Il danno dei grossi vasi

Le complicanze macrovascolari (macroangiopatia) sono alterazioni a carico delle arterie di grosso e medio calibro (carotidi, aorta, coronarie, femorali etc).

La macroangiopatia diabetica viene considerata una forma di ateriosclerosi, con alterazione delle pareti dei vasi sanguigni che perdono la loro elasticità e presentano placche di indurimento e ispessimento che restringono progressivamente il calibro vasale ostruendo la normale circolazione.

I sintomi che si manifestano sono in relazione con le sedi dell’organismo nelle quali la circolazione sanguigna è compromessa. Nei pazienti con diabete di tipo 2, con maggiore frequenza vengono colpiti il cuore (angina, cardiopatia ischemica, infarto miocardico) e il cervello (ictus).

Rappresentano le principali complicanze a lungo termine del diabete di tipo 2, anche se non sono esclusive di quest’ultimo. Possono, infatti, manifestarsi anche in soggetti non diabetici, per esempio in forti fumatori, in soggetti ipertesi ed obesi.

Che cosa le rende però più pericolose nelle persone diabetiche?
La patologia aterosclerotica si presenta  in forma  più rapidamente evolutiva e più grave nel diabetico rispetto al non diabetico.Le lesioni a carico dei vasi sanguigni sono infatti molto estese e in genere, nell’ambito del distretto vascolare interessato, coinvolgono  più di un vaso sanguigno e diversi segmenti dei vasi interessati (lesioni multivasali e multisegmentali).

Un ruolo negativo molto importante è svolto dal fumo che danneggia la parete interna (intima) dei vasi. Anche l’ipertensione arteriosa aggrava il processo di arteriosclerosi; di qui l’importanza del controllo regolare dei valori pressori e dell’eventuale trattamento con terapia farmacologica anti-ipertensiva.

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