Diabete tipo 2 e Nutrizione: le nuove raccomandazioni dell’EASD

Diabete tipo 2 e Nutrizione: le nuove raccomandazioni dell’EASD

Prevenire e gestire il diabete mellito di tipo 2 rappresentano due priorità a cui puntano le nuove Raccomandazioni elaborate dal Gruppo di Studio “Diabete e Nutrizione” dell’EASD (Società Europea di Diabetologia), pubblicate nel 2023 e basate su solide evidenze scientifiche. Alcuni degli aspetti più innovativi sono stati oggetto di una sessione dedicata durante il 30° Congresso Nazionale SID, che si è svolto a Rimini dal 23 al 26 ottobre ‘24.

“Queste raccomandazioni rappresentano un passo avanti significativo nella gestione del diabete tipo 2, con nuovi modelli da consigliare e personalizzare”, afferma la prof.ssa Angela A. Rivellese, che ha partecipato alla stesura delle raccomandazioni.

Riduzione del peso corporeo e remissione del diabete tipo 2

“L’enfasi sulla prevenzione, la perdita di peso e la personalizzazione dei piani alimentari ci permette di offrire ai pazienti con diabete tipo 2 strumenti più efficaci per controllare la malattia e migliorare la qualità della vita. Una perdita di peso sostanziale, di 10-15 kg, infatti, può essere in grado di invertire il processo che determina il diabete di tipo 2 tramite una riduzione del deposito di grasso a livello del pancreas e il successivo miglioramento del funzionamento delle cellule beta, miglioramento che può essere ottenuto anche con una dieta simile alla Dieta Mediterranea”.

La remissione (“guarigione”), che prevede il ritorno a valori di emoglobina glicata (HbA1c) < 48 mmol/mol (6.5%) che persista per almeno 3 mesi in assenza di terapia con farmaci ipoglicemizzanti, è un obiettivo ambizioso ma possibile in particolare quando la diagnosi di diabete è piuttosto recente. Ovviamente qualsiasi strategia nutrizionale prevede un’ attenta selezione dei pazienti e un adeguato team di supporto alla persona con diabete di tipo 2” sottolinea il Prof. Angelo Avogaro, Presidente SID.

Le principali novità delle raccomandazioni EASD riguardano il diabete di tipo 2

  1. Prevenzione e gestione a tavola del diabete tipo 2 »
  2. Bilancio energetico e controllo del peso corporeo »
  3. Apporto di carboidrati nella gestione del diabete »
  4. Nuovi modelli alimentari da consigliare ai pazienti con diabete tipo 2 »

 

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Prevenzione e gestione a tavola del diabete tipo 2 (DT2)

Negli ultimi anni è aumentata sempre di più la consapevolezza dell’inarrestabile dilagare di questa forma di diabete (la più diffusa, in tutto il mondo, spesso associata a obesità!) così come sono aumentate rigorose evidenze scientifiche che indicano con chiarezza come sia possibile prevenire il DT2 con un’alimentazione adeguata e, in primis, prevenendo l’eccesso di peso o riducendo il sovrappeso e l’obesità nella popolazione generale e, in particolare, nei soggetti a rischio. Pertanto, gli Esperti  EASD raccomandano di intensificare a tutti i livelli gli sforzi per far sì che i soggetti a rischio e la popolazione in generale adottino stili di vita caratterizzati da modelli alimentari salutari ed attività fisica moderata e regolare tesi in particolare a prevenire il sovrappeso e l’obesità o a ridurre il peso corporeo di almeno il 5-7% in presenza di sovrappeso/obesità.

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Bilancio energetico e controllo del peso corporeo

Gli ultimi studi effettuati sul diabete tipo 2 dimostrano come una perdita di peso consistente, dell’ordine di circa 10-15 Kg, sia in grado di indurre una possibile remissione (“guarigione”) della malattia. Per questo gli Esperti EASD raccomandano (forza della raccomandazione elevata!) di implementare nelle persone con diabete tipo 2 e sovrappeso/obesità programmi intensivi di riduzione del peso utilizzando diete ipocaloriche equilibrate nell’apporto dei nutrienti e, possibilmente, basate sull’utilizzo di pasti sostitutivi, almeno per breve tempo, evitando, invece, approcci nutrizionali estremi, quali diete molto povere in carboidrati, cioè diete chetogeniche. Questi programmi non possono essere improvvisati dai pazienti ma richiedono un programma personalizzato da elaborare insieme a un dietista o a un medico che si occupi di diabete/obesità.

L’obiettivo da raggiungere è una perdita di peso di 10/15 kg da mantenere nel tempo.

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Apporto di carboidrati nella gestione del diabete

In linea con le precedenti raccomandazioni, gli Esperti EASD ribadiscono il concetto che un ampio range di apporto di carboidrati è accettabile anche per le persone con diabete tipo 2, evitando però gli estremi, cioè apporti troppo bassi o troppo alti. Si rafforza, altresì, l’importanza di considerare più la qualità che la quantità di carboidrati assunti. Si raccomanda, pertanto, un congruo consumo di:

  • fibre alimentari (35 g al giorno);
  • alimenti ricchi in fibre (cereali integrali, vegetali, legumi, frutta intera e noci);
  • alimenti a basso indice glicemico (pasta, riso parboiled, piadina).
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Nuovi modelli alimentari da consigliare ai pazienti con diabete tipo 2

Un altro aspetto importante delle raccomandazioni, che è stata oggetto di discussione durante la sessione del 30° Congresso Nazionale SID, riguarda l’individuazione di alimenti e modelli alimentari da consigliare per le persone con diabete tipo 2. Tra i modelli alimentari, particolare importanza riveste per le nostre regioni la vera “Dieta Mediterranea”, caratterizzata da un consumo prevalente di cereali integrali minimamente processati, vegetali, frutta, legumi e noci.

La nutrizione deve sempre essere  ‘personalizzata’

Naturalmente, la traduzione delle raccomandazioni in piani nutrizionali pratici, attuabili e sostenibili anche da un punto di vista ambientale è essenziale e non può essere imposta o calata dall’alto, pena la mancata adesione da parte dei pazienti.

Tutti gli operatori sanitari (dietisti, nutrizionisti, medici e specialisti) a cui queste raccomandazioni sono dirette devono cercare di individuare per la singola persona con diabete tipo 2 il modello alimentare più idoneo, sempre basato sulle evidenze scientifiche, ma che tenga conto anche delle preferenze individuali, delle convinzioni religiose, degli aspetti socioculturali e della sostenibilità ambientale.

References

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