Ossimetria transcutanea

Che cos’è l’ossimetria trancutanea (TcPO2)

Il termine “ossimetria” significa pressione di ossigeno, transcutanea vuol dire attraverso la cute. L’ossimetria transcutanea (TCOM o tcpO2) è un esame non invasivo e indolore, che consente quindi di valutare la quantità di ossigeno traportata dal sangue e ceduta dai capillari ai tessuti, fornendo ai medici indispensabili indicazioni di prognosi, diagnosi, e terapia. In caso di piede diabetico, l’esame valuta la quantità di ossigeno che arriva al piede e le zone di ischemia (mancanza di sangue).
La pressione dell’ossigeno dipende da tre fattori: dalla funzionalità respiratoria, dalla capacità di trasporto dell’ossigeno da parte del sangue e dalla efficienza del sistema circolatorio. Qualunque anomalia nella capacità di assumere ossigeno o
portarlo ai tessuti viene subito rilevata, considerato che la cute è tra i primi tessuti a manifestare una riduzione di ossigeno (ipossia). Le misurazioni di tcpO2 alle estremità in genere vengono effettuate su 4 o più siti per ottenere un buon quadro dello stato di ossigenazione cutanea.

Ossimetria trancutanea: come si esegue l’esame?

La procedura è piuttosto semplice. Dopo un’accurata detersione e asciugatura della zona di cute dove si eseguirà l’esame, viene applicato un anello porta elettrodo e inserite delle gocce di liquido di contatto, dopodiché si inserisce un particolare elettrodo (elettrodo di Clark), che riscaldando la cute sottostante alla temperatura impostata dal medico, consente di misurare la pressione di ossigeno locale (TcPO2). Il riscaldamento cutaneo provoca un’iperemia locale che migliora la perfusione di ossigeno cutanea. Parte dell’ossigeno disponibile viene utilizzato per il metabolismo cellulare; quello che resta inutilizzato è quello che si diffonde nella cute e che viene misurato dall’elettrodo [pressione parziale di ossigeno (O2) misurato in millimetri di mercurio (mmHg)].
Il parametro viene misurato con un piccolo strumento chiamato ossimetro transcutaneo, in genere a livello del dorso del piede o in altre sedi a livello dell’arto inferiore. L’esame dura circa una ventina di minuti.

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A chi è indicata l’ossimetria transcutanea?

Sviluppato inizialmente per l’uso neonatale, questa metodica viene oggi utilizzata di routine nella valutazione clinica delle lesioni cutanee, del piede diabetico, dei soggetti idonei al trattamento iperbarico.
L’esame è particolarmente indicato  nella prevenzione del piede diabetico e della sua evoluzione. E’ indicato nelle persone con diabete con severa arteriopatia degli arti inferiori che presentino un quadro clinico di ischemia critica cronica con dolore a riposo e/o la presenza di ulcerazioni della cute.
L’ossimetria transcutanea è un parametro molto utile sia per migliorare l’accuratezza diagnostica (circa la metà delle persone con diabete con un’ulcera ischemica in corso non ha dolore) sia per guidare il medico a prendere decisioni più mirate al singolo soggetto; l’esame è utile, per esempio, per valutare le probabilità di guarigione di una ferita o l’opportunità di avviare procedure di rivascolarizzazione o valutarne l’esito. L’esame può essere utile anche per valutare l’efficacia di una terapia con vasodilatatori.

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