Uno studio condotto dal dottor Bruno Trimarco, ricercatore presso l’Università Federico II di Napoli, e colleghi, ha indagato il livello di incidenza del diabete di tipo 2 fra persone che soffrono di ipertensione, dimostrando che alterazioni nell’apparato circolatorio possono effettivamente essere campanelli d’allarme dello sviluppo del diabete di tipo 2.
La ricerca, condotta su 1754 individui di mezza età (52 anni l’età media) e già in cura per problemi di pressione alta, ha mostrato come la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 fosse maggiore negli individui ipertesi, con una differenza significativa tra i casi di ipertensione controllata e non controllata (pressione sistolica 140 mmHg o più, pressione diastolica 90 mmHg o più): tra i soggetti con problemi di ipertensione non controllata è stata infatti registrata un’incidenza di diabete di tipo 2 molto più alta rispetto al gruppo di persone con ipertensione controllata.
La ricerca ha inoltre evidenziato che la prescrizione di beta-bloccanti per curare l’ipertensione era due volte più elevata nei soggetti che sviluppavano il diabete di tipo 2.
Il dottor Trimarco e i suoi colleghi hanno quindi dimostrato che il controllo sub-ottimale della pressione sanguigna è un forte fattore predittivo per l’incidenza del diabete di tipo 2.
Fonte: Diabetes Care 2009; 32: 845–850