13 – 16 maggio 2015
Genova, Magazzini del Cotone
Il tema del crescente impatto del diabete sullo sviluppo economico – in Italia e nel mondo – sarà tra i principali argomenti in discussione.
Secondo stime recenti, la diabesità è destinata a ridurre del 18% la produttività dell’area OCSE entro il 2035 con un rischio per la crescita economica.
“The bitter aftertaste of sugar”, letteralmente “Il retrogusto amaro dello zucchero”, è questo il titolo del rapporto redatto dagli esperti della banca d’investimenti Morgan Stanley, che hanno analizzato sotto l’aspetto economico l’impatto del consumo di zuccheri su salute e crescita economica nei principali Paesi, sviluppati e in via di sviluppo. Secondo gli economisti, un’alimentazione equilibrata rappresenta un fattore chiave nel determinare lo sviluppo economico a lungo termine di una popolazione, e l’eccesso nel consumo di zuccheri – che può determinare: sovrappeso, obesità e diabete, mette a serio rischio la crescita economica futura. Nei paesi dell’area OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), questa influenza negativa viene valutata con una riduzione di circa il 18% di produttività nelle prossime due decadi. I Paesi a maggior rischio sono quelli in cui i tassi di diabete e obesità sono già particolarmente alti e tra questi: Cile, Repubblica Ceca, Messico, USA, Australia e Nuova Zelanda. Tali Paesi andranno incontro a perdite di produttività tra il 20 e il 32%. La situazione appare leggermente migliore in Giappone, sotto al 10%, Svizzera, Francia e Italia, al di sotto del 15%.
“L’associazione tra diabete e obesità (diabesità) rappresenta un crescente problema di salute pubblica mondiale,” ha commentato Antonio Ceriello, Presidente AMD-(Associazione Medici Diabetologi), “ in stretta correlazione al progressivo cambiamento degli stili di vita verificatosi dal dopoguerra in poi nel Mondo Occidentale e attualmente in corso nei Paesi in via di sviluppo. Il crescente eccesso dei consumi alimentari unito ad uno stile di vita progressivamente più sedentario, si accompagnano da un lato alla crescita del benessere economico ma dall’altro – come effetto paradosso – determinano seri problemi di sostenibilità. Sta crescendo, infatti, l’aspettativa di vita, ma di pari passo aumentano anche le cosiddette “malattie del benessere”, che purtroppo manifestano i loro effetti cronici nel lungo periodo, con un enorme impatto sui costi socio-sanitari e di assistenza.
A farne le spese sono tutti i sistemi sanitari, ha concluso Ceriello, ma in particolare quelli dei Paesi che come l’Italia che offrono un’assistenza sanitaria complessiva alla popolazione”.
Queste tematiche saranno al centro dei lavori, insieme all’aggiornamento sugli aspetti clinici e scientifici del diabete, della XX° Edizione del Congresso Nazionale di Diabetologia organizzato da AMD a Genova.
Il congresso inizierà il pomeriggio di mercoledì 13 maggio al Centro congressi “Magazzini del cotone” con una sessione inaugurale dal titolo “Il problema diabete in Italia: dalle proposte alle possibili soluzioni”, cui farà seguito nella mattinata del 14 maggio, il meeting congiunto con International Diabetes Federation (IDF) sull’impatto del diabete in Europa e nel mondo e le tutte le azioni che si stanno mettendo in atto per contrastare tale impatto a livello di comunità scientifica e politica. Il XX Congresso Nazionale AMD è un appuntamento prestigioso che richiama oltre 2.000 specialisti e rappresenta la più importante manifestazione diabetologica a livello nazionale.
Altre informazioni generali e il programma scientifico del XX Congresso Nazionale AMD sono disponibili al seguente link: deloscommunication.it