Buon lavoro al neo ministro della salute, Prof. Orazio Schillaci

Buon lavoro al neo ministro della salute, Prof. Orazio Schillaci

A nome delle principali società della Diabetologia Italiana, della FAND – Associazione italiana diabetici e degli oltre 4 milioni di persone con diabete in Italia, congratulazioni e buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, prof. Orazio Schillaci. Romano di nascita, Schillaci è il rettore dell’Università di Tor Vergata. Dopo la laurea in Medicina si è specializzato in Medicina nucleare e in Radiodiagnostica. Ricercatore di fama internazionale, chiamato dal ministro uscente, Roberto Speranza, ha anche partecipato al Comitato Scientifico dell’Istituto Superiore di Sanità.

Congratulazioni e piena collaborazione della Diabetologia Italiana

“L’Associazione Medici Diabetologi (AMD) e la Società Italiana di Diabetologia (SID) desiderano esprimere i migliori auguri di buon lavoro al nuovo Ministro della Salute, il rettore Orazio Schillaci e a tutto il Governo”, dichiarano Graziano Di Cianni, Presidente AMD e Agostino Consoli, Presidente SID. “Il nostro Servizio Sanitario si trova ancora oggi in una fase delicatissima, ma allo stesso tempo, con le risorse del PNRR, abbiamo di fronte a noi l’opportunità di disegnare la sanità del futuro. Siamo dunque pronti ad offrire il nostro contributo e la nostra piena collaborazione affinché questa sfida possa trasformarsi in un obiettivo raggiunto”.

Auspichiamo un Patto di legislatura tra tutte le forze politiche e il Ministero della Salute per inserire il diabete tra le priorità sanitarie di Governo e della XIX legislatura.
AMD e SID

 

Ribadiamo la nostra disponibilità per un confronto proattivo e fattivo, nel comune obiettivo di garantire a tutte le persone con diabete la migliore qualità dell’assistenza e opportunità di presa in carico, omogenee da Nord a Sud.
AMD e SID

“Siamo certi che il proficuo dialogo instauratosi tra il Dicastero della Salute e le società scientifiche possa proseguire – continua Di Cianni – e che possa concretizzarsi nella definizione di politiche sanitarie finalizzate all’efficientamento, al miglioramento e alla digitalizzazione della presa in carico delle cronicità sul territorio, secondo le direttive del PNRR”.

“L’andamento epidemiologico del diabete, le previsioni circa l’aumento della prevalenza nei prossimi anni e l’aumento inarrestabile dell’obesità, principale fattore di rischio, soprattutto nei giovanissimi – aggiunge Consoli – ne fanno una delle priorità d’intervento in Sanità”.

Buon lavoro e richiesta di Partecipazione delle Associazioni di pazienti ai processi decisionali del Ministero.

«Siamo convinti che l’ esperienza e la preparazione del nuovo ministro della Salute Prof. Orazio Schillaci, rappresentino un profilo autorevole per affrontare le molte sfide che il nostro Sistema Sanitario Nazionale deve fronteggiare in questo momento, con particolare riferimento a quelle che riguardano il diabete» dichiara Emilio Augusto Benini, Presidente FAND – Associazione Italiana Diabetici.

«Con l’atto di indirizzo formalizzato e sottoscritto lo scorso 3 ottobre, il Ministero della Salute ha individuato dei punti fermi sulle modalità di partecipazione delle associazioni ed organizzazioni dei cittadini e dei pazienti impegnate su tematiche sanitarie ai processi decisionali del Ministero stesso. Un atto molto importante per dare finalmente una precisa attuazione a questo opportuno coinvolgimento da parte di chi costituisce, prima ancora che il semplice fruitore, il soggetto centrale della salute, ovvero il cittadino paziente con diabete. Nello specifico l’atto definisce precise modalità per il coinvolgimento di organizzazioni sul piano della consultazione:

  • nella definizione stessa dell’agenda;
  • nella co-progettazione di interventi di diretto o indiretto impatto sui cittadini/pazienti, come supporto all’implementazione dei programmi di politica sanitaria;
  • nella generazione di evidenze di cui l’Amministrazione possa tenere conto nel percorso decisionale a titolo di patient evidence;
  • nei programmi di valutazione e monitoraggio e, infine,
  • nella possibilità di modifica di uno specifico provvedimento.

Tutti aspetti che possono rendere molto più concreto e proficuo il coinvolgimento della popolazione nelle scelte e nelle decisioni in materia di salute».

Sono molte le criticità in tema di diabete che riteniamo debbano essere affrontate dal nuovo governo nella legislatura che sta iniziando.

Tali criticità sono state recentemente formalizzate nel documento “Modelli e standard per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale nel Sistema Sanitario Nazionale” firmato insieme dalle sei più rappresentative organizzazioni di pazienti con diabete, ovvero AGD – Associazioni di aiuto a Bambini e Giovani con Diabete, AID – Associazione Italiana Difesa Interessi Diabetici, ANIAD – Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici, DIABETE FORUM, FAND – Associazione italiana diabetici, FDG – Federazione diabete giovanile, con lo scopo di mettere in evidenza i punti chiave per una ristrutturazione dell’assistenza territoriale e per una sua evoluzione basandosi sui bisogni inderogabili delle persone con diabete e delle loro famiglie».

La nuova legislatura dia piena attuazione alle linee sul coinvolgimento delle organizzazioni pazienti.

«Ci auguriamo, pertanto, che all’atto di indirizzo dello scorso ottobre il neoministro prof. Orazio Schillaci e il ministero facciano seguire azioni formali per un pieno e fattivo coinvolgimento delle associazioni e organizzazioni tutte, ovvero non solo quelle dei pazienti con diabete, ma di tutto quel vasto mondo che rappresenta i pazienti in Italia, con le loro istanze, i loro bisogni, il loro punto di vista non trascurabile, e anzi essenziale» sostiene Benini.

«Come FAND – nel ribadirle – Signor Ministro, il nostro Augurio di buon lavoro, siamo pronti a fare la nostra parte, collaborando e dando il nostro massimo sostegno, in un’ottica di condivisione delle competenze e di dialogo fra tutti gli attori coinvolti, per rispondere ai bisogni dei cittadini, in particolare, dei più fragili, degli anziani, dei pazienti cronici, in ottica di implementare il sistema sanitario e di piena tutela del diritto alla salute».

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