Diabete più avanzato, retina più sottile

Tre studi australiani recentissimi condotti su oltre 360 pazienti con diabete confrontati con soggetti non diabetici hanno documentato che nel tempo il diabete tende ad assottigliare la retina rispetto a quella di persone non diabetiche.

In particolare, si è osservato che tale fenomeno è proporzionale all’età della patologia (numero di anni dalla diagnosi di diabete) e quindi all’aumentare del rischio di complicanze come la neuropatia/retinopatia diabetica e all’instabilità della glicemia nel corso del tempo. Il quadro si complica con l’avanzare dell’età. L’insorgere di neuropatia/retinopatia diabetica è associata a compromissione della struttura oculare che può coinvolgere diversi strati della retina. Tale compromissione può rappresentare una minaccia per l’integrità della visione e quindi necessità di esami dei correlati funzionali.

In uno dei tre studi condotti, inoltre, gli sperimentatori hanno confrontato pazienti con diabete di tipo 2 e diabete di tipo 1 e non hanno riscontrato differenze significative una volta che i dati erano aggiustati per età, sesso, retinopatia diabetica, durata del diabete e valori di emoglobina glicata (HbA1c).

Nelle conclusioni gli Autori suggeriscono che lo spessore della retina possa essere un parametro utile da prendere in considerazione nel momento di fare la diagnosi di retinopatia diabetica tramite tomografia ottica computerizzata o OTC, una tecnica di diagnosi per immagini non invasiva che consente di ottenere delle scansioni della cornea e della retina per la diagnosi ed il follow-up di numerose patologie della oculari.

References

Potrebbero interessarti