Gocce di benessere – Prevenire e controllare il diabete
Se riconosciuto in tempo il diabete si può tenere sotto controllo, consentendo a chi ne è affetto di limitare considerevolmente le complicazioni che può arrecare.
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Se riconosciuto in tempo il diabete si può tenere sotto controllo, consentendo a chi ne è affetto di limitare considerevolmente le complicazioni che può arrecare.
Guida pratica, organizzata in basa a un sistema di domande e risposte, spiega tutto quanto occorre sapere per vivere bene e controllare la malattia.
Un mondo senza Nutella, una storia appassionata e delicata che ci introduce nel mondo della malattia e dell’impatto che questa ha in una normale famiglia.
Jean Jacques Robert, specialista diabetologo, ha scritto questo libro per rispondere alle domande preoccupanti che riempiono i genitori di sensi di colpa.
Questo libro, il primo del genere, tratta con completezza l’argomento attraverso l’esperienza di medici e pazienti. In più, tante ricette ad hoc.
Il testo offre una raccolta di ricette fondamentali per il benessere del diabetico in ogni momento della giornata, e da cui trarre ispirazione per scatenare la fantasia.
Con le sue pratiche tabelle di confronto dei carboidrati, questa guida vi aiuterà a organizzare una dieta per il diabete moderna, varia e senza troppe rinunce.
Questo libro nasce dalla convinzione che il regime alimentare del diabetico non debba più ridursi a una lunga e mortificante serie di divieti.
Da almeno trent’anni è noto che valori elevati di colesterolo nel sangue rappresentano uno dei principali fattori di rischio delle affezioni cardiovascolari.
Antony Worrall Thompson e la dietologa Azmina Govindji hanno lavorato per preparare un programma dietetico facile da seguire, che stabilizzerà anche il livello degli zuccheri nel vostro sangue.
Agiscono contro l’invecchiamento cellulare, ma possono interferire con le molecole protettive Ros.
Vaccinarsi contro l’influenza A: è questa la raccomandazione dei diabetologi ai pazienti diabetici.
Diecimila-quindicimila nuovi casi all’anno di diabete in età pediatrica (il diabete di tipo 1, o “giovanile”, appunto). È questa la fotografia italiana di una malattia ad alto impatto sociale e in forte incremento. Sconosciute le cause della crescita che non riguarda comunque solo il nostro Paese.
“Di diabete non sempre si guarisce col bisturi, anzi. Diciamolo chiaramente: la chirurgia non è la panacea di tutti i mali”.
I risultati di un recente studio americano mostrano che la cura del diabete gestazionale di grado lieve può ridurre il rischio di macrosomia fetale (feto più grande del normale), distocia della spalla, parto cesareo e ipertensione gestazionale.
Nelle nuove linee guida approvate dalla Society of Family Planning si consiglia l’adozione di metodi anticoncezionali sia ormonali che non ormonali senza particolari restrizione per le donne con problemi di obesità.
Gli individui affetti da diabete hanno una maggiore propensione a sviluppare problemi di fibrillazione atriale (AF) rispetto a soggetti che non sono diabetici.
I ricercatori della University of Southern Denmark di Odense affermano che un elevato numero di microaneurismi a livello della retina sia associato con una prognosi peggiore della retinopatia e a una minor probabilità che questa regredisca in soggetti affetti da diabete di tipo 1 e 2.
I costi per curare un paziente diabetico con un buon controllo glicemico sono alti, ma possono essere controbilanciati nel lungo periodo da una minor incidenza di complicazioni legate alla malattia, come ad esempio disturbi micro e macrovascolari.
Oggi nel mondo ci sono 122 milioni di donne colpite da diabete, numero destinato a salire fino a 192 milioni nel 2025.I paesi piu’ colpiti sono quelli in via di sviluppo.
Nei pazienti maschi con diabete di tipo 2, esiste una stretta correlazione tra la conta degli eosinofili, cellule che contribuiscono all’infiammazione nelle malattie allergiche, e il tasso di escrezione di albumina, un indicatore chiave sia di mortalità cardiovascolare sia di nefropatia diabetica.
Piu’ che raddoppiata la spesa sanitaria per la gestione del diabete in Italia in meno di 15 anni, e la tendenza e’ ad un ulteriore aumento dei costi: solo per il 2010 si stima che i diabetici in Italia, che saranno 4,2 milioni di persone, costeranno alle casse del SSN 11 miliardi di euro.
Il diabete puo’ danneggiare anche le ossa, aumentando il rischio di traumi e fratture. E’ quanto ha scoperto un team di ricercatori americani della University of Medicine and Dentistry del New Jersey e della Boston University School of Medicine.
Ispeziona entrambi i piedi ogni giorno. 2. Segnala ogni eventuale alterazione al tuo medico. 3. Lavali accuratamente in acqua tiepida ogni giorno. 4. Mantieni i piedi sempre be asciutti. 5. Idratali ogni giorno.
I ricercatori del University Medical Center di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno di recente reso noti i risultati emersi da uno studio iniziato nel 1989 che aveva come scopo quello di analizzare gli effetti del diabete e dei disturbi ad esso collegati, come ipertensione e iperglicemia, sulle funzioni cognitive dei soggetti presi in considerazione nello studio.
Le donne con cellule adipose grandi hanno più probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2 con il passare degli anni. Lo sostengono gli studiosi della University of Gothenburg, in Svezia, in seguito a una ricerca condotta su 1302 donne tra i 38 e i 60 anni a partire dagli anni 1974-1975.
HbA1c >12 % / 10-12% – I tuoi valori di emoglobina glicata (HbA1c) sono molto alti. Rivolgiti tempestivamente al tuo medico che ti aiuterà a modificare il tuo piano di trattamento antidiabetico in modo da controllare meglio la malattia nel tempo.
Antonio Cabras, Presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile, ha denunciato attraverso una lettera aperta alle autorità sanitarie e al Governo la presenza di siti web che riportano e diffondono informazioni false e prive di fondamenti scientifici.
Utilizzare l’emoglobina glicata (HbA1c) come parametro per misurare il controllo glicemico può indurre a sottostimare il livello del glucosio in soggetti HIV positivi con diabete di tipo 2.
Che cosa chiede in genere il medico: storia familiare di diabete e di complicanze diabetiche come la neuropatia, altre malattie eventuali avute in passato, presenza di eventuali sintomi, revisione della tua storia del diabete e del trattamento concordato.
La mielina è una guaina lipidica isolante che circonda la maggior parte delle fibre nervose e permette di garantire un’alta velocità di trasmissione dell’impulso nervoso all’interno del nostro corpo.
Il sistema nervoso centrale (SNC) è costituito da cervello e midollo spinale. Rappresenta il nostro centro di comando.
I principali fattori che possono influenzare la glicemia sono rappresentati dalla dieta, dalle malattie intercorrenti, lo stress, l’attività fisica, le mestruazioni e la gravidanza.
Ricercatori finanziati dall’UE hanno individuato una variante genetica umana che incrementa il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.
Lasciare che le donne affette da diabete gestazionale effettuino il monitoraggio glicemico quotidianamente a casa propria invece che in ambulatorio una volta alla settimana sembra dare risultati migliori sia per quanto riguarda la riduzione della macrosomia neonatale (l’eccessiva grandezza del bebè) sia nella diminuzione dell’aumento di peso della donna.
Una dieta a basso indice glicemico può ridurre in modo significativo l’uso dell’insulina nelle donne con diabete gestazionale senza compromettere gli esiti materni o fetali.
Seguire un programma di auto-controllo dell’ipertensione aiuta i pazienti a migliorare non solo i valori della pressione sanguigna ma anche il livello di glucosio presente nell’emoglobina.
Secondo una ricerca condotta nel periodo tra gennaio del 2004 e marzo del 2005 a Seattle, negli USA, i pazienti diabetici che utilizzano il servizio di messaggi elettronici per comunicare il proprio stato di salute al medico curante hanno un miglior controllo della glicemia.
Secondo uno studio condotto presso il Ruijin Hospital di Shanghai, in Cina, è importante effettuare un controllo glicemico precoce per prevenire l’insorgenza di problemi aterosclerotici in soggetti con diabete di tipo 2.
Uno studio canadese ha dimostrato che per migliorare la salute cardiovascolare di persone diabetiche non è importante solo la quantità di attività fisica che viene svolta ma conta soprattutto la qualità.
Per le giovani donne diabetiche potrebbe essere importante tenere sotto controllo il parametro che indica la densità minerale ossea (BMD) in modo da prevenire eventuali fratture nell’età della postmenopausa provocate dall’osteoporosi.
Non solo influenza dai suini. Potrebbe celarsi nei maialini di un gruppo di isole remote la chiave per curare il diabete di tipo 1.
A lanciare l’allarme è Antonio Cabras, presidente Federazione Nazionale Diabete Giovanile, che ha inviato una lettera aperta al Governo e alle Autorità sanitarie proprio per denunciare l’inquietante presenza su Internet di siti che fornirebbero informazioni prive di qualsiasi fondamento scientifico.
Alcuni scienziati finanziati dall’Unione europea hanno identificato un gene associato con un aumentato rischio di sviluppare il diabete e un “gene saltante” che ne disturba l’attività e che favorisce la riduzione della malattia.
Quattro i provvedimenti approvati dal Consiglio regionale nella seduta di oggi.
E’ stato dimostrato che uno scarso controllo glicemico è associato ad un sostanziale incremento nel rischio di mortalità per cardiopatia ischemica nei pazienti diabetici
La discrepanza fra il numero di pazienti affetti da diabete di tipo 1 con colesterolo LDL (low-density lipoprotein) contro l’obiettivo dell’apolipoproteina B suggerisce che un cospicuo numero di pazienti abbia ricevuto una prescrizione per farmaci che riducano il livello dei lipidi pur non avendone realmente bisogno.
Nelle donne in gravidanza il diabete e la pre-eclampsia fanno aumentare i livelli del GDF-15 (growth differentiation factor-15), indicatore di un emergente rischio cardiovascolare.
I risultati, pubblicati sul Journal of Diabetes, Obesity and Metabolism, hanno mostrato che rispetto ai trattamenti tradizionali, i diabetici assistiti tramite la telemedicina avevano livelli di emoglobina glicata (hbA1c) inferiori, e il numero di ricoveri ospedalieri risultava più basso per coloro che venivano seguiti da personale specializzato a distanza.
Il numero di individui diabetici con ipertensione non controllata è ancora oggi molto elevata, e poiché questo può aumentare la gravità della patologia e il rischio di mortalità, è necessario che venga prestata maggiore attenzione al problema, spingendo le persone affette da diabete a controllare maggiormente la propria pressione sanguigna.
L’osteopontina e l’osteoprotegerina, due peptidi presenti nel tessuto osseo, sarebbero in grado di inibire la calcificazione vascolare aumentando così lo spessore medio-intimale (IMT) dell’arteria carotide in pazienti affetti da diabete di tipo 2.
Con il termine albuminuria si indica la presenza di albumina nelle urine la quale, una volta superata la soglia dei 300 mg nelle 24 ore da origine alla microalbuminuria, un disturbo che può indicare futuri problemi renali.
Arriva dal CDC di Atlanta (Center for Disease Control and Prevention) il nuovo metodo per individuare i soggetti più a rischio di sviluppare diabete di tipo 2.
Il rischio di malattie del sistema cardiovascolare è maggiore nelle persone che soffrono di ipertrigliceridemia grave. Lo affermano i ricercatori dell’Università di Malaga, in Spagna, in seguito a uno studio condotto per analizzare i diversi gradi di trigliceridemia e scoprirne la relazione con fattori ambientali e malattie vascolari.
Secondo uno studio pubblicato sul Lancet le donne che durante la gravidanza hanno sofferto di diabete gestazionale sono maggiormente esposte al rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 nel corso della loro vita rispetto alle donne che durante la gestazione hanno mantenuto la glicemia a livelli normali.
Praticare regolarmente attività fisica moderata o intensa migliora la resistenza all’insulina prevenendo così l’insorgere del diabete di tipo 2, soprattutto nei soggetti a rischio.
Un recente studio condotto da un team di ricercatori americani presso la Yale University School of Medicine ha mostrato che esiste un rischio più alto di sviluppare diabete di tipo 2 e ipertensione per le donne che già durante la gravidanza hanno avuto problemi di ipertensione.
Bere caffè è un’abitudine diffusa in tutto il mondo che da sempre genera dibattiti sui possibili effetti nocivi e benefici che può provocare dal punto di vista della salute.
Gli individui diabetici che utilizzano le statine hanno un rischio di sviluppare il cancro colorettale inferiore rispetto a coloro che non ne fanno uso.
Secondo uno studio giapponese negli individui obesi e con diabete di tipo 2 la presenza di angiotensina II nel plasma è strettamente associata al peso corporeo e ai marcatori dell’insulino-resistenza.
Uno studio condotto dal dottor Bruno Trimarco e colleghi, ha indagato il livello di incidenza del diabete di tipo 2 fra persone che soffrono di ipertensione, dimostrando che alterazioni nell’apparato circolatorio possono effettivamente essere campanelli d’allarme dello sviluppo del diabete di tipo 2.
Nonostante il controllo di pressione sanguigna, glucosio e colesterolo sia aumentato negli ultimi 10 anni, continuano a registrarsi differenze importanti nella frequenza e accuratezza nei controlli dei diversi parametri di salute a seconda di razza, etnia e livello socioeconomico dell’individuo interessato.
Una ricerca condotta da Lu Qi e colleghi presso la Harvard School of Public Health di Boston ha rivelato che una dieta tipicamente occidentale, a base di carni rosse e trattate, burro, uova e grano raffinato aumenta il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 in soggetti che hanno già una predisposizione genetica a questa malattia.
Secondo un gruppo di ricercatori svedesi il rischio di restenosi per individui diabetici è influenzato dal tipo di farmaco rilasciato dallo stent inserito nell’arteria per evitarne la completa occlusione.
La maggior parte dei casi di insorgenza di diabete di tipo 2, anche in persone non più giovanissime, è riconducibile alla presenza di uno stile di vita non sano e di abitudini che favoriscono lo sviluppo di questa malattia.
La resistenza all’insulina è un fattore che predice la progressione della calcificazione dell’arteria coronarica, la quale viene a sua volta considerata un segnale di avanzamento della malattia all’arteria coronarica.
Il professor John Heit, della Mayo Clinic a Rochester, nel Minnesota (USA) e i suoi collaboratori hanno dimostrato con un recente studio che la sola presenza di diabete di tipo 2 non aumenta il rischio di sviluppare tromboembolismo venoso, ipotesi precedentemente sostenuta da altri studiosi.
Bambini di appena nove mesi già con il diabete. L’età in cui la malattia si manifesta (o comunque riesce a essere individuata dai medici) si abbassa sempre più.
Aiuta a combattere la sclerosi multipla, contrasta l’insorgenza di obesità e diabete, previene il cancro con i suoi effetti antiossidanti e, addirittura, sarebbe anche in grado di prevenire i danni causati dall’esposizione a fonti radioattive.
Essere obesi è una fatica quotidiana. Perché muoversi con tanti chili addosso è difficile, ma anche perché l’ambiente intorno non aiuta: ascensori troppo piccoli, ristoranti con bagni minuscoli, poltroncine dei cinema a misura di normopeso.
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Le decine di migliaia di malati di diabete in Veneto potranno approvvigionarsi gratuitamente nelle farmacie della quantità di dispositivi effettivamente loro necessaria per l’autocontrollo della patologia e l’autosomministrazione dei farmaci.
Il primo sintomo è la secchezza della bocca. Poi, man mano che lo stato di disidratazione aumenta, sia la pelle sia le mucose diventano secche e asciutte e compaiono senso di affaticamento, mal di testa, arrossamento della pelle, crampi muscolari.
Quattro sono le vie attraverso cui perdiamo acqua quotidianamente: urine, feci, respirazione e sudore.
Il Testosterone è l’ormone “sessuale” per eccellenza. Fa parte della categoria degli androgeni, i quali sono ormoni tipicamente maschili che, tuttavia, troviamo anche nelle donne.
Diabete e aspirina al centro di uno studio del gruppo di Epidemiologia clinica del diabete e dei tumori del Mario Negri Sud: gli innovativi risultati sono stati presentati la scorsa settimana al 69esimo congresso dell’American Diabetes Association a New Orleans, negli Stati Uniti.
“L’ipertensione e le malattie correlate causano in Europa una spesa pari a 169 miliardi di euro all’anno – sottolinea Landi – di cui il 65% dovuto ai costi sanitari”.
Il diabete di tipo 2 parte da lontano. Prima che i classici segni della malattia, come l’eccesso di zuccheri nel sangue o l’eliminazione attraverso le urine, facciano la loro apparizione, comincia a cambiare la chimica del corpo.
Anche le donne con diabete possono assumere una terapia ormonale sostitutiva su consiglio dello specialista che ne avrà valutato tra rischio e beneficio.
La premenopausa e la menopausa si associano ad alterazioni ormonali che spesso peggiorano un diabete preesistente, rendendo necessario un cambio di terapia. Nel diabete di tipo 1 si osserva spesso un periodo di maggior rischio ipoglicemico seguito da una riduzione del fabbisogno insulinico.
Anche le donne con diabete, in assenza di controindicazioni, possono prendere la pillola. Lo specialista prescriverà, in base alla situazione, il tipo di pillola più appropriato.
Valori elevati di progesterone prima delle mestruazioni possono determinare un aumento dell’insulino-resistenza e, quindi, glicemia più elevata.
Gli ormoni femminili (estrogeni) possono influenzare la glicemia attraverso un aumento della sensibilità all’insulina. Il progesterone può al contrario determinare un aumento dell’insulino-resistenza.
E’ possibile, in caso di necessità, rivolgersi al proprio medico curante o al proprio diabetologo.
E’ consigliabile eseguire annualmente, presso un centro diabetologico, una visita clinica completa di screening delle complicanze diabetiche. E’ così possibile una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo delle stesse.
Il controllo del peso corporeo è importante poiché condiziona l’insulino-resistenza, il fabbisogno insulinico e il conseguente controllo glicemico.
Per ridurre il rischio di malformazioni fetali è importante ottenere un ottimo equilibrio glicemico prima ancora del concepimento.
L’esame dell’HbA1c viene fatto ambulatorialmente o in laboratorio.
Il test dell’HbA1c permette di valutare il compenso glicemico. Più alto è il valore di emoglobina glicosilata, più alto è stata le mia glicemia nei precedenti 2-3 mesi e peggiore è il compenso glicemico.
L’emoglobina glicosilata, o HbA1c, riflette l’andamento della glicemia nelle ultime 8-12 settimane. E’ consigliabile eseguire il test ogni tre mesi.
Frequenti ipoglicemie riducono la capacità di avvertire i sintomi correlati alla riduzione dei livelli di glucosio nel sangue. Questa condizione viene definita ipoglicemia asintomatica e può avere delle conseguenze molto gravi.
Nel caso di frequenti ipoglicemie è consigliabile rivolgersi al proprio diabetologo che valuterà gli aggiustamenti terapeutici opportuni.
Oscillazioni frequenti della glicemia possono essere riconducibili a diversi fattori: dieta, terapia, attività fisica. E’ consigliabile, in questi casi, rivolgersi al proprio diabetologo.
Se i valori della glicemia si mantengono elevati occorre eseguire controlli glicemici più frequenti e rivolgersi al proprio diabetologo che valuterà eventuali modifiche terapeutiche.
E’ indispensabile misurare la glicemia prima di iniziare un’attività fisica e ogni volta che si avvertono sintomi che potrebbero essere indicativi di ipoglicemia.
E’ consigliabile eseguire controlli della glicemia sia a digiuno che due ore dopo l’inizio dei pasti. Un profilo glicemico completo ottimale prevede 6 controlli glicemici giornalieri da effettuare prima e due ore dopo l’inizio dei pasti. Il diabetologo consiglierà la frequenza con cui eseguire i profili glicemici.
E’ molto importante registrare i valori della glicemia in un diario per permettere al diabetologo di eseguire aggiustamenti appropriati della terapia insulinica o ipoglicemizzante orale.
Esistono dei dispositivi che misurano la glicemia in modo continuo attraverso l’utilizzo di particolari sensori che si posizionano nel sottocute e che rimangono attivi per alcuni giorni.
Tutti i glucometri consentono di misurare la glicemia su sangue capillare ottenuto dalla puntura del polpastrello di un dito o sedi alternative.
La glicemia si misura con i glucometri, apparecchi portatili di piccole dimensioni.
In condizioni di squilibrio glicemico o malattie intercorrenti è consigliabile controllare con maggior frequenza la glicemia.
Il diabetologo, in base alla terapia ed alla situazione clinica, consiglierà la frequenza con cui eseguire i controlli della glicemia.
Occorre molto tempo prima che i sintomi legati all’iperglicemia e alla glicosuria si rendano manifesti per cui è indispensabile eseguire regolarmente l’automonitoraggio glicemico per verificare in maniera semplice e accurata l’andamento della propria glicemia.
Lo psicologo può svolgere un ruolo importante in diverse fasi della malattia per problematiche di diversa natura, riferite dal paziente o percepite dal diabetologo.
Infermieri specializzati nell’assistenza al paziente diabetico sono parte integrante del team diabetologico e svolgono un ruolo fondamentale nell’educazione del paziente all’autocontrollo glicemico e all’autosomministrazione insulinica.
In presenza di valori di glicemia indicativi di diabete il medico curante, se lo ritiene opportuno anche avvalendosi della consulenza di uno specialista diabetologo, stabilirà un programma personalizzato per ottimizzare il controllo della malattia.
La retinopatia diabetica è una complicanza del diabete che può portare nel tempo alla cecità.
Esiste una frequente associazione fra diabete mellito e alterazioni dell’umore; si stima che il 15-20% di persone con diabete presenti una sintomatologia depressiva.
Una complicanza temibile del diabete di tipo 1 è la chetoacidosi che si manifesta in condizioni di carenza o assenza di insulina.
Le persone affette da diabete sviluppano frequentemente infezioni fungine a carico di cute e mucose e infezioni batteriche a livello delle vie urinarie poiché la presenza di glucosio rappresenta un ottimo terreno di crescita per i microorganismi responsabili di queste infezioni.
L’oculista, spesso ancora prima della diagnosi di diabete, può rilevare la presenza di una retinopatia diabetica, una delle complicanze del diabete che interessa i vasi sanguigni dell’occhio.
La sete intensa, specie se associata alla eliminazione di elevate quantità di urine, potrebbe essere sintomo di diabete e dovrebbe spingere una persona a recarsi dal proprio medico per il controllo dei valori di glicemia.
La notevole perdita di energia determinata dal consumo di riserve energetiche alternative al glucosio, può causare stanchezza anche in condizioni di riposo.
In situazioni di carenza o assenza di insulina, le cellule non possono utilizzare il glucosio nel sangue come fonte di energia per tutte le attività e suppliscono utilizzando fonti energetiche alternative, come le proteine muscolari e i grassi di deposito con conseguente perdita di peso.
Il diabete può associarsi ad un aumento dell’appetito e dell’assunzione di alimenti (polifagia), che però non si accompagna a un accrescimento di peso, ma al contrario, a un dimagrimento.
I primi sintomi di diabete sono rappresentati dall’eliminazione di elevate quantità di urine (poliuria) e dalla sete intensa (polidipsia).
Per la diagnosi di diabete è necessario eseguire l’esame della glicemia a digiuno. Infatti, valori di glicemia a digiuno uguali o superiori a 126 mg/dl in almeno due occasioni distinte sono diagnostici di diabete.
Come si fa a insegnare ai cittadini a nutrirsi nel modo giusto per evitare tutti i guai che l’alimentazione scorretta porta con sé, dal sovrappeso all’obesità, dalle malattie cardiovascolari al diabete?
La comparsa del diabete, secondo alcuni ricercatori, si può prevedere. Accelerazioni di glucosio sarebbero tra i segnali premonitori dello sviluppo di questa malattia, secondo uno studio pubblicato dalla rivista Lancet.
L’incontinenza urinaria è altamente prevalente nelle donne obese ed in sovrappeso con diabete di tipo 2, superando ampiamente tutte le altre complicazioni del diabete.
Le diete ad elevato contenuto in fibre hanno un lieve impatto sul bilancio di calcio e fosforo nei pazienti con diabete di tipo 2.
Un gruppo di ricercatori irlandesi dell’Università di Belfast hanno lanciato l’allarme: l’incidenza del diabete di tipo 1 nei bambini europei sotto i cinque anni d’età è destinata ad aumentare drasticamente entro il 2020. Per i bambini sotto i 15 anni, si prevede un aumento di casi di circa il 70%.
E’ iniziato il 27 maggio e si concluderà il 30, alla Fiera di Rimini, il XVII Congresso Nazionale dell’Associazione Medici Diabetologi (AMD), la maggiore societa’ scientifica della diabetologia italiana.
Per definizione le vitamine sono nutrienti essenziali richiesti in quantità minime per il mantenimento della buona salute dell’uomo e degli animali. Vengono misurate secondo il sistema metrico decimale in milligrammi o microgrammi.
Nei soggetti diabetici con qualsiasi grado di malattia renale cronica, l’apporto proteico giornaliero deve essere limitato alla dose raccomandata (0,6-0,8 g/kg), al fine di ridurre il rischio di evoluzione della nefropatia.
Sintesi delle funzioni proteiche: BIOLOGICHE (struttura), ALIMENTARI (dieta), NUTRIZIONALI (metabolismo).
I valori riportati nella Tabella sono tratti dalle Tabelle di Composizione degli Alimenti (IRAN, 2000)
Fumo, alcol, poca attività fisica e una dieta non equilibrata sono condizioni che facilitano l’insorgenza di alcuni problemi di salute, come infarto, ictus, diabete di tipo 2, osteoporosi, ipertensione e perfino il cancro.
Nelle scuole indiane lo yoga è materia obbligatoria per tutti i bimbi, per contrastare “a colpi di mantra” e di esercizi tipici della disciplina orientale molte malattie del benessere e, soprattutto, il diabete di secondo tipo che sta dilagando non solo in India ma anche in Cina.
Un trapianto di pancreas isolato – intervento piuttosto raro – e’ stato eseguito per la prima volta in Emilia-Romagna dall’equipe della Clinica chirurgica e Trapianti d’organo dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, lo scorso 28 di marzo.
Le principali Associazioni e Società Scientifiche che si occupano di diabete in Italia.
Oggi arriva a Latina l’Unità Mobile del Bcd per informare e sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza del buon compenso del diabete e su come tenere sotto controllo la patologia, che peraltro colpisce molti cittadini della provincia pontina.
L’emoglobina glicata (HbA1c) e l’indice di massa corporea (BMI) sono fattori molto utili per prevedere la possibilità di una futura insorgenza del diabete in soggetti non diabetici con insufficienza cardiaca cronica.
Nelle adolescenti uno scarso controllo del diabete di tipo 2 le potrebbe esporre a varie anomalie cardiache, almeno stando ai dati di uno studio effettuato in Nuova Zelanda.
Nei pazienti diabetici con ischemia critica degli arti, il rischio di mortalità o amputazioni maggiori è considerevole.
Influenza suina e obesita’ non vanno d’accordo. Ad affermarlo sono i risultati di un sondaggio eseguito in California su 30 persone ricoverate in ospedale a causa della nuova influenza, secondo il quale l’obesita’ risulta essere un fattore di rischio ulteriore per i malati di influenza suina al pari di diabete, malattie cardiache e gravidanza.
La concentrazione di colesterolo totale ed LDL prima della diagnosi ed un’anamnesi di diabete sono associate ad un più rapido declino cognitivo nei pazienti con morbo di Alzheimer incidente.
La maggior parte dei casi di insorgenza di diabete di tipo 2, anche in persone non più giovanissime, è riconducibile alla presenza di uno stile di vita non sano e di abitudini che favoriscono lo sviluppo di questa malattia.
I pazienti con diabete di tipo 2 presentano un rischio almeno triplicato di pancreatite e doppio di malattie biliari rispetto a soggetti non diabetici di pari sesso ed età.
Uno studio condotto dal dottor Bruno Trimarco e colleghi, ha indagato il livello di incidenza del diabete di tipo 2 fra persone che soffrono di ipertensione, dimostrando che alterazioni nell’apparato circolatorio possono effettivamente essere campanelli d’allarme dello sviluppo del diabete di tipo 2.
Quando un fenomeno nuovo assume proporzioni tali da essere ormai conosciuto a tutti, il primo “segnale” della vastità di questa diffusione si ottiene dal fatto che, per indicare questo fenomeno, si arrivi a coniare una nuova parola.
Abbinare alla cura farmacologica contro il diabete una terapia a base di risate potrebbe aiutare a ridurre i livelli di stress e aumentare il colesterolo buono, riducendo la risposta infiammatoria dell’organismo.
Il 53% dei medici italiani ritiene che l’obesità sia la malattia che più di ogni altra affligge la società moderna e contro la quale bisognerà trovare presto un rimedio, non solo per tutelare la salute delle nuove generazioni ma anche quella della spesa sanitaria nazionale.
L’80% dei pazienti diabetici è in soprappeso ma per curare la patologia è più efficace perdere peso che assumere farmaci antidiabetici.
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Si è svolta una grande iniziativa di solidarietà a Teramo, il 5 aprile presso lo Stadio Piano D’Accio di Teramo: la Nazionale Italiana Cantanti e i Sindaci Teramo sono scesi in campo per una grande iniziativa di solidarietà, sport e spettacolo a favore del Progetto R.I.D.I. Registro Italiano Diabete Insulino-Dipendente, e della Lega italiana fibrosi cistica regione Abruzzo.
Nonostante le prove derivanti da studi su animali del fatto che l’assunzione di zinco possa avere effetti protettivi nei confronti del diabete di tipo 2, finora sono stati condotti pochi studi sull’uomo per confermare questa correlazione
La regolazione della temperatura del piede nei pazienti diabetici con o senza polineuropatia diabetica risulta significativamente danneggiata durante il sonno.
Tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue, in particolar modo in soggetti che sono già in uno stadio di pre-diabete, è fondamentale per preservare la salute dei vasi sanguigni e per prevenire molte malattie vascolari.
Se notate uno o più di questi sintomi, chiedete consiglio al vostro medico: sete intensa, calo di peso, stanchezza, faticabilità, irritabilità, fame intensa, chetoacidosi, visione sfocata, infezioni genitali…
Calcio e magnesio potrebbero svolgere un ruolo importante nella protezione dal diabete di tipo 2.
Dormire meno di sei ore per notte può aumentare il rischio di alterazioni del livello di glucosio nel sangue a digiuno, fattore che precede lo sviluppo del diabete di tipo 2.
Durante la Diabetes UK Annual Professional Conference tenutasi a Glasgow dall’11 al 13 marzo un gruppo di studiosi ha reso noti i risultati di una ricerca volta a dimostrare che in soggetti affetti da diabete di tipo 2 i picchi di ipoglicemia grave possono causare danni a livello cognitivo.
Se l’esame della glicemia a digiuno ha mostrato livelli ai limiti della norma (alterata glicemia a digiuno), oppure se si hanno fattori di rischio (familiarità, obesità, ipertensione arteriosa, etc.), è molto utile fare il test da carico di glucosio.
I risultati di uno studio pubblicato sulla rivista Diabetes & Metabolism e condotto da un gruppo di ricercatori svedesi ha mostrato che un basso livello della proteina IGFBP-1 nell’organismo è associato alla comparsa del diabete di tipo 2 o a una minore tolleranza al glucosio in soggetti di mezza età.
Cibi contenenti carboidrati: aumentano la glicemia, in rapporto al tipo e alla quantità di carboidrati contenuti. Esercizio fisico: abbassa la glicemia, favorisce un utilizzo ottimale dell’insulina, consentendo un maggiore consumo di energia.
È il più semplice degli zuccheri (carboidrati e glucidi). Il nostro organismo lo ricava, attraverso la digestione, a partire da carboidrati complessi come quelli presenti nella pasta, nelle patate, nel riso, nel pane.
Il test della glicemia a digiuno permette di individuare alterazioni nella tolleranza al glucosio e di conseguenza capire se il paziente esaminato sia o meno in una condizione di prediabete.
Comunicare con un bambino può essere un’impresa difficile, e può esserlo ancora di più se vogliamo richiamare l’attenzione del bambino che ha il diabete.
Numerosissime evidenze hanno dimostrato gli effetti del calo ponderale indotto dalla chirurgia metabolica sul controllo metabolico del paziente diabetico con obesità grave. Esistono ad oggi numerosi studi clinici che hanno preso in esame l’impatto della chirurgia metabolica sulla risoluzione deldiabete di tipo 2 in pazienti obesi. Un’ampia metanalisi condotta da Buchwald H e collaboratori nel […]
Scopri se conosci le risposte, cliccando sui bottoni “Vero” o “Falso”. Il diabete è una malattia contagiosa – Chi soffre di diabete non può mai mangiare dolci e cioccolato – Mangiare troppo zucchero è la causa principale del diabete
Un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins Medical Institutions di Baltimora ha passato in rassegna una serie di studi per individuare i fattori di rischio implicati nell’insorgenza del diabete di tipo 2.
Nell’organismo di pazienti affetti da diabete di tipo 2 la presenza dell’IL-1RA, recettore antagonista dell’interleuchina 1 beta, migliora la regolazione del livello di glicemia nel corpo.
L’uso per 10 giorni di un sistema di monitoraggio settimanale per la glicemia appare affidabile, sicuro e pratico. Rispetto ai sistemi di automonitoraggio domiciliare con stick, gli apparecchi di monitoraggio continuo mostrano una migliore performance alla decima giornata di uso.
Nonostante sia ormai considerato la piaga che affligge la società del benessere, il diabete resta una malattia che molti pazienti non riescono a gestire autonomamente a causa dei numerosi ostacoli sociali, ambientali, psicologici ma anche economici che si presentano a chi deve affrontarla giorno dopo giorno.
Nei pazienti con morbo di Alzheimer incidente, la concentrazione di colesterolo totale ed LDL prima della diagnosi ed un’anamnesi di diabete sono associate ad un più rapido declino cognitivo.
In seguito allo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Karolinska Institute di Stoccolma, coordinati dalla dottoressa Wei-Li Xu, è emerso che il diabete, se non tenuto adeguatamente sotto controllo, può aumentare il rischio di sviluppare ulteriori malattie quali l’Alzheimer o altri tipi di demenza.