIRET ha dimostrato di essere un ottimo strumento per sveltire il percorso diagnostico, riducendo l’impegno per gli specialisti e il tempo di attesa per i pazienti. Le evidenze emerse dallo studio offrono alle società scientifiche diabetologiche spunti di riflessione circa la possibilità di applicare questa nuova metodica di screening nella pratica clinica quotidiana.

Lo screening della retinopatia diabetica utile per la diagnosi precoce

Come noto, la retinopatia diabetica è un’importante complicanza del diabete, che si manifesta in circa il 30 per cento delle persone con la malattia (oltre 1 milione); se non viene diagnosticata in modo tempestivo può comportare gravi danni alla vista, fino alla cecità. La diagnosi precoce è quindi fondamentale. Tutte le linee guida sul diabete, nazionali e internazionali, sia per il diabete tipo 1 sia tipo 2, raccomandano una valutazione regolare e precoce dello stato della retina e un intervento immediato, se necessario. Tuttavia, l’accesso a questo tipo di screening nei paesi sviluppati è basso, in parte per la complessità e il costo delle procedure e in parte perché in molti Paesi, Italia inclusa, questo screening viene effettuato dagli oculisti, gravando sulle liste di attesa.

«Il diventare cieco è la principale paura delle persone con diabete», sottolinea Alberto Piatti, responsabile della Oculistica territoriale della Asl Torino 5 e primo autore della ricerca. “Lo screening della retinopatia è oggi una procedura sicura e di facile utilizzo con un considerevole rapporto costo-efficacia; lo screening di primo livello costituisce dunque una procedura di semplice e conveniente utilizzo in diabetologia da parte di medici o infermieri”.

Gli obiettivi dello studio osservazionale con DAIRET

Lo studio ha previsto una procedura di screening tramite l’impiego sistematico di DAIRET (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy), algoritmo di intelligenza artificiale per lo screening di primo livello della retinopatia diabetica, con l’obiettivo di valutare la sua efficacia nell’individuare i casi di complicanza diabetica, confrontandola direttamente con la diagnosi clinica dell’oculista. Questo studio si basa sulla necessità di trovare procedure semplificate e con un costo contenuto per implementare lo screening della retinopatia in popolazioni numerose, com’è quella delle persone con diabete, e richiedere l’intervento di oftalmologi solo in casi strettamente necessari.

Le conferme dello studio osservazionale

DAIRET® (Diabetes Artificial Intelligence for RETinopathy), un sistema di intelligenza artificiale per la valutazione automatizzata della retinopatia diabetica, ha dimostrato una sensibilità del 100 per cento nell’individuazione dei casi di grado moderato o severo, ovvero forme della malattia che possono mettere a rischio la vista e che richiedono quindi l’intervento dell’oculista. Questo è il risultato chiave del primo studio condotto interamente in Italia sull’uso dell’intelligenza artificiale nella retinopatia diabetica, “Feasibility and accuracy of the screening for diabetic retinopathy using a fundus camera and an artificial intelligence preevaluation”, recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Acta Diabetologica, in cui sono stati arruolati 637 pazienti seguiti presso i centri diabetologici e oculistici della Asl Torino 5 per valutare l’accuratezza e l’affidabilità di questo algoritmo di apprendimento automatico.

L’intelligenza artificiale consente un rapido screening, individuando in tempi precoci i pazienti che necessitano di un approfondimento da parte del medico oculista.

«L’algoritmo DAIRET si è dimostrato efficace e utile nell’effettuare una prima diagnosi di presenza o assenza di retinopatia e nel riconoscere lesioni elementari a carico della retina, limitando il numero di persone da sottoporre a visita oculistica, che di norma, le persone con diabete – secondo linee guida – devono effettuare ogni due anni. DAIRET può essere gestito da personale infermieristico, rende più fluido e rapido il percorso diagnostico, con minor onere per gli specialisti e minor tempo di attesa per i pazienti», spiega Carlo B. Giorda, Direttore della Diabetologia territoriale della Asl Torino 5 e coordinatore dell’équipe che ha condotto lo studio.

DAIRET ha un’elevata sensibilità e specificità

«DAIRET ha un’elevata sensibilità – cioè è in grado di ben evidenziarle – anche per le forme più lievi di retinopatia, caratteristica questa non sempre presente in analoghi sistemi in uso. Ciò è fondamentale perché, se è vero che la diagnosi delle forme avanzate necessita poi di un intervento quasi esclusivo dell’oculista, la scoperta di retinopatia lieve permette al diabetologo di agire subito, aggiustando la terapia per il diabete o modificando lo stile di vita della persona, prevenendo allo stesso tempo il peggioramento della complicanza», aggiunge Alberto Piatti, responsabile della Oculistica territoriale della Asl Torino 5 e primo autore dello studio.

«L’algoritmo di intelligenza artificiale ha dimostrato di essere molto efficiente nell’individuare la retinopatia di grado moderato e severo, con la certezza che nessun paziente che necessita di un oculista venga erroneamente diagnosticato come negativo», spiega Carlo Bruno Giorda, principale ricercatore dello studio. «Considerato il sempre crescente numero di persone con diabete e l’importanza di questo screening, che spesso non viene effettuato a causa delle lunghe liste di attesa, si è reso necessario l’utilizzo di sistemi di valutazione automatizzata delle immagini per sveltire il percorso diagnostico, riducendo l’impegno per gli specialisti e il tempo di attesa per i pazienti. Ovviamente non si parla di sostituire la professionalità dell’oculista, ma di dargli un importante supporto nelle fasi più complesse. Inoltre, auspichiamo che le evidenze emerse dallo studio offrano alle società scientifiche diabetologiche spunti di riflessione circa la possibilità di applicare questa nuova metodica di screening nella pratica clinica quotidiana», conclude.

DAIRET, inoltre, ha mostrato anche nei soggetti che hanno più di 70 anni un livello di sensibilità del 100 per cento per le forme moderate o severe, anche se le patologie oculari senili fanno leggermente diminuire il numero di pazienti sottoponili a questo test.

La ricerca dell’innovazione diabetologica è costante grazie a Meteda

DAIRET è un sistema messo a punto da Retmarker, società portoghese controllata dal gruppo italiano Meteda, che vanta un’ampia esperienza internazionale con oltre 500mila pazienti esaminati. Il dispositivo, che può essere utilizzato da personale infermieristico non specializzato, è gestito all’interno della cartella clinica elettronica MètaClinic, attualmente installata nel 90 per cento dei centri diabetologici italiani e utilizzata con regolarità dal personale sanitario, permettendo così al medico di avere a disposizione tutti i dati clinici del paziente con un semplice clic.

Meteda Srl e la controllata Retmarker SA sono costantemente impegnate in programmi di ricerca e sviluppo concernenti l’aggiornamento del sistema di screening della retinopatia diabetica DAIRET la cui versione in Intelligenza Artificiale basata su metodo deep learning è di imminente introduzione nel mercato.

References

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