Le malattie della tiroide e il diabete mellito rappresentano le endocrinopatie di più frequente riscontro nella pratica clinica, e possono essere associate nello stesso soggetto. Un’alterata funzione tiroidea può influenzare la tolleranza al glucosio e peggiorare il controllo metabolico in pazienti con diabete.
La tireotossicosi, ovvero il quadro clinico che si instaura in risposta all’esposizione dei tessuti agli ormoni tiroidei presenti in eccesso (ipertiroidismo) aumenta il rischio di emergenze iperglicemiche, mentre l’ipotiroidismo di rilievo clinico può determinare un peggioramento del compenso della glicemia.
Il diabete di tipo 2 scarsamente controllato è spesso associato ad alterazioni transitorie della funzione tiroidea.
Le conseguenze dell’associazione tra alterazioni della funzione tiroidea e diabete mellito possono aumentare il rischio cardiovascolare e le complicanze microangiopatiche del diabete in particolare nei soggetti con diabete di tipo 2.
I trattamenti utilizzati sia per la cura del diabete che delle tireopatie possono influenzare reciprocamente tali condizioni.
Le malattie della tiroide (tireopatie) e il diabete mellito rappresentano le endocrinopatie di più frequente riscontro nella pratica clinica e possono essere associate nella stessa persona, in diverse età. In alcuni casi è presente un comune substrato genetico/epigenetico, mentre in altri l’associazione deriva dall’aumentata incidenza delle singole malattie con l’avanzare dell’età. Entrambe le condizioni sono più frequenti nelle donne al di sopra dei 60 anni.
Un’ampia metanalisi condotta su oltre 10.900 pazienti diabetici ha rivelato una frequenza media di malattia tiroidea dell’11%, senza differenze tra diabete di tipo 1 (DMT1) e DMT2, ma con prevalenza più alta nelle donne.
Le tireopatie autoimmuni (AITD) sono le più frequenti patologie autoimmuni associate al DMT1. Il DMT1 si manifesta nel 3-8% dei pazienti affetti da tiroidite cronica autoimmune e nell’1-5% dei pazienti con malattia di Graves.
La frequenza di disfunzione tiroidea nel DMT2 appare uguale a quella descritta nel DMT1, verosimilmente a causa dell’età più avanzata dei pazienti con diabete di tipo 2.
Associazione di ipotiroidismo e diabete
L’ipotiroidismo (deficit della produzione di ormoni tiroidei) è la forma più comune di disfunzione tiroidea nei pazienti diabetici, con una prevalenza del 5.7% . È stata riportata una prevalenza dell’8.6% nella popolazione diabetica femminili e del 6% negli adolescenti diabetici.
In corso di ipotiroidismo si determina una condizione di insulino-resistenza, che potrebbe ridurre la capacità di assorbimento degli zuccheri. Il deficit di ormoni tiroidei sembra infatti determinare una ridotta espressione dei trasportatori di glucosio dell’orletto a spazzola dell’intestino, che potrebbe ridurre la capacità di assorbimento glucidico. Inoltre, l’ipotiroidismo si associa a una riduzione della produzione endogeno di glucosio da parte del fegato. Pertanto la minore capacità di metabolizzare il glucosio in periferia è bilanciata da una ridotta produzione epatica di glucosio e da un minore assorbimento intestinale di carboidrati.
Nel diabete mellito in terapia ipoglicemizzante, lo sviluppo di uno stato ipotiroideo può esporre ad aumentato rischio di ipoglicemia per la ridotta produzione endogena di glucosio.
L’ipotiroidismo manifesto, a causa dei possibili effetti su dislipidemia, ipertensione arteriosa e insulino-resistenza, può amplificare il rischio CV associato al diabete di tipo 2.
Per quanto concerne l’ipotiroidismo subclinico, nei soggetti con diabete non è stata rilevata una più alta progressione verso l’ipotiroidismo manifesto rispetto alla popolazione generale.
Tiroide e diabete
L’incidenza dell’ipertiroidismo (eccessiva produzione di ormoni tiroidei) in corso di diabete aumenta di circa l’1% rispetto alla popolazione generale ed è più rara dell’ipotiroidismo. Nelle persone con eccesso di ormoni tiroidei è ben documentato un aumentato rischio di iperglicemia grave, a volte complicata da chetoacidosi.
Nei pazienti affetti da DMT2 la coesistenza di ipertiroidismo potrebbe aumentare il rischio cardiovascolare (CV) già elevato in questi soggetti.
Associazione tra diabete e alterazioni della funzione tiroidea in gravidanza e nel post-partum
Un modesto aumento del rischio di diabete mellito gestazionale (GDM) può essere presente nelle donne gravide con ipotiroidismo subclinico rispetto alle donne gravide con funzione normale della tiroide.
La prevalenza di disfunzione tiroidea nelle diabetiche è tre volte più elevata rispetto alla popolazione femminile generale durante la gravidanza, in particolare nel 1° trimestre, e nel 1° anno post-partum. Fino al 25% delle donne con DMT1 può presentare una disfunzione tiroidea post-partum (PPTD), da attribuirsi al rebound autoimmune del post-partum in una pre-esistente tiroidite di Hashimoto misconosciuta.
Associazione tra disfunzione tiroidea e diabete mellito di tipo 1 in età pediatrica
La tireopatia autoimmune, in particolare la tiroidite di Hashimoto, è la più comune patologia autoimmune nei bambini e adolescenti con DMT1. La maggior parte dei pazienti al momento della diagnosi è asintomatica e un’alterata funzione tiroidea (franca o subclinica) si manifesta solo in pochi soggetti, l’80% dei quali è ipotiroideo e il 20% ipertiroideo.
La tireopatia autoimmune (AITD) sembra correlata con l’insorgenza del DMT1 in età prepuberale e le manifestazioni cliniche sono più severe rispetto ai diabetici senza AITD. Questi dati sottolineano l’importanza di uno screening per la tireopatia autoimmune nella popolazione con DMT1, ponendo particolare attenzione all’età prepuberale.
L’ipotiroidismo subclinico è associato a un incremento del rischio di episodi ipoglicemici sintomatici. La correzione dell’ipotiroidismo migliora il controllo metabolico, riducendo gli episodi di ipoglicemia.
Reference
Autori Vari
Documento di consenso tireopatie e diabete
Raccomandazioni per la pratica clinica dell’Associazione Medici Endocrinologi & Associazione Medici Diabetologi, 2014