Congresso AME, Associazione Medici Endocrinologi

Gli specialisti si interrogano sulla terapia con levotiroxina. Ipotiroidismo: quasi il 50% dei pazienti non è trattato adeguatamente. Le nuove formulazioni di levotiroxina in soluzione liquida offrono migliori soluzioni.


“Circa 6 milioni di italiani sono in terapia con levotiroxina (LT4), l’ormone sintetico della tiroide impiegato per il trattamento dell’ipotiroidismo, spiega Enrico Papini, Direttore UOC Endocrinologia e Malattie Metaboliche, Ospedale Regina Apostolorum, Albano Laziale, nel suo intervento al Congresso nazionale AME, Associazione Medici Endocrinologi. Poiché la media dell’età di inizio del trattamento è di poco superiore ai 40 anni, la terapia sostitutiva è destinata ad influenzare il benessere della maggior parte dei pazienti per un periodo di oltre 30 anni”.
“Secondo recenti indagini condotte sui pazienti, circa il 50% delle persone in cura con la terapia sostitutiva con levotiroxina è insufficientemente o eccessivamente trattato ed è quindi in disequilibrio ormonale, continua Papini. Questo problema deriva dal fatto che la levotiroxina ha un ristretto indice terapeutico, ovvero scostamenti minimi dal trattamento ottimale, anche del 20-25%, possono far fluttuare i livelli di tiroxina che, persistendo nel tempo, possono mettere a rischio la salute dei pazienti. Questi scostamenti dal trattamento ottimale, anche se accettati per altri medicinali, non lo sono in questo caso poiché si possono verificare gravi effetti avversi di ipertiroidismo oipotiroidismo o problemi cardiaci e disturbi metabolici. Tra i pazienti, i più a rischio di conseguenze sono lepersone anziane o con malattie cardiovascolari, le donne in gravidanza, in cui la sostituzione ottimale è particolarmente importante nel 1^ trimestre per sostenere lo sviluppo del feto, e le persone affette da tumori alla tiroide”.
“La levotiroxina, spiega Carlo Cappelli, Ricercatore presso U.O. Endocrinologia, Spedali Civili di Brescia, uno dei farmaci più utilizzati al mondo, è tradizionalmente conosciuta nella formulazione in compressa da assumere la mattina a digiuno. Tuttavia la compressa può non essere facilmente assorbita e assimilata. Infatti l’assorbimento dell’ormone tiroideo è legato a tante variabili come: l’ingestione contemporanea di cibo, di caffè, di fibre o soia, laridotta acidità gastrica, condizioni di malassorbimento come celiachia e l’intolleranza al lattosio e assunzione di altri farmaci”.
“Per una corretta compensazione ormonale è importante che la quantità di farmaco assunto coincida con quella effettivamente assorbita e assimilata, prosegue Cappelli. La soluzione è offerta dalle nuove formulazioni liquide e capsule molli che, migliorando il profilo farmacocinetico dell’ormone, ne rendono meno influenzabile e più stabile l’assorbimento. Le nuove formulazioni assicurano tempi rapidi di assorbimento e garantiscono un risultato terapeutico ottimale con il raggiungimento del target, anche grazie a una migliore aderenza del paziente alla terapia dovuta alla facilità di assunzione. Oggi la compressa sta alla soluzione liquida come le vecchie familiari stanno alla Ferrari”, conclude l’esperto.
La ricerca scientifica più all’avanguardia ha di recente sviluppato, attraverso una specifica tecnologia brevettata, una nuova formulazione della levotiroxina in soluzione liquida che gli esperti considerano la formulazione più versatile e il gold standard della terapia dell’ipotiroidismo. E’ la formulazione che garantisce i migliori risultati terapeutici anche nei casi difficili che non riescono a raggiungere una compensazione ottimale.
Dopo l’introduzione, nel 2012, della soluzione liquida della levotiroxina, quest’anno IBSA ha introdotto le capsule molli. Grazie a una particolare tecnologia farmaceutica, la levotiroxina in forma liquida è contenuta in una capsula di gelatina molle che protegge il contenuto dall’ossidazione. Le capsule molli, come la soluzione liquida, garantiscono il miglior risultato terapeutico in ogni condizione e sono disponibili in 12 diversi dosaggi compresi tra i 13 e i 200 microgrammi che rendono possibile il dosaggio su misura per ciascun paziente con l’assunzione di una sola capsula al giorno.”

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