Diabete e disparità di accesso alle nuove tecnologie. Focus sulla cronicità del Sud

Diabete e disparità di accesso alle nuove tecnologie. Focus sulla cronicità del Sud

Diabete e nuove tecnologie per il monitoraggio della glicemia: qual è la possibilità di accesso a tali innovazioni nelle Regioni del Sud? Gli studi sono tutti concordi: minori ospedalizzazioni e migliore qualità di vita del paziente. Ma molte sono ancora le disparità di accesso alle tecnologie a livello regionale.

Considerato l’impatto di queste tecnologie d’avanguardia sul Sistema Sanitario Regionale, Motore Sanità a di recente aperto un confronto tra le diverse istituzioni regionali, gli esperti di settore e le Associazioni di cittadini delle Regioni del Sud per capire come renderne equo e uniforme l’accesso attraverso criteri di eleggibilità condivisi, mantenendo la sostenibilità.

Partendo dal principio che ogni cittadino, indipendentemente dalla Regione in cui vive, debba avere accesso alle migliori cure disponibili, è fondamentale considerare questa innovazione tecnologica come un investimento essenziale e vantaggioso, sia per l’economia che per la buona salute della popolazione con diabete, in particolare diabete tipo 1.

Controllo del diabete ed equità di accesso all’innovazione

Riflettori accesi sui sistemi di monitoraggio della glicemia che adottano il sistema “Flash Glucose Monitoring (FGM), strumenti in grado di cambiare l’evoluzione e il controllo del diabete, restituire al paziente (e a familiari e care-giver) una qualità di vita decisamente semplificata e migliorata, consentendo allo stesso tempo una riduzione significativa dei costi di gestione, eliminando la necessità di pungere le dita e che offrono alle persone con diabete i dati e le conoscenze di cui hanno bisogno per aiutarle a vivere una vita più sana. Un valido strumento per gestire al meglio il diabete e prevenire le sue complicanze, grazie a modifiche dello stile di vita o delle terapie. Vivere con il diabete non è semplice, e per questo è fondamentale che questi strumenti siano accessibili a tutti i pazienti che ne potrebbero trarre vantaggio.

Attualmente, però, in Italia la copertura per questi dispositivi è disomogenea, con criteri di eleggibilità che variano da regione a regione e persino tra diverse Asl.

Esiste una mappa aggiornata sulla rimborsabilità degli strumenti per il monitoraggio della glicemia nelle regioni del Sud?

A tutt’oggi, tale mappa non esiste: proprio per iniziare a costruirne una e a condividere le diverse esperienze regionali sui modelli regionali di eleggibilità, il 10 luglio 2024 a Catania, ci siamo riuniti insieme a rappresentanti istituzionali della Sanità delle Regioni del Sud, clinici, esperti di sanità pubblica, medici, docenti universitari e rappresentanti delle associazioni di pazienti. Un tavolo di confronto e approfondimento, con la collaborazione scientifica di AMD (Associazione medici diabetologi). Fari puntati sugli esempi virtuosi rappresentati da Sicilia, Campania, Lombardia e Lazio, con un raggio di analisi allargato alle realtà più complesse e articolate come Calabria e Puglia. Protagonista anche la Basilicata.

Raffaella BuzzettiRaffaella Buzzetti, docente di Endocrinologia e Responsabile UO Dipartimentale di Diabetologia del Policlinico Umberto I di Roma ha sottolineato che recenti studi clinici mostrano come il monitoraggio glicemico tramite FGM riduca in modo significativo l’emoglobina glicata in pazienti in trattamento con insulina basale: “Uno strumento utile nella pratica clinica nel diabete di tipo 1 ma anche nel diabete di tipo 2, a prescindere dal trattamento farmacologico”.

I sistemi FGM non sono una spesa ma un investimento per la salute della persona con diabete.

Grazie al miglioramento degli outcomes clinici e la conseguente riduzione di ospedalizzazioni, i sistemi FGM generano una importante riduzione dei costi per il Sistema Sanitario Nazionale. I dati delle società scientifiche nazionali indicano nel mancato controllo glicemico una riduzione di aspettativa di vita nella persona con diabete mediamente di 7-8 anni. Sono due i fattori critici della malattia diabetica:

  • la mancata regolare misurazione della glicemia;
  • la mancata aderenza alle terapie.

I sistemi innovativi di monitoraggio FGM evitano alle persone con diabete di pungersi più volte al giorno, con i maggiori rischi di iperglicemie e/o ipoglicemie.

L’accesso al monitoraggio glicemico a livello regionale

Francesco GiorginoLe Regioni possono essere classificate tra virtuose e non virtuose in base all’accesso al monitoraggio del diabete” – ha sostenuto Francesco Giorgino: ordinario di endocrinologia presso Università degli studi di Bari. “La Puglia è rimasta indietro – ha aggiunto – anche se negli anni scorsi fummo i primi in Italia a stilare un documento per l’accesso a dispositivi di monitoraggio continuo del glucosio e microinfusori. Sei o sette anni fa eravamo all’avanguardia per l’accesso alla tecnologia ma da allora, complice il commissariamento siamo stati a guardare il progressivo allargamento della platea dei beneficiari ai pazienti che non sono sottoposti a terapia iniettiva di insulina, alle donne diabetiche in gravidanza e ad altri pazienti che dovrebbero avere accesso a questo monitoraggio in continuo”.

“Le restrizioni vigenti in molte regioni, incidono sulla qualità della cura del diabete”, conclude Giorgino.

Una variabilità di utilizzo … spesso capillare, disomogenea e limitante

Monica PrioreUno dei nodi irrisolti della gestione del diabete – e parlo per la Puglia dove ho conoscenza diretta ma questo concetto si estende a tutte le regioni – ha poi aggiunto Monica Priore, presidente Federdiabetici Puglia Aps, consigliere nazionale di Diabete Italia – è la variabilità di utilizzo dell’innovazione tecnologica riguardo ai sensori di misurazione della glicemia. In Puglia la variabilità è anche Asl per Asl, distretto per distretto. Ciò incide sull’equità dell’accesso all’Innovazione in ambito nazionale.

La soluzione? Tavoli nazionali e regionali in cui siano coinvolte le istituzioni locali e i pazienti e anche un’investitura nazionale se dovesse servire a dettare linee guida comuni coinvolgendo le istituzioni e i pazienti. Il diabete in Puglia ha un’incidenza più alta. Se il diabete di tipo 2 non può essere bloccato può essere però prevenuto e soprattutto curato e gestito al meglio con la tecnologia.

Fondamentale è la partecipazione dei pazienti insieme a MMG, infermieri, istituzioni per definire il percorso migliore e le terapie più efficaci e riproporre i pazienti al centro”.

Salvatore CorraoDurante il meeting di Catania è stato Salvatore Corrao, Past President AMD Regione Sicilia, direttore della Medicina Interna al Civico di Palermo e docente all’Università del capoluogo siciliano a ricordare come in Sicilia i sensori in continuo siano garantiti ai pazienti con diabete di tipo 2 in trattamento insulinico, anche alle donne con diabete in gravidanza ma con differenze di accesso tra le varie province e una scarsa attenzione alla sostenibilità complessiva sebbene in un contesto nel complesso virtuoso.

Vincenzo ProvenzanoLa Regione Sicilia, già tre anni fa, su delibera della commissione del diabete di cui faccio parte ha deciso di fornire ai pazienti con diabete di tipo 2 a tutti gli insulino-trattati i device di monitoraggio in continuo della glicemia – ha poi aggiunto Vincenzo Provenzano, presidente Simdo – con la possibilità di estenderlo anche ai pazienti che non assumono insulina ma solo ipoglicemizzanti orali”. Un esempio di buone pratiche in Sicilia è la disponibilità del sistema FGM anche nelle unità di terapia intensiva cardiologica. In Sicilia c’è una legge ad hoc, un PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) giunto alla terza stesura, per la gestione del diabete e una funzionale rete ospedale-territorio a rendere possibile questo avanzamento”.

“L’equazione: più controllo, minori complicanze nel diabete non è tuttavia presente n in tutte le Province siciliane”, conclude Provenzano.

In Regione Calabria, una realtà molto diversa

La Calabria è delle regioni del Sud con una incidenza di diabete molto elevata ma dove solo 1 persona su 5 ha accesso alle tecnologie innovative come il sistema Flash per il monitoraggio della glicemia su circa il 15% dei 200mila diabetici in trattamento con insulina, pazienti che hanno una età elevata e che necessitano di una presa in carico ottimale anche da remoto. Eppure, studi di farmacoeconomia mostrano come il sistema FGM sia costo-efficace per il SSN nei pazienti in trattamento con insulina basale e che riduca già a 12 mesi i costi diretti, una tecnologia cost-saving per il SSN. Queste evidenze mostrano la sostenibilità del sistema FGM per il SSN e supportano quindi l’ampliamento dell’accesso a queste tecnologie e a tutti i soggetti con diabete.

Non si tiri più in ballo la scarsità di risorse

Massimo ManciniMassimo Mancini, direttore generale del Dipartimento Salute della Regione Basilicata ha sottolineato come sia fondamentale far prevalere le ragioni del paziente, da porre in primo piano “mentre le ragioni economiche non sono sufficienti né prevalenti. Io sono un manager di una regione con pochi abitanti e ho in mente di investire in innovazione per le ricadute positive che ciò consente. È inconcepibile non tenere conto delle implicazioni del mancato controllo della glicemia o della necessità di pungersi di continuo. La scarsità di risorse è solo una scusa per non intervenire sulle sacche di inappropriatezza di tanti altri settori. Sulla base di ciò aderiremo alla sperimentazione di questo progetto istituendo una control room per intervenire su MMG e specialisti investendo anche sulle opportunità della Telemedicina”.

 

Monica ModugnoMonica Modugno, Past President AMD Puglia e Basilicata pensa all’urgenza di rivedere la presa in carico del paziente diabetico “Sta per essere pubblicata la prima gara regionale per i dispositivi tecnologici avanzati in diabetologia – spiega – con l’obiettivo di ottimizzare i costi salvaguardando qualità e valore. L’idea è istituire un tavolo tecnico HTA (valutazione delle tecnologie sanitarie, Health Technology Assessment – HTA)  sul modello siciliano per mettere a punto i PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) e la rete in un contesto clinico appropriato”.

In Italia, i dispositivi di monitoraggio del diabete sono disponibili per tutti i pazienti con diabete di tipo 1 ma ancora con restrizioni all’accesso per le persone con diabete di tipo 2 in alcune regioni, con differenze da regione a regione.

Giuseppe PapaTutti i pazienti di tipo 1 devono poter contare su un sistema di monitoraggio in continuo della glicemia – ha sottolineato Giuseppe Papa, presidente AMD Regione Sicilia – noi ci abbiamo creduto e lo abbiamo fatto con risultati pubblicati che testimoniano il miglioramento dello stato di salute dei pazienti e il miglior controllo delle complicanze diabetiche”.

Ernesto EspositoL’impegno a fare meglio è venuto da Ernesto Esposito, commissario della Sanità calabrese, pur nelle ristrettezze di una regione commissariata e sottoposta a vincoli e paletti. “In Calabria l’accesso all’innovazione è sentito ma difficoltoso. Tutti gli atti di programmazione e di spesa passano al vaglio del ministero e la orografia rimanda a 404 Comuni di cui 100 con meno di 1000 residenti e 303 sotto i 5 mila. La parcellizzazione dei residenti anziani nei vari Comuni è una oggettiva difficoltà per l’accesso ai servizi ma sviluppare modelli di monitoraggio del diabete – ha poi concluso – è una scelta necessaria per raggiungere i Livelli Essenziali di Assistenza, LEA”.

L’accesso alle nuove tecnologie modifica l’aspettativa di vita dei malati di diabete.

È ciò che ha concluso al termine del meeting catanese Giuseppe Traversa, presidente del Coordinamento Regionale Fand Puglia e consigliere nazionale Fand (Federazione associazione nazionale diabetici); con il controllo della glicemia il paziente diventa padrone del proprio destino e ha diritto ad avere uno strumento che ha sì un costo ma che ne fa risparmiare molti di più per le complicanze diabetiche evitate e le più impegnative cure che sono necessarie per il trattamento di tali complicanzeIn Puglia ci siamo fermati, i centri prescrittori sono insufficienti e serve un più rapido accesso ai piani terapeutici. Aspettiamo risposte dalla Regione, una scossa ad un progetto per la guida dei diabetici. Come Fand abbiamo investito della questione la Commissione affari sociali di Camera e Senato per una legge nazionale in merito”.

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