Glicemia elevata, ipertensione e diabete aumentano rischio di rigidità delle pareti arteriose

Secondo uno studio condotto presso il Ruijin Hospital di Shanghai, in Cina, è importante effettuare un controllo glicemico precoce per prevenire l’insorgenza di problemi aterosclerotici in soggetti con diabete di tipo 2.
Tenendo sotto osservazione 1000 pazienti diabetici con o senza problemi di ipertensione, tra il 205 e il 2007, Yuhong Chen e colleghi hanno notato che il livello di emoglobina glicata (HbA1c) e la durata della convivenza con il diabete sono fattori che possono aumentare la probabilità di sviluppare rigidità delle arterie, condizione che può essere peggiorata dall’ipertensione e che aumenta il rischio di mortalità prematura.
Suddividendo i pazienti sotto osservazione in gruppi diversi a seconda della durata del diabete (meno d 5 anni, da 5 a 10 anni e più di 10 anni) e in base ai livelli di HbA1c (meno del 6,5%, tra 6,5% e 7% e più del 7%), i ricercatori hanno notato che la rigidità delle arterie era correlata positivamente con l’emoglobina glicata in pazienti con diabete e ipertensione ma non nei soggetti senza ipertensione.
Negli individui ipertesi la velocità dell’onda della pulsazione (Ba-PWV) era significativamente più alta se abbinata a livelli di HbA1c più elevati, suggerendo ai ricercatori un’associazione tra controllo glicemico e rigidità arteriosa.
La rigidità delle arterie risultava associata all’HbA1c in tutti i soggetti diabetici e con ipertensione, indipendentemente da quanto tempo fossero malati, mentre nei pazienti non ipertesi la rigidità era associata al diabete solo se questo era presente da più di 10 anni.
Le conclusioni dei ricercatori hanno quindi confermato l’importanza del controllo glicemico per prevenire problemi cardiovascolari, sottolineando che l’ipertensione è un ulteriore fattore di rischio nei soggetti affetti da diabete e che può facilitare l’insorgenza dell’aterosclerosi.

FonteEndocrine 2009; Advance online publication

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