I risultati di un recente studio americano mostrano che la cura del diabete gestazionale di grado lieve può ridurre il rischio di macrosomia fetale (feto più grande del normale), distocia della spalla, parto cesareo e ipertensione gestazionale.
La ricerca, condotta presso l’Ohio State University di Columbus da Mark Landon e colleghi, ha coinvolto donne con lieve diabete mellito tra la 24° e la 31° settimana di gestazione, di cui 473 sono state assegnate al normale trattamento prenatale e altre 485 sono invece state destinate a seguire un regime dietetico, effettuando anche automonitoraggio dei livelli di glucosio nel sangue e terapia insulinica.
Lo studio non ha evidenziato differenze tra i due gruppi per quanto riguarda il tasso di morte perinatale, la frequenza di parti naturali o con complicazioni neonatali. Tuttavia le donne sottoposte a cure per il diabete davano alla luce bambini macrosomici solo nel 5,9% dei casi, contro il 14,3% delle donne non curate. Anche la percentuale della distocia della spalla e dei parti con taglio cesareo erano inferiori nel caso le donne fossero curate per il diabete (rispettivamente l’1,5% e il 26,9% contro il 4% e il 33,8% delle donne non in cura).
Inoltre il trattamento del diabete gestazionale è stato associato a una riduzione del tasso di pre-eclampsia e di ipertensione gestazionale se paragonato alle donne sottoposte a normali cure pre-parto (8,6% contro 13,6%).
Viene perciò confermato anche dai risultati di questo recente studio che l’identificazione e il trattamento tempestivo del diabete, seppur di livello leggero, sono fondamentali per evitare problemi anche gravi al nascituro e alla madre al momento del parto.
Fonte: New England Journal of Medicine, 5 ottobre 2009; 361: 1339-4