Pubblicate le nuove linee guida dell’American college of physician. I principali farmaci contro il diabete riducono i livelli di emoglobina glicata (HbA1c) in misura simile, ma metformina si distingue per il benefico effetto sul peso corporeo e sul profilo lipidico del paziente.
È questo il contenuto di un documento con cui l’American College of Physicians (Acp) ha divulgato le nuove linee guida e le raccomandazioni per il trattamento del diabete di tipo 2.
Sempre secondo il documento, per le sulfoniluree il rischio di ipoglicemia è maggiore che nel caso di terapia con metformina o con tiazolidinedioni. Se si utilizzano invece metformina e sulfoniluree in combinazione il rischio è addirittura sei volte maggiore rispetto alla combinazione metformina più tiazolidinedioni.
Nel caso di metformina si segnala invece un maggior numero di effetti avversi a carico dell’a pparato gastrointestinale, mentre il maggior rischio di insufficienza cardiaca è il punto debole dei tiazolidinedioni rispetto agli altri farmaci. Nel caso di insufficienza cardiaca grave rosiglitazone e pioglitazone sono controindicati.
Prima raccomandazione:
la terapia farmacologica dovrebbe essere intrapresa quando le modifiche allo stile di vita (dieta, esercizio fisico e perdita di peso) si siano dimostrate inefficaci. Al fine di evitare carichi inaccettabili ai pazienti, per stabilire il momento in cui iniziare il trattamento occorre considerare diversi fattori quali l’aspettativa di vita, l’e ventuale presenza di complicanze micro o macrovascolari, il rischio di eventi avversi e le opinioni del pazienti stessi. [continua…]
Fonte: MediciOggi.Springer.com, 17 febbraio 2012