La presenza di pazienti con diabete o iperglicemia da stress in ospedale è un fenomeno in continua crescita, per questo sono state di recente pubblicate le nuove Linee Guida della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) per gestire al meglio il diabete durante il ricovero.
In crescita iperglicemie e diabete durante la degenza
Sono sempre più numerose le persone affette da diabete o da iperglicemia ricoverate negli ospedali italiani, nei reparti di chirurgia, come in quelli di medicina o altre specialità. Purtroppo non sempre si ha la possibilità di consultare un diabetologo per impostare un adeguato iter diagnostico-terapeutico. Eppure gestire correttamente il diabete (o le iperglicemie da stress o altro) è fondamentale per assicurare al paziente ricoverato il miglior esito delle cure e una breve degenza.
Sono circa 4 milioni gli italiani che convivono con il diabete.
1 su 6 viene ricoverato almeno una volta l’anno.
Questo significa che il tasso di ricovero di queste persone è oltre il doppio di quello della popolazione generale (235 per mille persone, contro 99 per mille persone) e la loro permanenza in ospedale è in media di 1,5 giorni superiore agli altri. Ma il fenomeno può essere osservato anche da un’altra prospettiva: il 20-25% dei ricoverati per altre patologie è affetto da diabete e la presenza di questa condizione ha un notevole impatto sugli esiti (nel caso del Covid ad esempio, il 30,3% dei deceduti aveva il diabete).
Non tutte le glicemie alte riscontrate durante il ricovero sono imputabili al ‘diabete’.
“Tra tutte queste iperglicemie – spiega il prof. Giorgio Sesti, presidente della Società Italiana di Medicina Interna, SIMI – ci sono infatti le persone con diabete ‘noto’, i casi di diabete ‘di prima diagnosi’ (cioè i casi di diabete diagnosticati per la prima volta in occasione del ricovero), ma anche le ‘iperglicemie correlate al ricovero o da stress’, che spesso scompaiono con la dimissione. Servono dunque expertise adeguate per condurre a una corretta diagnosi e al trattamento di queste condizioni durante il ricovero, organizzando l’assistenza del paziente, una volta dimesso”. Ma la maggior parte dei ricoveri di persone con diabete o iperglicemia avviene al di fuori delle diabetologie.
Le nuove Linee Guida SIMI per gestire il diabete in corsia
Alla luce di quanto sopra, gli esperti della Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) hanno sentito l’esigenza di riunire una task force di esperti di varie società scientifiche per redigere delle Linee Guida ad hoc, un vero e proprio vademecum per la ‘Gestione del diabete o dell’iperglicemia nel paziente adulto ricoverato in un setting clinico non critico’ (cioè al di fuori di terapie intensive o sub-intensive). Un’iniziativa fortemente voluta dalla SIMI, che l’ha realizzata insieme ad altre società scientifiche: l’Associazione Medici Diabetologi (AMD), la Società Italiana di Diabetologia (SID), la Federazione Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti (FADOI), la Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (SIGG) e l’Associazione Nazionale Infermieri di Medicina (ANIMO).
“Queste Linee Guida – commenta il prof. Sesti – destinate a medici, infermieri, dietisti, educatori operanti in strutture ospedaliere e pazienti, raccomandano di:
- valutare con attenzione tutti i pazienti ricoverati, per qualunque patologia, andando a ricercare l’eventuale presenza di iperglicemia al momento del ricovero, per ridurre i rischi derivanti dalla sua presenza;
- durante il ricovero, soprattutto nel caso in cui sia necessario instaurare un trattamento (con insulina o farmaci ipoglicemizzanti), si raccomanda inoltre di monitorare la glicemia con il classico monitoraggio glicemico capillare oppure, ove possibile, mediante sistemi di monitoraggio in continuo della glicemia prestando particolare attenzione eventuali episodi di ipoglicemia.
Che cosa consigliano le Linee Guida nei soggetti in grave scompenso glicemico mai trattati con insulina?
Nei soggetti con iperglicemia/diabete ricoverati e non trattati in precedenza con insulina, in caso di grave scompenso glicemico – conclude il prof. Sesti – le Linee Guida consigliano di instaurare una terapia insulinica basale (con analoghi lenti e ultra-lenti dell’insulina), possibilmente facendo uso di ‘penne’, rispetto alle siringhe. Ove possibile è consigliabile inoltre far valutare la persona con iperglicemia a personale con competenza diabetologica e, al momento della dimissione, di adottare un piano di follow up strutturato, riferendo il paziente ad un centro diabetologico”.
Reference
La gestione del paziente adulto con diabete o con iperglicemia ricoverato in setting clinico non critico »
Linea guida pubblicata nel Sistema Nazionale Linee Guida
Roma, 20 febbraio 2023
SIMI-Società Italiana di Medicina Interna
AMD-Associazione Medici Diabetologi
SID-Società Italiana di Diabetologia
FADOI-Federazione Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti
SIGG-Società Italiana di Gerontologia e Geriatria
ANIMO-Associazione Nazionale Infermieri di Medicina
Sistema Nazionale Linee Guida dell’Istituto Superiore di Sanità