Quali sono i livelli adeguati di lipidi nel sangue?
Il colesterolo LDL è l’obiettivo primario della terapia e l’obiettivo terapeutico da raggiungere è rappresentato da valori <100 mg/dl.
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Il colesterolo LDL è l’obiettivo primario della terapia e l’obiettivo terapeutico da raggiungere è rappresentato da valori <100 mg/dl.
Le statine sono i farmaci di prima scelta per ridurre i valori di colesterolo LDL e prevenire le malattie cardiovascolari.
L’alterazione più comune e più tipica del diabete è rappresentata dall’ipertrigliceridemia (aumentati valori di trigliceridi) che si associa spesso a diminuzione del colesterolo HDL ed aumento del colesterolo LDL.
La pressione arteriosa viene comunemente misurata a livello dell’arteria del braccio utilizzando i tradizionali sfigmomanometri a mercurio oppure le più moderne apparecchiature elettroniche automatiche semplici e pratiche da usare che attualmente rappresentano gli strumenti più adatti per la misurazione domiciliare della pressione.
Contribuiscono al controllo dei valori pressori opportune modifiche delle abitudini di vita (per es: ridurre il sovrappeso, la sedentarietà, abolire il fumo).
La pressione arteriosa è la pressione che il sangue esercita sulle pareti delle arterie di grosso calibro ed è la forza che lo fa scorrere nel sistema cardiocircolatorio.
Si parla di ipertensione (pressione alta) quando i valori abituali di pressione sono uguali o superano i 90 mmHg di minima e/o i 140 mmHg di massima. Nelle persone con diabete vengono ritenuti ottimali valori inferiori a 130 mmHg di pressione massima e a 80 mmHg di pressione minima.
Il diabete e le malattie cardiovascolari sono strettamente collegati tra loro. Infatti, il diabete non controllato (emoglobina glicata HbAc1 stabilmente superiore al 7%) si associa a un elevato rischio di complicanze cardiovascolari.
Tutte le persone con diabete, indipendentemente dal livello di rischio, devono eseguire annualmente uno screening delle complicanze cardiovascolari che prevede i seguenti esami.
Le malattie cardiovascolari sono le patologie che colpiscono il cuore o i vasi sanguigni. Il danno provocato da queste malattie può far si che, in determinati distretti, non giunga una quantità di sangue adeguata alle esigenze metaboliche.
La presenza del diabete o l’aver avuto il diabete gestazionale non è una controindicazione all’allattamento naturale, che anzi, anche nella paziente diabetica, va incoraggiato.
Il diabete preesistente alla gravidanza influenza l’organogenesi (formazione di organi e apparati) e si associa pertanto ad un’elevata incidenza di malformazioni congenite neonatali che costituiscono la principale causa di mortalità perinatale e sono strettamente correlate al controllo metabolico delle prime settimane di gestazione.
Il glucosio presente in eccesso nel sangue materno stimola il pancreas fetale a produrre insulina. Alti livelli di insulina e di glucosio fanno crescere eccessivamente alcuni tessuti e determinano, in una elevata percentuale dei casi, la nascita di un bambino macrosomico (peso alla nascita superiore ai 4 chili).
È opportuno che ogni donna con diabete che intenda intraprendere una gravidanza sia sottoposta a screening ed eventuale trattamento delle complicanze della malattia.
Gli ipoglicemizzanti orali non vengono somministrati durante la gravidanza, in quanto non sono disponibili dati sufficienti a garantirne l’innocuità per il feto.
Un timore diffuso tra le donne diabetiche è quello di non riuscire a rimanere incinta a causa della malattia o di avere comunque una minore probabilità di riuscirci.
La molecola chiamata p66, già conosciuta per favorire l’invecchiamento, potrebbe essere l’interruttore per spegnere il diabete: la sua disattivazione potrebbe prevenirlo anche nei casi di squilibrio nel regime alimentare.
16 milioni di italiani sono in sovrappeso, altri cinque milioni sono obesi e il loro numero è in continuo aumento; secondo i dati Istat fra i bambini di età compresa fra sei e 17 anni uno su tre è sovrappeso e uno su quattro è obeso
Tutti i malati di diabete, anche quelli di tipo 2, devono tenere sotto controllo la glicemia perché l’eccesso di zuccheri nel sangue può portare alla retinopatia diabetica che però può essere ridotta del 33% tenendo bassa la glicemia.
Tre milioni e mezzo di italiani, il 6%, hanno il diabete e spesso non lo sanno; nel mondo sono 117 milioni ed entro 15 anni rischiano di raddoppiare non solo per effetto dell’aumento della popolazione e del suo invecchiamento ma soprattutto per l’alimentazione sbagliata, la sedentarietà, l’obesità.
In una zona dell’occhio si trovano cellule staminali che si possono prelevare facilmente e, opportunamente trattate, possono essere riprogrammate per diventare beta-cellule, uguali a quelle del pancreas, che producono l’insulina e che non funzionano nei diabetici di tipo 1 e nel tempo non funzionano anche in quelli di tipo 2.
Una nuova terapia potrebbe evitare ai diabetici il rito quotidiano dell’iniezione che verrebbe sostituito da una sola somministrazione settimanale, questa la novità annunciata durante il congresso della Società Nazionale di Diabetologia tenuto a Padova.
La sedentarietà e l’alimentazione sbagliata possono compromettere il buon funzionamento dell’organismo, portando al sovrappeso e all’obesità; per tornare in forma o per mantenerla, niente di meglio che movimento e lunghe camminate.
La depressione è una delle ragioni principali, insieme a costo, età e grado di educazione, che inducono Ie pazienti infertili a non ricorrere alle cure.
I risultati di una recente analisi suggeriscono che le persone che consumano 50 grammi o più di carne trattata al giorno hanno un rischio significativamente maggiore di incorrere in diabete e malattia coronarica (CHD).
Studi recenti hanno dimostrato come l’individuazione automatizzata della retinopatia diabetica (DR) è migliorata in modo significativo e non può essere differenziata dalle migliori pratiche cliniche standard.
I principali sintomi caratteristici di neuropatia sensitivo-motoria. Segna una crocetta quelli che si sono eventualmente manifestati nell’ultimo periodo.
Il metabolismo del colesterolo è sregolato negli uomini con glicemia a digiuno alterata ed esiste un’associazione significativa tra sintesi irregolare del colesterolo e insulino-resistenza periferica.
Aumentare la propria attività fisica a 10 METs-ora/settimana consente il miglioramento di diversi parametri della sindrome metabolica e un importante risparmio economico; sicuramente però, arrivare a un dispendio energetico di 25-35 METs-ora/settimana comporta maggiori benefici sia di salute che di spesa complessiva
Anche una sola notte dormendo poco ha un profondo effetto sulla regolazione metabolica e può aumentare il rischio di sviluppare il diabete: questo il risultato di uno studio realizzato dell’Università olandese Leiden Medical Center, pubblicato sul ‘Journal of clinical Endocrinology and Metabolism’.
A Milano, durante un convegno di diabetologi è stato annunciato che l’acarbosio, uno dei principi attivi per trattare il diabete di tipo 2 insieme alla metformina, è stato finalmente inserito nei farmaci di fascia A, quelli a totale rimborso del Servizio Sanitario Nazionale.
I bambini afro-americani con diabete di tipo 1 hanno livelli di emoglobina glicata (HbA1c) significativamente maggiore rispetto ai bambini caucasici indipendentemente dal livello medio di glucosio nel sangue (MBG).
Per impedire in tempo una crisi ipoglicemica devi portare con te sempre dello zucchero – Non è necessario rispettare l’orario dei pasti – Una crisi può essere trattata dai tuoi familiari o amici se sanno cosa fare
Per la prima volta nell’ultimo secolo l’attesa di vita per i bambini in sovrappeso è inferiore a quella dei loro genitori, questo l’allarme lanciato dai pediatri riuniti a Pedrignano per il convegno ‘Alimentazione, stili di vita e salute dei bambini’ organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition.
Durante PastaTrend, il primo salone dedicato alla pasta da poco concluso a Bologna, si è tenuto un convegno sul progetto ‘Healthgrain’ (Exploiting bioactivity of European cereal Grains for Improved Nutrition and Health benefits) creato per condurre ricerche avanzate sui composti di frumento integrale che proteggono la salute.
Illustrazione
Le verruche non necessitano di trattamento, se non sono dolorose o diffuse, poiché in genere si risolvono nel giro di due anni, trascorsi i quali il paziente avrà sviluppato l’immunità.
Obiettivi: Migliorare la circolazione – Trattare l’edema – Controllo del dolore – Trattamento dell’infezione – Migliorare il controllo metabolico – Riduzione del carico.
1° Livello. Il tuo medico discuterà con te e i tuoi familiari l’importanza di effettuare periodiche visite di controllo per la cura dei piedi.
2° Livello. Il tuo medico discuterà con te e i tuoi familiari un piano dettagliato di cura del piede, basato prevalentemente sulle informazioni scaturite dalle visite annuali precedenti.
Non a rischio. Concordare con il proprio medico un programma di gestione che includa l’educazione alla cura del piede. A rischio. Rispettare regolari visite mediche, in genere ogni 6 mesi (se non diversamente consigliato dal Medico), con il team specializzato nella cura del piede diabetico.
Non a rischio: Conservazione della sensibilità – Assenza di segni di vascolopatia periferica – Assenza di altri fattori di rischio. Ad alto rischio: Presenza di neuropatia o di altri singoli fattori di rischio.
Fattori sistemici: iperglicemia non controllata, durata del diabete, perdita visiva o cecità, insufficienza renale cronica, età avanzata.
Fattori intrinseci: Prominenze ossee – Limitata mobilità articolare – Deformità articolari… Fattori estrinseci: Calzature inadeguate – Camminare a piedi nudi – Traumi, cadute e incidenti…
Il controllo della glicemia in pazienti affetti da diabete di tipo 2 riduce il rischio di infarto del miocardio non fatale. Sarebbe questa la conclusione a cui portano i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Missouri, Kansas City (USA).
Un think tank che possa porsi quale incubatore di idee e proposte finalizzate a sollecitare l’attenzione sulla patologia attraverso la partecipazione diretta delle società scientifiche, delle associazioni dei pazienti, delle istituzioni e perfino dei media»: così Renato Lauro, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata ha definito il Changing Diabetes Barometer Forum Italia.
L’obesità è un problema che riguarda oggi 1 bambino su 5 e, sebbene anche le scuole abbiano cercato di migliorare la qualità dei pasti somministrati ai più piccoli, sembra che il fenomeno sia in continuo aumento.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Baker Idi Heart and Diabetes Institute di Victoria, in Australia, confermerebbe l’ipotesi che lo stile di vita troppo sedentario tipico della società moderna aumenti il rischio di morire prematuramente.
Per chi ha sempre sognato l’elisir di lunga vita arriva oggi una buona notizia: bastano 7 alimenti per assicurarsi una vita più longeva e per combattere la vecchiaia.
Per i diabetici arriva da Telecom Italia un nuovo aiuto per il controllo del livello glicemico: Line@Medica Diabete è un servizio che permette alle persone affette da diabete di misurare la glicemia in qualsiasi momento e luogo.
Nel corso del convegno dell’American Diabetes Association, che avrà luogo nel mese di giugno, verranno presentati i risultati di una sperimentazione su soggetti umani del trapianto di cellule suine che producono insulina.
Richard Kahn dell’American Diabetes Association e i suoi collaboratori hanno confrontato sette strategie di screening di popolazione con l’assenza o la massima frequenza di controlli utilizzando un modello matematico sviluppato da uno dei coautori e denominato Archimedes Model.
La Società italiana Obesità (Sio) ha stimato che un terzo dei bambini italiani dai 4 ai 17 anni è in sovrappeso e che il 4% di questi è obeso; fra il restante della popolazione quattro persone su 10 sono sovrappeso e di queste uno su due è obesa.
Uno studio condotto dai medici dell’Ospedale Civile Maggiore di Verona diretti dal dottor Enzo Bonora e pubblicato su Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Disease, dimostra che danni ai reni anche di lieve entità possono provocare un aumento della mortalità nei diabetici.
Trattare inizialmente i pazienti con diabete di tipo 2 con farmaci antidepressivi pare sia poco efficace, questa la conclusione dello studio realizzato dal Dipartimento di Psichiatria della Washington University School of Medicine di St. Louis, Missouri (Usa).
Le conseguenze sul bambino del diabete gestazionale della madre continuano fino all’adolescenza sia sotto il profilo del rischio cardiometabolico che quello dell’intolleranza glucidica.
Una ricerca effettuata presso la Fondazione Irccs Istituto Nazionale dei Tumori di Milano e pubblicata su Archives of Internal Medicine, ha dimostrato che le donne che mangiano frequentemente e abbondantemente carboidrati ad alto indice glicemico
Il Changing Diabetes Barometer è un progetto per misurare i progressi della lotta a quella vera pandemia che è il diabete, per studiarlo, arginarlo e sconfiggerlo.
I pazienti affetti da piede diabetico dal 2009 hanno a Milano un centro specializzato, aperto ininterrottamente giorno e notte: è l’Istituto Clinico Città Studi (Iccs), nuovo nome della ex Clinica Santa Rita.
È noto che nei roditori e nell’uomo livelli elevati di glucocorticoidi si associano a un aumento del rischio di deficit cognitivi e che le persone con diabete di tipo 2 rischiano maggiormente il deterioramento cognitivo.
La sedentarietà, il lavoro prolungato alla scrivania per ore senza muoversi provoca un aumento della probabilità di ammalarsi di diabete o di malattie cardiovascolari con relativo aumento del rischio di morte precoce, questo il risultato della ricerca realizzata dal Baker IDI Heart and Diabetes Institute di Melbourne.
Secondo i ricercatori del britannico Office of National Statistics (Ons) le donne sono più ipocondriache, hanno cioè più ansia di ammalarsi, rispetto agli uomini, nonostante si ammalino di meno e vivano più a lungo.
Uno studio dell’Ospedale dell’amicizia sino-giapponese di Pechino ha valutato in oltre 92 milioni i malati di diabete in Cina rivalutando di oltre il doppio le stime precedenti.
I centri specializzati nel trattamento del piede diabetico sono in Italia ancora insufficienti rispetto alla diffusione della malattia: due a Milano, uno a Pisa, uno a Roma e ora quello in nascita a Cotignola, che rimpiazza quello di Abano Terme.
L’uso dei farmaci che abbassano il livello degli zuccheri nel sangue e tengono sotto controllo la pressione non sarebbe un metodo sicuro per evitare che il diabete si sviluppi nelle persone a rischio: questo il risultato di una ricerca effettuata dall’Università di Oxford (Gran Bretagna) e pubblicata dal ‘New England Journal of Medicine’.
L’accumulo di grassi introdotti nell’organismo attraverso l’alimentazione espone al rischio di malattie cardiovascolari e al diabete di tipo 2
Per prevenire attacchi di cuore o ictus in pazienti con diabete di tipo 2 e patologie cardiache o cardiovascolari fino a oggi si è cercato di mantenere bassa a tutti i costi la pressione arteriosa ma questo potrebbe aumentare i rischi che si vorrebbero prevenire, secondo una studio dell’Università della Florida.
Secondo una ricerca effettuata dalla Duke University Medical Center e pubblicata su Science Signaling, chi reagisce in maniera esagerata ai sapori o agli odori del cibo potrebbe essere affetto dalla forma più diffusa di diabete, cioè quello di tipo 2. La semplice ‘acquolina in bocca’ quindi, potrebbe costituire un segnale della presenza della malattia.
NAVIGATOR è uno studio che ha coinvolto oltre 9.000 pazienti e il primo a livello internazionale che ha evidenziato che l’antipertensivo valsartan è efficace nel ritardare l’insorgenza di nuovi casi di diabete di tipo 2 in pazienti con patologie cardiovascolari e in condizione pre-diabetica, cioè che presentano fattori di rischio e ridotta tolleranza al glucosio.
Per i pazienti considerati a rischio diabete la prevenzione migliore sarebbe quella di adottare uno stile di vita sano invece di assumere farmaci per tenere sotto controllo pressione e glicemia.
Sebbene la letteratura scientifica offra prove evidenti circa l’associazione positiva esistente tra cura del diabete gestazionale e diminuzione dei rischi per il neonato, non è ancora stata chiarita la relazione il diabete della madre ed eventuali danni al feto.
Secondo i risultati di uno studio condotto presso l’Università di San Paolo bere caffè all’ora di pranzo aiuta a ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Alla conferenza dell’American Heart Association Nutrition, Physical Activity and Metabolism che si è tenuta nei giorni scorsi a San Francisco (USA) sono stati presentati i risultati di una ricerca della Harvard School of Public Health di Boston coordinata dal dottor Qi Sun.
I risultati di uno studio condotto press il Kinki Central Hospital di Hyogo, in Giappone, indicano che le donne diabetiche nell’ultimo periodo di gravidanza hanno un livello elevato di emoglobina glicata (HbA1c) ma non alti livelli di albumina glicata, probabilmente a causa di una mancanza di ferro nell’organismo.
L’emoglobina glicata (HbA1c) è un indicatore più accurato nel predire le malattie cardiovascolari rispetto al valore della glicemia a digiuno (FPG)
Il ‘piede diabetico’ è una complicanza del diabete che comporta per i piedi del malato ulcere e tagli che si infettano facilmente e sono curabili con difficoltà, lunghe sofferenze e che possono portare all’amputazione.
L’insorgenza della celiachia potrebbe essere determinata da disturbi del sistema immunitario e avrebbe anche relazioni con il diabete di tipo 1 e l’artrite reumatoide.
Nel corso di esperimenti effettuati su cavie, i ricercatori dell’Università di Alberta coordinati dal dottor Richard Lehner, hanno scoperto che diminuendo l’attività dell’enzima Tgh si ottengono risultati significativi per abbassare la quantità di grasso nel sangue e migliorare il metabolismo del glucosio.
L’inattività fisica e il livello di glucosio nel sangue possono predire il rischio di disfunzione diastolica asintomatica, una patologia che interessa con maggior frequenza i pazienti appartenenti a minoranze etniche che sono stati di recente diagnosticati diabetici di tipo 2.
La presenza di iperglicemia sembra essere un fattore di rischio del cancro nei pazienti diabetici cinesi mentre l’utilizzo di insulina in questi individui è stato associato a una riduzione del rischio.
‘Una buona alimentazione parte anche da una buona comunicazione’ è il titolo significativo del convegno organizzato dall’Associazione per lo studio e la ricerca sui Disordini Alimentari e l’Obesita’ (Adao) a Roma, durante il quale è stato presentato un disegno di legge a tutela delle persone affette da obesità grave, il primo in Europa così completo.
I criteri diagnostici per il diabete mellito gestazionale dovrebbero essere più rigorosi e più donne dovrebbero essere sottoposte a controlli: questo è quanto emerge dalle raccomandazioni della New International Association of Diabetes and Pregnancy Study Group (IADPSG)
L’esposizione a inquinanti ambientali aumenta il rischio di diventare prediabetici e di sviluppare il diabete di tipo 2, questa è quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori della Slovak Academy of Sciences di Bratislava.
Le donne con figli corrono un rischio maggiore di contrarre il diabete di tipo 2 rispetto a quelle che non ne hanno ma l’allattamento al seno per un periodo di almeno tre mesi diminuisce significativamente il rischio di ammalarsi.
Un italiano su tre, oltre i 40 anni è a rischio di diabete, malattia subdola che danneggia l’organismo senza sintomi iniziali, questo è uno dei dati emersi dal convegno ‘Fermare il diabete: una sfida per la Sanità e le Istituzioni’, promosso dall’Osservatorio Sanità e Salute, che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma.
Il 26 aprile, nel corso di PastaTrend, il primo salone interamente dedicato alla pasta, saranno presentati i risultati del progetto ‘Healthgrain’ (Exploiting bioactivity of European cereal grains for improved nutrition and health benefits) creato allo scopo di condurre ricerche avanzate sui composti di frumento integrale che proteggono la salute e comprendere le attese e gli […]
La fornitura riguarda aghi pungi dito, microinfusori, aghi, siringhe, strumenti per diagnosticare il tasso di glicemia nel sangue, strisce reattive, tutti presidi fondamentali per i malati di diabete e forniti gratuitamente dalla Sanità pubblica.
Il Convegno ha lo scopo di mettere in luce i risultati ottenuti dai singoli specialisti in questi ultimi 18 mesi di esperienza vissuta, assieme alla descrizione di casi clinici particolari ritenuti significativi in virtù della interdisciplinarietà intervenuta col Team.
Bambini e adolescenti con diabete di tipo 1 e alti livelli del fattore di crescita dell’endotelio vascolare (VEGF) sono esposti a un rischio maggiore di malattie cardiovascolari (CVD).
Questa misura precauzionale preserverebbe la madre dal rischio di sviluppare dopo il parto il diabete di tipo 2 e il nascituro da quello di incorrere nell’obesità infantile e successivamente anche nel diabete.
È stato presentato nei giorni scorsi al Senato un dispositivo elettromeccanico che avvisa il paziente diabetico in caso di calo eccessivo degli zuccheri; grande come un piccolo cellulare, controlla automaticamente i livelli di glucosio quasi trecento volte al giorno, in continuazione, anche durante il sonno.
Il cattivo odore della metformina potrebbe essere l’elemento responsabile per l’interruzione della terapia da parte di molti pazienti con diabete di tipo 2.
È noto che scelte alimentari consapevoli sono in grado di cambiare in positivo l’evoluzione della patologia diabetica.
Tipica malattia del benessere, il diabete, soprattutto quello di tipo 2 che sopraggiunge in età adulta, sta assumendo proporzioni epidemiche nei paesi occidentali e in Italia colpisce oltre 3 milioni di persone.
A.D.I.Q. propone per l’inverno 2010, lo Snowdiab2010, indirizzato ai ragazzi con diabete tipo1 tra i 15 e i 20 anni circa, e che si svolgerà a Passo Vezzena (TN) dal 13 al 17 febbraio 2010.
Sull’Archives of Pediatrics and Adolescent Medicine è stata pubblicata una ricerca condotta dall’Università del Michigan in cui si rileva che un alto indice di massa corporea fra i maschietti ritarda la pubertà, al contrario di quanto avviene per le bambine che, se soprappeso, raggiungerebbero precocemente la maturità sessuale.
Pazienti cronici affetti da diabete e da patologie cardiovascolari o polmonari, grazie alla telemedicina saranno assistiti a domicilio per tutto quanto possibile.
Persone con diabete di tipo 2 ed epatopatia steatosica non alcolica (NAFLD) sono esposti a un rischio maggiore di mortalità rispetto ai diabetici senza patologia epatica.
Scarso controllo glicemico, sindrome metabolica e dislipidemia aumentano il rischio di disfunzione erettile (ED) negli uomini con diabete di tipo 2. Lo ha affermato un gruppo di ricercatori italiani dopo aver condotto uno studio che ha coinvolto 555 uomini diabetici di età compresa tra i 35 e i 70 anni.
Obesità, intolleranza al glucosio e ipertensione nei bambini sono fattori predittivi di un rischio di mortalità prematura in età adulta. Un’equipe di ricercatori svedesi ha reclutato 4857 bambini con età media pari a 11.3 anni, misurandone indice di massa corporea (BMI), tolleranza al glucosio, pressione sanguigna e livelli di colesterolo.
Secondo uno studio canadese un basso livello di educazione sarebbe correlate a un rischio elevato di sviluppare il diabete di tipo 2.
In Italia è stato stimato che il 5,2% delle donne sia diabetico e secondo la ”medicina di genere” il sesso della persona influisce sullo stato di salute e sulla percezione della malattia.
Una ricerca condotta dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Europe e dal Diabetes Epidemiology: Collaborative Analysis of Diagnostic Criteria in Asia ha fornito nuove prove a supporto dell’ipotesi che per una buona gestione delle patologie cardiovascolari servano strategie su misura per i diversi gruppi etnici.
Uno scarso controllo glicemico può favorire in pazienti con diabete di tipo 2 un aumento di interventi di amputazione degli arti inferiori (LEA). Poiché il fatto che le persone diabetiche siano maggiormente a rischio amputazioni, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno voluto indagare nello specifico l’intensità di questa correlazione.
Secondo i risultati di uno studio effettuato presso la Caisse Nationale d’Assurance Maladie des Travailleurs Salariés di Parigi, i pazienti diabetici che soffrono di infarto miocardico acuto sono meno soggetti a sottoporsi ad angioplastica coronarica rispetto ai non diabetici.
Alcuni geni “fitness flop” pare siano colpevoli di rendere inutili gli sforzi fatti in palestra o a correre. Lo annuncia il quotidiano britannico Telegraph.
Un livello elevato di glucosio plasmatico a digiuno, pur restando entro i valori normali, nei bambini tra i 4 e i 18 anni può indicare un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2 una volta cresciuti.
Per le persone affette da diabete di tipo 2 il consumo di noci potrebbe favorire una vasodilatazione endotelio-dipendente, migliorando di conseguenza la condizione vascolare.
Diabete e malattia parodontale sono da tempo considerate due patologie croniche biologicamente correlate. Solo di recente però, grazie a un gruppo di ricercatori dell’Università di Amsterdam, sono stati riscontrati dei miglioramenti nel controllo glicemico in seguito alla cura della parodontite.
I bambini che nascono da donne diabetiche hanno livelli dei fattori di rischio cardiometabolico notevolmente più alti rispetto alla norma.
Il raggiungimento degli obiettivi prefissati con le linee guida proposte dall’American Diabetes Association (ADA) potrebbe prevenire o addirittura eliminare nei pazienti con diabete di tipo 2 l’insorgenza di nefropatia diabetica, una patologia che è riconosciuta come la causa principale della malattia renale a stadio terminale.
Infarto e ictus: le possibilità di ammalarsi sono doppie per un malato di diabete. Le malattie da trombosi sono infatti la causa principale delle malattie cardiovascolari ed è quindi necessario prevenirle, considerando anche che si prevede che i diabetici nel mondo supereranno i 400 milioni nel 2015.
Dale J. Hamilton, capo dei servizi clinici per il diabete del Methodist Hospital di Houston (Usa), ha dichiarato che l’obesità giovanile espone al rischio d’infarto con l’avanzare dell’età; essere grassi da giovani non è solo quindi solo un problema estetico ma è anche un pericolo.
Gli uomini con diabete di tipo 2 che presentano alti livelli di ferritina mostrano una minor prevalenza di macroangiopatia nonostante abbiano una più severa resistenza all’insulina e più alti livelli dei marker della steatoepatite rispetto ai pazienti con concentrazioni di ferritina inferiori.
Il proverbio popolare che recitava “il vino fa buon sangue” ha trovato un valido sostegno da una ricerca condotta presso la Wageningen University e pubblicata sul Journal of Epidemiology and Public Health.
Un manifesto a tutela della salute dei diabetici per la Sardegna, regione che presenta un’elevata incidenza della malattia e un conseguente aumento delle patologie croniche.
L’automonitoraggio glicemico (conosciuto anche con l’acronimo SMBG, ovvero self-monitored blood glucose) ha mostrato una correlazione positiva con il livello dell’emoglobina glicata (HbA1c) nei pazienti affetti da diabete di tipo 2.
I pazienti diabetici con complicazioni macrovascolari (MVC) utilizzano maggiormente le risorse messe a disposizione dall’assistenza sanitaria rispetto a coloro che soffrono di diabete ma senza complicazioni vascolari.
Durante il 5° Incontro Italiano sulle Malattie Ipotalamo-Ipofisarie, tenutosi a Padova dal 28 al 30 gennaio, si è parlato delle nuove terapie in fase di sperimentazione che potrebbero costituire una nuova risorse per le persone che soffrono di malattie che colpiscono l’ipofisi, una ghiandola endocrina che agisce sullo sviluppo corporeo, sulla riproduzione e sul metabolismo.
I lupini contengono un elemento che potrebbe dare grandi benefici a chi soffre di diabete. Questo è il risultato emerso dalla ricerca condotta dall’Istituto San Raffaele di Milano in collaborazione con i dipartimenti Sport, nutrizione e salute e Scienze molecolari agroalimentari dell’Università degli studi di Milano.
Le diagnosi del futuro saranno rapide, precise e poco costose grazie a una nuova tipologia di microchip che saranno in grado di rilevare il livello di diversi elementi presenti nel respiro e nella saliva.
Elenco dei principali sintomi caratteristici di neuropatia vegetativa che può determinare alterazioni delle funzioni involontarie. Segna i sintomi che si sono eventualmente manifestati nell’ultimo periodo.
L’introduzione di questa nuova unità di misura consentirà di confrontare gli esiti degli esami effettuati nei laboratori in Italia e nel mondo, oltre a fornire un metodo di misurazione più accurato e preciso.
I farmaci a base di Sibutramina a partire dalla fine di gennaio 2010 non possono più essere acquistati e utilizzati. Una decisione presa dall’Agenzia Italiana del Farmaco con effetto immediato, voluta per la tutela del benessere dei cittadini.
È necessario cambiare stile di vita per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, una patologia che oggi è indicata come la prima causa di mortalità in Europa e in Italia. È questo il quadro presentato durante il congresso del 26 gennaio organizzato a Perugia proprio sul tema della medicina cardiovascolare.
Secondo i ricercatori del Karolinska Institute (Svezia) l’inattività per periodi di tempo prolungati sarebbe collegata a una maggior probabilità di sviluppare diabete e malattie cardiache e il solo esercizio fisico, seppur svolto regolarmente, non è sufficiente a contrastare questi effetti negativi.
Per combattere la diffusione delle malattie cardiovascolari è necessaria un’efficace politica di prevenzione e informazione. Questo l’argomento del convegno organizzato a Perugia il 26 gennaio.
Secondo uno studio condotto presso l’Università di Chicago l’apnea ostruttiva del sonno (OSA) sarebbe direttamente correlata a un peggioramento del controllo glicemico in pazienti diabetici di tipo 2.
Studiare aiuta a prevenire l’infarto. Secondo i ricercatori del Sahlgrenska University Hospital di Goteborg, passare almeno 8 anni tra i banchi ridurrebbe il rischio di essere colpiti da infarto.
Peccato che la legge fosse indirizzata solo alle cucine delle scuole e non a quelle di casa propria. Sembra infatti che il più grosso rischio per obesità e diabete per i giovani britannici si nasconda proprio nel pranzo al sacco che le mamme preparano a casa e che i figli portano a scuola.
Secondo uno studio condotto presso l’Ohio State University (Usa) le donne che praticano yoga a livello avanzato mantengono un livello di citochine interleuchina-6 (IL-6) nel sangue inferiore rispetto a coloro che lo praticano da poco tempo.
Osservando l’attività di regolazione dei geni (epigenetica) nei bambini concepiti grazie al metodo di fecondazione in vitro, i ricercatori della Temple University di Philadelphia hanno riscontrato un livello di duplicazione del Dna più lento rispetto a quello registrato nei bambini concepiti con metodo naturale.
Nei bambini poco sonno provoca glicemia alta, indipendentemente da età, sesso e attività fisica. È l’ipotesi formulata dagli esperti del Chinese Academy of Sciences di Shanghai che, a seguito di uno studio condotto su 1236 bambini dai 3 ai 6 anni.
Lo studio, condotto su circa 16 mila europei, si è basato sull’analisi genetica per dimostrare che esistono due varianti del gene Apo-A in grado di aumentare i livelli di lipoproteina A nel sangue e incrementare di conseguenza il rischio di infarto.
Secondo un recente studio condotto presso l’Umea University in Svezia gli individui che hanno alti livelli di zucchero nel sangue potrebbero essere esposti a un rischio maggiore di sviluppare un tumore.
Sono tra i 6 e gli 8 milioni le persone che, solo in Europa, sono affetti da Sindrome Metabolica, una condizione che aumenta il rischio di sviluppare diabete di tipo due e di incorrere in malattie cardiovascolari.
Avere l’emoglobina glicata bassa potrebbe non essere un vantaggio per i diabetici che si mettono alla guida. Secondo i risultati di uno studio canadese, infatti, il rischio di essere coinvolti in incidenti stradali aumenta proporzionalmente al diminuire del valore dell’emoglobina glicata, un dato che indica il livello medio di glicemia del paziente negli ultimi 2-3 mesi.
Dov’è contenuta normalmente la proteina emoglobina? Che cosa si intende per emoglobina glicata? Qual è la sigla utilizzata per il dosaggio dell’emoglobina glicata?
Un rischio che i ricercatori dell’Istituto John Hopkins sono anche riusciti a quantificare: dalla ricerca è emerso infatti che per coloro che smettono di fumare il rischio di diventare diabetici nei primi sei anni di astinenza è del 70% in più rispetto a chi continua a fumare e a chi non ha mai cominciato.
Dai risultati di un recente studio condotto dai ricercatori dell’Università di Cambridge è emerso infatti che, con il suo alto contenuto proteico, la carne di pesce sia un alimento ideale per individui affetti da diabete.
Le uova di nasello, lompo e salmone sono le tre migliori fonti alimentari di omega3: è quanto emerge da uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Almería (Spagna) e pubblicato sulla rivista Journal of Lipid Science and Technology.
La tecnologia al servizio della medicina viene incontro alle esigenze dei pazienti, l’ultima novità riguarda una speciale lente a contatto dotata di una sostanza che reagisce al glucosio segnalandone il livello tramite colori.
I dolcificanti artificiali o edulcoranti sono stati studiati per essere privi di carboidrati e quindi per non dover avere un effetto simile nella gestione degli zuccheri da parte dell’organismo e, vista la grande diffusione, ci sono effetti sul metabolismo e sul peso che valeva la pena di investigare, secondo quanto dichiarato dagli autori di un nuovo studio.
Nanoparticelle a rilascio controllato. A dirla così, si fatica a credere che dietro ci sia un indotto di occupazione di circa 200 persone, un milione di euro di fatturato che raddoppierà nei prossimi anni e richieste di collaborazione dalle case farmaceutiche del mondo.
Una ricerca in corso, condotta dal dottor Ravi Krishnan (del Queen Elizabeth Hospital, Australia), i cui risultati parziali sono pubblicati dal sito web “Medical News”, proverebbe che le cellule staminali possono venire in aiuto nella lotta al diabete.
Non sono tutti uguali i geni dei genitori: uno stesso gene, ereditato dalla madre e dal padre, può aumentare o diminuire il rischio di contrarre una malattia.
La Federazione Diabete Giovanile (F.D.G.) e il Coordinamento Associazioni Italiane Giovani Diabetici (A.G.D. Italia) festeggiano il Natale a Bagheria in un incontro dal titolo “Il bambino con diabete nella vita quotidiana”, organizzato domenica 20 dicembre dalla locale Associazione Diabetici “Vincenzo Castelli” con il sostegno di Terumo Italia.
Dedicare molto tempo alla tv e, quindi, alla sedentarietà mette a rischio la salute delle persone aumentando la probabilità che diventino obese.
Il piede diabetico non è solo una complicanza dolorosa e debilitante provocata dal diabete ma anche un fattore che può anticipare il decesso rispetto a diabetici che non hanno lesioni ai piedi.
Uno studio condotto in Germania dai ricercatori della Fulda University of Applied Sciences ha dimostrato la tendenza in soggetti nati sottopeso a un ingresso anticipato di 4-7 mesi nella fase della pubertà rispetto al normale.
Morire per eccesso di pigrizia è possibile e accade ogni anno al 5% degli italiani, che tradotto in cifre significa circa 28mila morti provocate da disturbi legati a uno stile di vita scorretto.
Che allattare faccia bene alla salute del bambino è un argomento ormai confermato da moltissime ricerche.
Aumento costante e allarmante dei casi di diabete, assenza di interventi adeguati di prevenzione e mancanza di adeguate terapie delle complicanze arteriose del diabete
La chirurgia bariatrica, altrimenti conosciuta come chirurgia gastrointestinale metabolica, potrebbe rappresentare il futuro nella cura del diabete di tipo 2.
Apparecchi per la misurazione del diabete che sono difficili da utilizzare e che forniscono risultati inaffidabili, spese per le visite mediche e le analisi di routine a carico dei malati: è questa la dura realtà che devono affrontare i pazienti napoletani della Asl 5.
Una donna in sovrappeso durante la gravidanza è maggiormente esposta al rischio di sviluppare, in futuro, diabete e ipertensione.
La procedura di screening più spesso suggerita è il test da carico orale di glucosio in due fasi (minicarico con 50 g di glucosio e, in caso di positività, test diagnostico con 100 g di glucosio).
La calcificazione della valvola cardiaca e la stenosi aortica sono indicatori di aterosclerosi e predittori di morbilità e mortalità per disturbi cardiovascolari.
Il caffè e la pausa caffè, specialmente nel nostro bel Paese, è un rito a cui difficilmente si rinuncia. Oggi però per i fanatici del liquido bruno ci sono brutte notizie. Vi siete mai chiesti il perché di quello strano mal di testa? O perché vi sentite più stanchi del solito o di malumore?
È stato pubblicato uno studio secondo cui l’ìolio di semi di lino apporta vantaggi per le donne in post menopausa e con diabete: è stati infatti evidenziato come l’uso di olio di semi di lino in prodotti destinati all’alimentazione possa contribuire a ridurre il rischio di osteoporosi.
In Piemonte, oltre 220.000 pazienti sono affetti da diabete mellito (il diabete di tipo 2). In Italia, il diabete è la più diffusa e importante malattia metabolica.
Dare una mano ai propri piedi; l’imperativo e’ d’obbligo per chi soffre di diabete, visto che e’ proprio da questa parte del corpo che possono venire importanti segnali d’allarme.
Un livello elevato di gamma glutamil transferasi (GGT) è il più forte predittore per l’incidenza del diabete di tipo 2 dopo l’iperglicemia per individui con indice di massa corporea (BMI) inferiore a 27 kg/m2.
Stando a uno studio dello Scripps Research Institute di La Jolla, diretta dal Dottor Manuel Sanchez-Alavez e pubblicato da Diabetes, l’insulina è coinvolta nel processo di regolazione della temperatura corporea, accelerando inoltre il metabolismo e “accendendo” il grasso bruno.
I risultati di uno studio pubblicato di recente sulla rivista Neurology indicano che la presenza di diabete potrebbe essere associata a un di deterioramento cognitivo più lento.
I soggetti con diabete di tipo 2 che soffrono di ipertensione corrono un rischio più elevato di sviluppare l’aterosclerosi rispetto a persone non diabetiche e con valori pressori nella norma.
In Italia sta per diffondersi una ‘nuova pandemia’, quella di diabete. Sono previsti nel 2050 4 milioni di pazienti e solo a Roma 250 mila.
Scacco matto al diabete. Con questo obiettivo il Comune di Roma ha siglato oggi, in occasione della Giornata mondiale dedicata alla malattia che si celebra domani, la ‘Carta dell’alleanza’ per il buon compenso del diabete.
Glucometri glamour, con stampe e griffe per rendere irresistibilmente fashion il dispositivo per monitorare i livelli di zucchero nei diabetici.
In Italia si stima che oltre 3,5 milioni di persone, pari al 6% della popolazione, soffra di diabete.
Mangiano male e sono troppo pigri, così anche i giovani scoprono di avere il diabete.
A Prato, domenica prossima, in piazza San Francesco, i cittadini potranno ricevere materiale informativo sul diabete, consulenza medica qualificata ed effettuare gratuitamente l’esame della glicemia.
In occasione del question time del 10 novembre la consigliera Regionale della Campania Antonella Cammardella, nonché vicepresidente della Commissione consiliare sanità, ha presentato un’interrogazione all’assessore alla Sanità Mario Santangelo relativa alla legge 9/2009 “Disposizioni per la prevenzione e la cura del diabete mellito”
E’ la sfida di Mauro Talini, in collaborazione con l’Associazione Padre Kolbe Onlus, per sostenere il progetto raccolta fondi lanciata in occasione del “Changing diabetes day 2009”.
L’antica disciplina orientale riduce la glicemia, divenendo un prezioso aiuto per le persone affette da diabete di tipo 2.
I risultati di un recente studio condotto presso la Hanover Medical School in Germania sembrano dimostrare l’esistenza di una correlazione tra escrezione urinaria di albumina, pressione sanguigna e controllo glicemico in pazienti con diabete di tipo 2 con un livello di albuminuria nella norma.
L’esposizione del feto al diabete gestazionale della madre può aumentare il rischio di dematiti atopiche e di una precoce sensibilizzazione agli allergeni.
Occhio ai trigliceridi, il diabete potrebbe essere dietro l’angolo. La relazione tra acidi grassi, alle stelle nei soggetti obesi, e diabete di tipo 2 emerge da uno studio pubblicato su Cell Metabolism dai ricercatori dell’Universita’ della California di San Diego, negli Usa.
L’omocisteina, un aminoacido, è stata collegata al rischio di patologie più o meno gravi. Sarebbe infatti il suo livello a influire sulla possibilità di sviluppare, tra gli altri, malattie cardiovascolari, ipertensione, arteriosclerosi, diabete.
Mantenere uno stile di vita sano per 10 anni previene l’incidenza del diabete nelle persone a rischio.
Tre giorni di lavori da giovedì 5 a sabato 7 novembre 2009 al Palazzo dei Congressi della Stazione Marittima di Napoli per il XVII Congresso Nazionale della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica (Siedp).
Il diabete gestazionale aumenta nei nati a termine il rischio di dermatite atopica e di sensibilizzazione precoce agli allergeni indipendentemente dall’indice di massa corporea della madre prima della gravidanza.
Gli esperti ritengono che gli uomini affetti da diabete di tipo 2 e da disfunzione erettile (ED) siano più propensi a sviluppare la sindrome metabolica, adiposità centrale e complicazioni microvascolari rispetto ai soggetti diabetici che però non soffrono di disturbi dell’erezione.
Consumare moderate quantità di alcol può aiutare a prevenire il diabete, ma è sufficiente superare le dosi di 60 grammi al giorno per gli uomini e 50 grammi al giorno per le donne per veder svanire questi effetti benefici aumentando anzi il rischio di sviluppare la malattia.
Una dieta ricca in grassi manda in soffitta il cervello in pochi giorni. A dirlo è uno studio dell’Università di Oxford (Gran Bretagna), pubblicato su The FASEB Journal, secondo cui troppi grassi nell’alimentazione non solo possono ridurre la resistenza fisica, ma anche la capacità di pensare con chiarezza.
I benefici apportati dai cambiamenti nello stile di vita e dalle cure a base di metformina per prevenire o ritardare l’insorgenza del diabete di tipo 2 possono durare anche 10 anni, queste le conclusioni del Diabetes Prevention Program Outcomes Study pubblicate recentemente sulla rivista The Lancet.
Un recente studio condotto dai ricercatori dell’International Medical Center of Japan di Tokyo in collaborazione con i colleghi del Japan Public Health Center-based Prospective Study Group sembra aver chiarito la relazione esistente tra l’assunzione di calcio e vitamina D e il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Negli ultimi dieci anni il numero di diabetici in tutto il mondo è raddoppiato: siamo passati infatti da 150 a 300 milioni di persone affette da questa malattia. Questo è lo sconvolgente dato emerso durante il ventesimo Congresso Mondiale del Diabete tenutosi a Montreal, in Canada, dal 18 al 22 ottobre.
Il frutto esotico mangostano (mangosteen), ancora poco conosciuto in Italia, pare abbia delle proprietà antinfiammatorie e benefiche nella prevenzione delle malattie cardiovascolari e il diabete, in particolare nelle persone obese.
Consumare pesce bianco o pesce azzurro almeno una volta alla settimana può ridurre il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, mentre non è risultato altrettanto benefico il consumo di crostacei, che possono addirittura aumentare questo rischio.
E´ stata presentata oggi a Roma l’edizione 2009 della Giornata Mondiale della Psoriasi.
Le persone affette da pre-ipertensione potrebbero essere soggette a un rischio maggiore di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lo yogurt è in grado di stimolare la flora intestinale e, nel far questo, prevenire obesità e diabete. A sostenerlo, una ricerca dell’università di Turku in Finlandia diretta dal dottor Marko Kalliomaki, e presentata al Congresso della Società Italiana di Diabetologia, in corso a Rimini.
l test della glicemia per la diagnosi di diabete gestazionale è lo spauracchio di tutte le donne in gravidanza.
Arriva dai maiali ingegnerizzati, il cui patrimonio genetico è stato cioè modificato per evitare problemi di rigetto, una nuova speranza per i malati di diabete e Parkinson.
Secondo gli ultimi riscontri scientifici resi noti, le donne affette da diabete presenterebbero maggiori rischi e più gravi complicazioni rispetto agli uomini in relazione alla suddetta patologia.
Diversi studi hanno dimostrato che un’alimentazione ricca di fibre è in grado di offrire una protezione efficace contro l’insorgenza del diabete di tipo 2, tuttavia resta ancora sconosciuto il meccanismo biologico che rende possibile questa protezione.
L’esercizio praticato con regolarità migliora le alterazioni metaboliche indotte dalla patologia, diminuisce il rischio cardiovascolare e consente di tenere sotto controllo il peso corporeo.
Questa guida pratica che spiega ai diabetici come salvaguardare la propria salute in modo più responsabile, fornisce consigli sulla dieta, l’autocontrollo, i trattamenti.
Questo libro indica piuttosto in modo semplice ed efficace le norme essenziali da seguire per vivere sani e prevenire l’insorgenza di malattie poi difficili da curare.
Scritto da due diabetologi, questo libro unico nel suo genere fornisce consigli chiari e autorevoli su tutti gli aspetti della patologia.