Il nuovo glucometro che non valuta solo la glicemia. Un piccolo laboratorio in formato tascabile

È una delle prime novità del 2016. Un nuovo glucometro che oltre a consentire l’autocontrollo basilare delle variazioni glicemiche verifica anche altri tre parametri importanti per il controllo del diabete nel corso del tempo: ematocrito, emoglobina e chetoni. Un piccolo laboratorio di quattro parametri ematici in formato pocket. Grazie all’innovativa tecnologia e alle ridotte dimensioni, il nuovo glucometro consente un autocontrollo rapido, veloce, in un palmo di mano.

Autocontrollo esteso in formato tascabileglucometro-ultima-generazione

Tra i glucometri di ultima generazione, è disponibile da poche settimane un nuovo glucometro, di dimensioni molto compatte, con caratteristiche particolarmente innovative e che utilizza una tecnologia enzimatica (GDH-FAD) d’avanguardia per garantire la massima accuratezza possibile, secondo le nuove norme ISO 15197:2013.
Il nuovo strumento offre un’originale piattaforma, ideata per un autocontrollo della glicemia rapido, accurato e affidabile; in più – ed è una delle maggiori novità – è stato progettato per consentire alla persona diabetica di monitorare in modo autonomo – in qualsiasi momento e luogo – altri tre parametri, ritenuti importanti nel controllo del diabete nel corso del tempo: ematocrito, emoglobina e chetoni.

Perché è utile monitorare l’ematocrito?

Il valore dell’ematocrito esprime la concentrazione di globuli rossi nel sangue.
Un’alterazione di tale valore può alterare sensibilmente l’accuratezza delle misurazioni glicemiche: valori elevati di ematocrito determinano una sottostima della glicemia; al contrario, valori bassi possono generare una sovrastima.
Il nuovo glucometro, grazie a un’innovativa tecnologia a 5 elettrodi – è in grado di misurare sulla goccia di sangue analizzata il valore dell’ematocrito ed operare successivamente una correzione al valore di glicemia ottenuto, per un risultato quanto più accurato possibile. Tenere sotto controllo l’ematocrito è utile a dare validità alla misurazione della glicemia, che diventa più precisa e affidabile, oltre che a restituire un ulteriore valore ematico che può essere di supporto al medico nella gestione della persona diabetica e di eventuali altre patologie concomitanti.
Per saperne di più vai all’articolo “Il controllo dell’ematocrito”.

Perché è utile monitorare l’emoglobina?

Il test per l’emoglobina – il pigmento contenuto nei globuli rossi con funzione di trasporto dell’ossigeno – viene quasi sempre prescritto come parte di un completo esame del sangue, in quanto l’emoglobina si dovrebbe sempre misurare in presenza di:

  • Sintomi quali fatica, spossatezza, fiacca, perdita di peso
  • Segnali di sanguinamento facile
  • Prima e dopo chirurgia
  • Durante la gravidanza
  • In presenza di patologie croniche del rene o di altri problemi clinici cronici (per es. diabete)
  • Monitoraggio dell’anemia e sue cause
  • Monitoraggio durante le terapie anti-cancro
  • Monitoraggio durante le terapie con farmaci che possono causare anemia o una bassa conta dei globuli rossi nel sangue

Per saperne di più vai all’articolo “Emoglobina: un test importante”.

Perché è utile monitorare i chetoni?

Le persone in chetoacidosi diabetica – una grave complicanza metabolica soprattutto del diabete di tipo 1, più raramente del diabete di tipo 2, non producendo l’ormone insulina, non riescono a regolare la sintesi dei cosiddetti corpi chetonici, sostanze di scarto dovute alla demolizione degli acidi grassi in carenza di zuccheri, che diviene incontrollata; inoltre, in seguito all’incapacità di far entrare glucosio nelle cellule (attività svolta normalmente dall’insulina), i diabetici si ritrovano nel paradosso di produrre un eccesso di corpi chetonici in condizioni di iperglicemia (valori elevati di zucchero nel sangue circolante), che come nel più vizioso dei circoli, viene ulteriormente alimentata dalla secrezione di ormoni iperglicemizzanti come il glucagone e altri. In caso di chetoacidosi, la persona diabetica può avere scarso appetito e poca voglia di assumere cibo: ciò può indurla a pensare che sia meglio diminuire la dose di insulina; nulla di più sbagliato, per prevenire la chetoacidosi diabetica, è invece importante intensificare i controlli della glicemia e adeguare lo schema terapeutico secondo quanto consigliato dal diabetologo. Il test per i chetoni può essere usato nei pazienti con diabete di tipo 1 per monitorare prematuramente la chetoacidosi. Il test per i chetoni di solito viene fatto con campioni di sangue.
Per saperne di più vai all’articolo “La chetoacidosi diabetica”.

Ci sono innovazioni nella tecnologia della striscia reattiva?

Il nuovo glucometro di ultima generazione utilizza due tipi di strisce. Il sistema riconosce automaticamente il tipo di striscia reattiva inserita per misurare: glicemia, ematocrito ed emoglobina. La misurazione avviene in un tempo di soli 5 secondi e fornisce la più alta accuratezza e precisione possibili per un glucometro, grazie a una tecnologia brevettata a 5 elettrodi che minimizza le interferenze derivanti dai diversi livelli di ematocrito nel sangue.

Per utilizzare la seconda striscia reattiva, per la misurazione dei chetoni, occorre inserire un chip che viene fornito insieme alle strisce dedicate a questo tipo di analisi. Le strisce reattive sono dotate di tecnologia ASSI (Advanced Superior Sip-In Technology) che garantisce la protezione completa del sito di reazione.

Che cosa assicura la tecnologia d’avanguardia GDH-FAD?

GDH-FADLa tecnologia GDH-FAD – che si basa su una reazione enzimatica che sfrutta come reagente l’enzima GDH ed il coenzima FAD (Flavin Adenina Dinucleotide – Glucosio Deidrogenasi) altamente specifico per il glucosio ematico – garantisce l’ estrema accuratezza del risultato della misurazione. Il sistema ha anche la caratteristica di non essere influenzato da altri zuccheri come maltosio e galattosio e da altre possibili fonti di interferenza come l’ossigeno, garantendo la massima accuratezza possibile del risultato.
norme-internazionali-ISOIl sistema di controllo della glicemia è conforme alle più recenti norme internazionali ISO 15197:2013 relative all’accuratezza della misurazione del valore della glicemia, attestata con documentazione clinica certificata per campioni di sangue intero, capillare, venoso e arterioso.

L’affidabilità del device è stata infatti dimostrata clinicamente e validata anche dall’Institute for Diabetes Technology (IDT), un Istituto, sito in Germania, di riferimento per la ricerca clinica e dello sviluppo tecnologico nell’area del diabete mellito.
L’estrema accuratezza delle rilevazioni favorisce l’ottimizzazione della terapia della persona diabetica migliorando l’autogestione e l’autocontrollo della malattia.

Quali ulteriori proprietà garantisce il nuovo glucometro?

Innanzitutto, la compattezza dello strumento e le sue ridotte dimensioni; nonostante le molteplici funzioni sta in un palmo della mano e ciò lo rende particolarmente pratico da portare con sé in ogni momento e ovunque. Facile e discreto, si adatta ad ogni stile di vita. Il design è giovane, elegante e funzionale, con un grande display, uno schermo LCD retroilluminato per una lettura più semplice, la fessura della striscia reattiva illuminata e un unico pulsante per tutte le funzioni
disponibili.
universal-toneIl device è dotato anche dell’Universal Tone™, una modalità di avviso acustico che garantisce a chi lo utilizza la certezza che la misurazione ematica sia stata effettuata in modo corretto anche attraverso un avviso sonoro e non solo visuale (considerando i possibili problemi di vista di cui la persona diabetica spesso soffre).

References

  • International Organization for Standardization. ISO 15197: 2013. In vitro diagnostic test systems requirements for blood-glucose monitoring systems for self-testing in managing diabetes mellitus.
  • Clarke WL, et al. Evaluating clinical accuracy of systems for self-monitoring of blood glucose. Diabetes Care 1987; 10(5): 622-8
  • Cherubini V, et al. Epidemiologia della chetoacidosi diabetica in Italia, G It Diabetol Metab 2014; 34: 110-116
  • WHO, Prevention of blindness from diabetes mellitus, 2006
  • Rebel A, Rice MA, Fahy BG – Accuracy of point-of-care glucose measurements.
    J Diabetes Sci Technol 2012 Mar 1;6(2):396-411
  • Ginsberg BH – Factors affecting blood glucose monitoring: sources of errors in measurement. J Diabetes Sci Technol. 2009 Jul 1;3(4):903-13. Review

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