Diabete e obesità predicono ipertrigliceridemia, una delle cause di disturbi cardiovascolari

Il rischio di malattie del sistema cardiovascolare è maggiore nelle persone che soffrono di ipertrigliceridemia grave. Lo affermano i ricercatori dell’Università di Malaga, in Spagna, in seguito a uno studio condotto per analizzare i diversi gradi di trigliceridemia e scoprirne la relazione con fattori ambientali e malattie vascolari.
Il team, coordinato dal professor Pedro Valdivielso, ha preso in considerazione i 594,701 individui spagnoli che avevano già partecipato allo studio ICARIA (effettuato per valutare il rischio di problemi cardiovascolari nella penisola Iberica) e ha posto come valore critico dei trigliceridi 150 mg/dl, soglia superata la quale si poteva parlare di ipertrigliceridemia.
Gli esperti hanno inoltre distinto tre diversi livelli del disturbo: lieve quando il livello dei trigliceridi era compreso tra i 150 e 399 mg/dl; moderato per un livello di trigliceridi compreso tra 400 e 999 mg/dl e grave se i trigliceridi superavano i 1000 mg/dl.
Gli studiosi hanno osservato che, nel campione preso in considerazione, si registrava una ipertrigliceridemia lieve nel 16% dei casi, moderata nell’1,1% dei casi e grave solo nello 0,03% del campione.
È stato inoltre osservato che i soggetti con un rischio maggiore di un livello più alto di trigliceridi avevano determinate caratteristiche, quali ad esempio il sesso maschile, l’età avanzata, l’obesità, la presenza di diabete di tipo 1 o 2 o di problemi cardiocircolatori e la tendenza al consumo di alcol. Sono stati inoltre individuati i fattori che permettono di predire i diversi livelli di ipertrigliceridemia: l’obesità lascia facilmente intuire la presenza di ipertrigliceridemia lieve, mentre il diabete è il miglior indicatore di ipertrigliceridemia moderata o grave.
Secondo gli esperti è perciò indispensabile che i programmi di prevenzione per l’ipertrigliceridemia e i disturbi cardiovascolari debbano essere indirizzati prima di tutto a soggetti obesi (con indice di massa corporea superiore a 30 kg/m2) e affetti da diabete di tipo 1 o 2.

FonteAtherosclerosis 2009; Advance online publication

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