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L’estrazione della cataratta fino a poche decine di anni fa veniva eseguita ”in toto” e il paziente per vedere doveva usare per sempre dei pesanti occhiali; ora l’intervento viene eseguito con la facoemulsificazione cioè con “tecnica extracapsulare” per consentire all’occhio di ricevere un cristallino artificiale che permette una riabilitazione funzionale di qualità decisamente superiore a quella realizzabile con gli occhiali. Vediamo di cosa si tratta.
Che cos’è il cristallino artificiale
Il cristallino artificiale o IOL (Intra Ocular Lens) è una piccola lente in materiale plastico altamente biocompatibile che viene inserita all’interno dell’occhio dal chirurgo durante la fase terminale della seduta operatoria necessaria per la rimozione della cataratta; esso viene collocato proprio nella posizione occupata in origine dal cristallino umano (cristallino da camera posteriore). La lente intraoculare, quando è correttamente inserita in un occhio idoneo, è perfettamente tollerata e non comporta fenomeni di rigetto; inoltre il materiale con cui è costruita è pressoché inalterabile nell’arco di vita del paziente. Questa lente, una volta posizionata, rimane fissa entro l’occhio e non richiede di essere pulita o sostituita; essa rimpiazza il cristallino naturale opacizzato (cataratta) e restituisce all’occhio una visione pressoché naturale.
Il cristallino artificiale morbido è preferibile
Il cristallino artificiale può essere rigido o morbido. In entrambe le forme funziona in modo ottimale. Si preferisce il cristallino morbido perché potendo essere piegato può essere inserito attraverso un’incisione molto piccola; in tal modo si evita l’applicazione di punti di sutura.
50 milioni nel mondo, quasi 5 milioni in Italia
Cinquanta milioni sono i cristallini artificiali inseriti negli ultimi due anni nel mondo. Oltre cento cinquanta milioni inseriti a livello internazionale dalla data della loro invenzione. In Italia, sono oltre quattro milioni e mezzo i portatori di un cristallino artificiale. Il cristallino artificiale è probabilmente la più importante innovazione nella moderna oftalmologia se si considera il miglioramento nella qualità della vita che ha portato a così tanti milioni di persone.
A ciascuno il suo cristallino: un intervento personalizzato
Oltre a differenti materiali, forme e dimensioni, sono oggi disponibili cristallini in grado di offrire prestazioni particolari, per rispondere a specifiche esigenze del paziente. I cristallini pieghevoli sono prodotti in vari materiali, tra cui silicone, acrilico idrofobo, acrilico idrofilo; la parte visiva del cristallino, cioè l’ottica, può essere monofocale, multifocale, torica (per astigmatismo). C’è quindi una vasta possibilità di scelta e “personalizzazione” di ogni intervento chirurgico. E si sta studiando per fare un altro importante passo in avanti. Per favorire la facilità d’impianto, si ricorre a sistemi iniettabili. L’iniettore è un dispositivo che rassomiglia ad una siringa, necessaria alla corretta iniezione del cristallino artificiale all’interno dell’occhio, attraverso l’incisione, che in questo modo diviene ancora più piccola, riducendosi da circa 6.5 di una lente rigida a un 2,0 – 2,2 mm di una lente pieghevole da microincisione.
Togliere la cataratta e… anche gli occhiali
Con l’impianto di un cristallino artificiale, la chirurgia della cataratta è diventata sempre di più anche un intervento rifrattivo; cioè consente al paziente, non solo di eliminare l’opacità che impedisce una vista ottimale, ma anche di correggere eventuali difetti rifrattivi preesistenti.
Sembra l’uovo di Colombo: dovendo sostituire il cristallino con una lente artificiale, perché non sceglierne una fatta in modo da togliere di mezzo eventuali difetti visivi, dalla miopia alla presbiopia, fino all’astigmatismo? Oggi si può, con le lenti intraoculari multifocali (che hanno tre focali per la visione da lontano, intermedia e da vicino) o con le lenti toriche, pensate per gli astigmatici. Ciò si ottiene calcolando il potere del cristallino artificiale in base alle esigenze particolari di ogni singolo paziente. Il potere ottico del cristallino artificiale viene calcolato sulla base di alcuni esami strumentali. Questi, però, anche se ottenuti con grande accuratezza, possono non essere estremamente precisi e quindi è possibile che, talvolta, si renda necessario successivamente all’intervento l’uso di occhiali o per lontano o per vicino o per ambedue le distanze. Oggi i cristallini multifocali, grazie al particolare disegno secondo cui sono realizzati, sono in grado di permettere la messa a fuoco a varie distanze; essi possono, quindi, consentire al paziente di eliminare, completamente o quasi, non solo l’occhiale per lontano, ma anche quello per vicino e far vivere al paziente una vita senza occhiali.
Alla ricerca del miglior cristallino
Negli ultimi anni, le lenti intraoculari hanno subito numerosi miglioramenti in fatto di maggior qualità visiva. Hanno inoltre la proprietà di assorbire le radiazioni ultraviolette riducendo così anche i danni che la luce intensa può causare in un occhio operato di cataratta. Ma la novità più importante rimane la disponibilità delle lenti multifocali che offrono cioè la possibilità di vedere correttamente lontano e vicino senza l’uso di occhiali aggiuntivi; i cristallini di uso comune sono invece monofocali, permettono cioè di vedere bene solo lontano o vicino, di conseguenza il paziente ha bisogno di almeno un paio di occhiali.
Le ricerche più recenti e molte ancora in via di definizione riguardano tipi di lenti in grado di ridurre quei fastidiosi problemi di abbagliamento, che riducono la sensibilità di visione, e di aloni associati alle prime generazioni di lenti multifocali.
Un altro sviluppo nel campo delle IOL multifocali riguarda una nuova tecnologia che crea un singolo punto focale allungato per migliorare il campo visivo e la profondità di fuoco, permettendo una profondità di messa a fuoco estesa e bassa incidenza di aloni e abbagliamenti (IOL EDoF).
Utilizzando un insieme di nanotecnologia, di intelligenza artificiale e di elettronica avanzata, è in fase di sviluppo una IOL controllata elettronicamente da remoto, personalizzata, collocata nel sacco capsulare. Ha un computer chip incorporato, è ricaricabile e programmabile da remoto in modo non invasivo consentendo al medico di modificare la potenza ottica man mano che le esigenze visive del paziente cambiano. La lente ha sensori che rilevano i più piccoli cambiamenti delle dimensioni della pupilla e un cambio nel diametro pupillare induce un aggiustamento automatico della lente come un autofocus tra il lontano e il vicino.
Molto simile alle lenti monofocali attualmente sul mercato come dimensioni, design, superficie posteriore, bordi quadrati e zona ottica, è in via di sperimentazione una lente che viene impiantata come una lente standard. Ciò che la rende unica è che è composta da uno speciale materiale fotosensibile che cambia la forma e quindi il potere della lente quando viene esposto alla luce ultravioletta. Il raggiungimento della visione desiderata è ottenuta correggendo l’errore di refrazione.
Molte altre sono le ricerche in via di sviluppo riguardanti non solo le lenti intraoculari, che meriteranno di essere citate quando lo stato di avanzamento degli studi che le riguardano daranno esiti più soddisfacenti.
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** CAMO, il Centro Ambrosiano Oftalmico, è un centro oculistico d’eccellenza con sede a Milano. Fondato dal Dott. Lucio Buratto, rappresenta da sempre il punto di riferimento dell’oculistica italiana ed internazionale nell’ambito del segmento anteriore e posteriore dell’occhio, per la diagnostica, la correzione e la cura dei difetti e della patologie visive.
Il Centro Ambrosiano Oftalmico è specializzato nella cura della cataratta, delle patologie della retina e della cornea, ed è fra i centri pionieri nel trattamento dei difetti come miopia, miopia forte, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia tramite intervento laser o altre tecniche chirurgiche come l’impianto di lenti intraoculari.
CAMO punta da sempre sulla tecnologia d’avanguardia e tutti i macchinari sono di ultima generazione, al passo con i tempi e le nuove esigenze della chirurgia oftalmica.
All’avanguardia per le terapie ma anche nella gestione dei rischi legati alla pandemia ha ricevuto, primo Centro in Italia, l’attestato Global Safe Site. Si tratta di una certificazione rilasciata da Bureau Veritas, società leader mondiale per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Conferma l’adozione di processi di sicurezza e sanificazione della struttura a tutela dei pazienti e di chi vi lavora.
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Il chirurgo e lo staff di supporto durante un intervento di rimozione della cataratta con il facoemulsificatore. Per gentile concessione di CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.