Il diabete accelera l’invecchiamento? Impatto su organi, tessuti e qualità della vita

Il diabete accelera l'invecchiamento? Impatto su organi, tessuti e qualità della vita

Con la consulenza del Prof. Sebastio Perrini e della Prof.ssa Raffaella Buzzetti, Presidente Eletto della Società Italiana di Diabetologia (SID)

Il diabete non è solo una malattia cronica, ma anche un fattore chiave nell’accelerazione dei processi di invecchiamento. Nel mirino non solo arterie, cuore e reni ma anche nervi e vasi.

Nelle persone sane, le cellule staminali mantengono i tessuti in salute attraverso il continuo turnover cellulare. Tuttavia, nei pazienti con diabete, la perdita di funzionalità del compartimento staminale avviene in modo accelerato soprattutto a causa di:

Questi fattori compromettono la rigenerazione dei tessuti, causando progressivamente danni cronici agli organi.

Perché il diabete accelera l’invecchiamento cellulare?

L’iperglicemia cronica attiva meccanismi biologici che aumentano la produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS), i cosiddetti radicali liberi, altamente tossici, causa dello stress ossidativo. Questi danneggiano i vasi sanguigni (ma anche i nervi e altri tessuti) e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari.

La lipotossicità, caratterizzata dall’accumulo di grassi in sedi anomale come cuore (grasso epicardico), fegato (steatosi epatica o più comunemente nota come «fegato grasso») e pancreas, è un ulteriore fattore che favorisce l’infiammazione e lo stress ossidativo.
Il tessuto adiposo disfunzionale, in particolare il tessuto adiposo viscerale (è il grasso più pericoloso dal punto di vista del rischio cardio-vascolare, secerne sostanze pro-infiammatorie e pro-ossidative che danneggiano le arterie, il cuore e i reni favorendo l’insorgenza della sindrome cardio-renale-metabolica che porta a disfunzione multiorgano e ad un alto tasso di esiti cardiovascolari avversi.

Nei nostri laboratori abbiamo studiato in profondità il compartimento staminale del tessuto adiposo, e abbiamo dimostrato come l’obesità e il diabete siano in grado di alterare la funzionalità degli adipociti (cellule del tessuto adiposo) anche quando si trovano ancora in uno stadio di staminalità. In assenza del normale turnover cellulare fisiologico i tessuti invecchiano, la pelle perde la sua normale elasticità e le cellule vanno più facilmente incontro a disfunzione favorendo l’insorgenza di patologie tipiche dell’invecchiamento quali le malattie cardiovascolari, neurologiche e renali” spiega il Prof. Sebastio Perrini.

L’impatto sugli organi principali

  • Cuore e vasi sanguigni: i radicali liberi e le molecole pro-infiammatorie prodotte dal tessuto adiposo disfunzionale danneggiano le arterie, aumentando il rischio cardiovascolare di infarti e ictus.
  • Reni: il diabete non controllato è una delle principali cause di insufficienza renale cronica.
  • Sistema nervoso: la neuropatia diabetica colpisce i nervi periferici, causando dolore, debolezza muscolare e difficoltà motorie.

Diabete, qualità e aspettativa di vita

Il diabete, quando non ben controllato, accelera i processi di invecchiamento cellulare e contribuisce allo sviluppo di condizioni che possono ridurre la qualità e, potenzialmente, l’aspettativa di vita. Inoltre, l’iperglicemia cronica e l’infiammazione costante possono contribuire a un aumento del rischio di malattie degenerative e di mortalità prematura.

Funzione sessuale e fertilità

Effetti deleteri dello stress ossidativo e della disfunzione endoteliale sul sistema cardiovascolare, innescati da una iperglicemia cronica e che caratterizzano una malattia diabetica non ben controllata, possono osservarsi in qualsiasi fascia di età e pertanto anche nei soggetti più giovani. Inoltre, non deve essere sottovalutato l’impatto del diabete sulla fertilità e la funzione sessuale: disturbi ormonali secondari ad una iperglicemia cronica possono favorire infertilità, disfunzione erettile negli uomini ed irregolarità del ciclo mestruale nelle donne, anche in giovane età.

Il rischio di piede diabetico

Livelli costanti di iperglicemia, non tenuti sotto controllo, possono innescare infiammazione e stress ossidativo in grado danneggiare gravemente nervi e vasi, dando luogo a neuropatia e vasculopatia. La neuropatia diabetica può colpire i nervi periferici, causando debolezza muscolare e difficoltà motorie. La vasculopatia invece può portare a un ridotto flusso sanguigno alle estremità, in particolare ai piedi, favorendo l’insorgenza del cosiddetto “piede diabetico”: le lesioni, anche minime, guariscono più lentamente e possono infettarsi facilmente.

Sarcopenia e diabete: la perdita di massa muscolare

Nelle persone con diabete, quando poco controllato, i muscoli scheletrici diventano nel tempo meno sensibili all’insulina. Questo riduce la capacità del muscolo di assorbire il glucosio dal sangue. L’insulina è un potente ormone anabolico coinvolto nella sintesi proteica, e un deficit secretorio di questo ormone o una ridotta risposta all’insulina favoriscono progressivamente la perdita di massa muscolare, in particolare nei soggetti anziani.

La necessità di un approccio multidisciplinare

I risultati dalla letteratura ci offrono una cruda realtà: il diabete accelera il processo di invecchiamento cellulare e ha un impatto devastante su numerosi organi e tessuti. La Società Italiana di Diabetologia sottolinea l’urgenza di una diagnosi precoce, di un trattamento intensivo e di continui progressi nella ricerca per affrontare le sfide poste da questa complessa malattia” sottolinea Raffaella Buzzetti, Presidente Eletto della SID.  “Dobbiamo affrontare il diabete con un approccio integrato che combini diagnosi precoce, terapie innovative e stili di vita sani. Investire nella ricerca sui meccanismi molecolari dell’invecchiamento indotto dal diabete è fondamentale per sviluppare nuove cure più mirate” conclude Buzzetti.

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