Diabete: prevalenza in crescita anche in Italia

L’incidenza del diabete di tipo 2 è in aumento, così come si va riducendo sempre più l’età della diagnosi della malattia. Anche l’incidenza del diabete di tipo 1 è in aumento in alcune zone del Paese.
Il diabete può essere ritenuto a tutti gli effetti una malattia sociale perché, oltre alle sue dimensioni epidemiologiche, investe la famiglia, le strutture sanitarie, l’assistenza, il mondo del lavoro.

Mortalità per diabete in Italia

In Italia, 27.000 persone di età fra i 20 e i 79 anni muoiono ogni anno a causa del diabete: ogni 3 minuti e mezzo un diabetico ha un attacco cardiaco, ogni dieci minuti un diabetico muore. Questo dato è ampiamente sottostimato, sia perché non tiene conto delle fasce di età più avanzate, sia perché molti decessi per cause cardio-cerebrovascolari e per tumore sono in realtà da attribuire al diabete mellito.

Prevalenza del diabete

In Italia, in base ai dati ISTAT, la prevalenza del diabete, riferita all’anno 2010 e stimata su tutta la popolazione, è pari al 4,9%. La prevalenza sale a circa il 13% nella fascia di età fra i 65 e i 74 anni, mentre oltre i 75 anni una persona su 5 ne è affetta (prevalenza del 19.8%).

Prevalenza del diabete in Italia nel periodo 2000-2010 (dati ISTAT)
Prevalenza del diabete in Italia per fasce d'età e sesso

Il diabete è decisamente una patologia “sociale”, dal momento che, per la sua elevatissima prevalenza, coinvolge di fatto la popolazione intera. Nell’arco di un periodo di tempo relativamente breve (dal 2000 al 2012) la percentuale di malati in Italia è passata dal 3,7% al 5,5% (dati ISTAT 2012). Ogni minuto, nel nostro Paese viene effettuata una nuova diagnosi di diabete; ogni 3 minuti e mezzo un diabetico ha un attacco cardiaco, ogni dieci minuti un diabetico muore.

È inoltre presente un chiaro gradiente geografico, con una maggiore prevalenza a carico di alcune regioni del Sud dove ha già ampiamente superato il 6% (Umbria, Calabria, Basilicata e Molise).

Secondo l’Italian Barometer Diabetes Observatory (IBDO), gli italiani che soffrono di diabete sono circa 3,6 milioni, l’8% della popolazione adulta e la malattia tende a espandersi di anno in anno, considerato che sono circa 1,8 milioni, un ulteriore 4% della popolazione adulta, i concittadini a rischio di svilupparla, che soffrono cioè di ridotta tolleranza al glucosio (IGT, impaired glucose tolerance), una sorta di stato di prediabete.

Nella fascia d’età 45-74 anni la prevalenza è maggiore fra gli uomini, mentre nella fascia oltre i 75 anni è molto più alta fra le donne (Istat, 2006).

Prevale di gran lunga il diabete di tipo 2 che colpisce circa il 90% dei diabetici (Istat, 2012), verso il diabete di tipo 1 che si manifesta in circa il 10% dei soggetti.

Circa il 4% di tutte le gravidanze è complicato da diabete (diabete gestazionale) (Istat, 2006).

Diagnosi tempestiva e prevenzione delle complicanze

Da numerosi studi emerge chiaramente come la diagnosi tempestiva e il costante controllo delle persone con diabete, grazie a terapie di qualità, riducano del 10- 25% il rischio di complicanze minori (danni agli occhi e ai reni) e del 15-55% il rischio di complicanze più gravi (insufficienza renale cronica, patologia coronarica, perdita della vista). Inoltre, si stima che tali azioni siano in grado di ritardare di oltre 5 anni l’insorgere di complicanze e di prolungare la vita delle persone affette da diabete in media di 3 anni.

Costi socio-sanitari del diabete

L’impatto del diabete è alto anche dal punto di vista della spesa economica: in media ogni malato spende 2.600 euro l’anno per la sua salute, più del doppio rispetto ai concittadini senza diabete, incidendo per il 5,61% sulla spesa sanitaria e per lo 0,29% sul Pil.
Il 7% di questi costi annuali deriva dalla spesa per i farmaci, mentre ben il 25% è legato ai costi delle complicanze cardiovascolari, renali, oculari e neuropatiche (si calcola che il costo per i pazienti che presentano complicanze sia addirittura quadruplo rispetto ai pazienti non complicati) e una fetta ancora più cospicua è relativa alle ospedalizzazioni per diabete (circa il 20% delle persone in ricovero ospedaliero sono affette da questa patologia).

Si tratta di costi pesanti, anche se comunque tra i più bassi rispetto a Germania, Francia, UK e Spagna, come emerge dal rapporto Burden of Disease, Cost and Management of Diabetes in EU5 Countries della London School of Economics.

Fattori che contribuiscono ai costi sanitari diretti per il diabete (osservatorio Arno)

References

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