Con il DT1 si può, anche pedalare insieme. Era questo l’obiettivo della pedalata per persone con diabete di tipo 1, non a scopo competitivo ma per far comprendere come i pazienti insulino-dipendenti possano condurre una vita normale e affrontare qualsiasi sfida, anche in ambito sportivo. Organizzata dall’Associazione Diabetes Union Alto Adige Südtirol, la due giorni ha previsto un percorso in mountain bike nel suggestivo scenario delle Dolomiti, da Cortina d’Ampezzo a Dobbiaco e ritorno, insieme a un pool di medici diabetologi, che hanno fornito consigli utili per svolgere attività fisica in sicurezza.
Il diabete in bicicletta… Liberi di pedalare attraverso le Dolomiti
Una pedalata in mountain bike, non competitiva, dedicata a persone con diabete di tipo 1, lungo il percorso ciclo-naturalistico sterrato che collega Cortina d’Ampezzo a Dobbiaco. Questo il programma dell’evento “Il diabete in bicicletta…liberi di pedalare attraverso le Dolomiti”, che si è svolto il 15-16 settembre ed è stato promosso dall’Associazione Diabetes Union Alto Adige Südtirol. L’iniziativa – realizzata con il patrocinio del Comune di Cortina d’Ampezzo e di Dobbiaco, dell’Associazione Nazionale Italiana Atleti Diabetici (Aniad), di Diabete Forum, dell’Associazione Italiana Diabetici (FAND) e del Coordinamento tra le Associazioni Italiane Giovani con Diabete (AGD Italia) ha previsto una due giorni in bicicletta lungo un itinerario di circa 27 Km, che si dipana accanto la vecchia linea ferroviaria dei primi del ‘900, tra gallerie e ponti sospesi, passando per boschi e paesi incastonati nell’incantevole scenario naturale delle Dolomiti. Obiettivo: dimostrare come la persona con diabete, rispettando poche e semplici regole legate all’alimentazione e attraverso la corretta adesione alle cure, possa vivere normalmente e praticare attività fisica anche impegnativa.
L’importanza di sport e attività fisica regolare nella gestione del diabete
“L’iniziativa – spiega Gianluca Salvadori, Presidente Diabetes Union Alto Adige Südtirol – è nata con l’intento di evidenziare l’importanza del binomio diabete-sport e consentire alla popolazione di comprendere che anche chi soffre di questa condizione cronica può affrontare qualsiasi tipo di sfida. In provincia di Bolzano, sono circa 2.000 i diabetici tipo 1, di cui 200 bambini, mentre 20.000 sono i casi di diabete tipo 2. La nostra Associazione, oltre a sensibilizzare sulle problematiche e i risvolti psicosociali legati a questa patologia cronica, intende tutelare i diritti dei diabetici in tutti gli ambiti del quotidiano: dal contesto scolastico a quello lavorativo e sportivo. La persona affetta da diabete, infatti, con una corretta adesione alla terapia farmacologica e dietetica, può tranquillamente condurre una vita del tutto normale. Il discorso vale anche nell’ambito dello sport: basti pensare ai diversi atleti diabetici professionisti in attività e ad alcuni campioni del passato. Da parte nostra, l’intenzione è sicuramente quella di riproporre in futuro iniziative di questo tipo, capaci di coniugare sport e sensibilizzazione”.
Negli ultimi anni, la cura del diabete ha compiuto grandi progressi dal punto di vista dei farmaci e delle tecnologie sviluppate. Tra queste, la terapia con microinfusore, oggi disponibile anche senza cateteri, consente ai pazienti di godere di una maggiore libertà e avere meno condizionamenti, a fronte di un buon controllo della glicemia, anche quando si pratica uno sport.
Perché l’attività fisica è importante nel diabete?
“La consapevolezza di che cosa comporti mantenere l’equilibrio metabolico nella vita quotidiana è sconosciuta al paziente, fino al momento della comparsa del diabete”, spiega Massimo Orrasch, dirigente medico diabetologo presso l’Ospedale S. Chiara di Trento. “Nel diabete tipo 1 la mancanza di insulina, l’ormone che è principale regista del metabolismo del glucosio, obbliga a prendere coscienza di come questo metabolismo funzioni e di come interagisca con l’alimentazione, lo stato d’animo, il movimento e la qualità della vita in generale. Mimare dall’esterno un così fine meccanismo regolatorio non è semplice. Un aiuto ci viene dalle innovazioni tecnologiche che si sono evolute nel corso degli anni e che hanno portato all’impiego di device sempre più affidabili e a insuline sempre più vicine alla fisiologia umana. La gestione del diabete, inoltre, non può non passare attraverso una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica. Il movimento è, infatti, il principale fattore che aiuta ad usare il glucosio come combustibile, sfruttando meglio la capacità dell’insulina di convogliarlo all’interno delle cellule, per creare l’energia necessaria al lavoro muscolare. Se tutto questo è associato allo stare insieme, alla condivisione e al superamento delle nostre paure, è facile capire come partecipare a un evento come la Cortina-Dobbiaco in mountain-bike possa essere un giusto approccio, per raggiungere un equilibrio perduto”.
Momenti di formazione e dialogo tra medici e pazienti
La due giorni di “pedalata contro il diabete” ha previsto anche momenti di formazione tra i partecipanti e i medici diabetologi presenti, per fornire ai partecipanti preziose indicazioni su come gestire al meglio il diabete durante l’attività sportiva, evitando pericolose complicanze metaboliche per affrontare così l’esercizio fisico in tutta sicurezza.