Declino cognitivo, demenza e malattia di Alzheimer: quali differenze?

Declino cognitivo, demenza e malattia di Alzheimer: quali differenze?

Il declino cognitivo lieve (MCI – Mild Cognitive Impairment, definito anche disturbo neurocognitivo minore per distinguerlo dal disturbo neurocognitivo maggiore rappresentato dalla demenza) è una condizione clinica caratterizzata da un peggioramento della funzione cognitiva, della memoria e del pensiero che tuttavia non compromette totalmente l’autonomia della persona nelle attività del vivere quotidiano.

Demenza: una sfida clinica e umana

La demenza è una condizione clinica caratterizzata dalla perdita di una o più funzioni cognitive, tale da compromettere significativamente la capacità della persona di svolgere le attività quotidiane e di mantenere un’adeguata partecipazione sociale e lavorativa.

Tra le diverse forme di demenza, circa l’11% può essere potenzialmente reversibile, a patto che venga diagnosticata e trattata tempestivamente con terapie adeguate.

La malattia di Alzheimer: una forma irreversibile di demenza

Una delle forme più comuni e gravi di demenza è la malattia di Alzheimer, una patologia neurodegenerativa irreversibile. I primi sintomi di questa malattia includono perdita di memoria, difficoltà nel linguaggio e frequenti sbalzi d’umore. Con il progredire della malattia, si possono manifestare ulteriori problematiche, come difficoltà a orientarsi nello spazio, problemi visivi, allucinazioni, comportamenti ossessivi e ripetitivi, disturbi del sonno e incontinenza.

Nelle fasi più avanzate, l’Alzheimer può portare anche a difficoltà nella deglutizione, ridotta capacità di movimento, perdita di peso e di appetito, e maggiore vulnerabilità alle infezioni.

Chi è affetto da Alzheimer necessita di assistenza costante, che diventa sempre più impegnativa con il progredire della malattia. Questo impone un notevole carico non solo sulla persona malata, ma anche su chi si prende cura di lei, spesso familiari o caregiver professionisti, il cui supporto è cruciale per la gestione quotidiana.

Demenza e impatto sulla qualità della vita

Le demenze non si limitano ai deficit cognitivi, ma si accompagnano anche a numerosi sintomi psicologici e comportamentali, che spesso comprendono alterazioni significative della personalità. Si tratta, quindi, di una malattia che ha un profondo impatto sulla qualità della vita non solo della persona colpita, ma anche di chi le sta accanto e la assiste quotidianamente.

L’assistenza ai pazienti con demenza richiede un coinvolgimento attivo di tutte le persone che fanno parte della rete di supporto, siano essi familiari, amici o professionisti sanitari.

Un approccio che integri il supporto clinico con l’assistenza umana e psicologica è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei pazienti e alleviare il peso che grava sui caregiver. La sensibilizzazione e la formazione continua degli assistenti possono contribuire a rendere meno gravosa la gestione quotidiana, creando un ambiente che sia il più possibile sicuro e sereno per chi è affetto da questa patologia.

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