Il diabete tipo 1 raccontato da chi lo vive ogni giorno, con il microinfusore

Il diabete tipo 1 raccontato da chi lo vive ogni giorno, con il microinfusore

Presentata a Milano in anteprima la nuova miniserie “É tutto un attimo” ideata e recitata dai pazienti stessi per raccontare il vissuto di una persona con diabete di tipo 1 e come il microinfusore possa cambiare la qualità della vita.

Un modo nuovo di affrontare il diabete di tipo 1. La nuova webserie “È tutto un attimo”, unica in Italia

Informare portando i messaggi dentro il quotidiano, per renderli concreti, diretti e scegliendo uno stile narrativo anche un po’ ironico: è questo che si propone la mini serie per il web “É tutto un attimo”, un’idea nata quasi per gioco  da un gruppo di persone con diabete di tipo 1 (DT1) e andata via via affinandosi. Ed è lo stesso gruppo di persone che ha suggerito i temi da affrontare, raccontandoli e interpretandoli  come attori protagonisti in piccoli spaccati di vita quotidiana. Chi meglio di loro che con il DT1 ci convivono tutti i giorni anche nelle piccole cose? Quanti attimi della propria giornata si possono risparmiare con una buona gestione della propria  malattia, per esempio con l’utilizzo del microinfusore?

I quattro primi episodi della miniserie ripropongono in situazioni di tutti i giorni che cosa significa la patologia, con la duplice finalità di avvicinare lo spettatore alla prospettiva del paziente e, allo stesso tempo, di sottolineare l’impatto che gli strumenti tecnologici più avanzati, come sensori e microinfusori,  possono avere sulla qualità di vita di una persona con DT1. Un’occasione per i pazienti/attori di parlare ad altri pazienti e/o familiari per dimostrare che sorridere non è vietato quando si parla di diabete di tipo 1 e ribadire il ruolo fondamentale dell’autogestione consapevole e della conoscenza adeguata di tutti gli strumenti a disposizione per vivere meglio. Aggiornarsi migliora la qualità della propria vita.

La miniserie, nata da un’idea di un gruppo di persone con diabete di tipo 1, è stata realizzata dalla REENO Film grazie alla regia di Sergio Rinaldi e al sapiente montaggio di Francesco Polise. Casting di Cecilia Vecchio, Sceneggiatura di Alma Tagliaferri e Fotografia a cura di Samuele Dalò. Sarà disponibile su youtube a partire dal 30 giugno 2017.

 

Resistenze da scalfire sull’uso del microinfusore

La scarsa informazione sul diabete in generale, e ancor di più sulla terapia insulinica con microinfusore, sono spesso fonte di barriere, ostacoli o pregiudizi che le persone con diabete si trovano a dover fronteggiare.

Da un’indagine condotta in 272 strutture e pubblicata su “Diabetes Technology and Therapeutics” nel 2015 è emerso che sebbene in Italia il microinfusore rappresenti una delle frontiere più avanzate dell’innovazione in questo campo, la sua diffusione è assai inferiore rispetto a ciò che sarebbe auspicabile sul piano sanitario e a quanto avviene nei Sistemi Sanitari di altri Paesi. Solo il 16% dei pazienti con diabete di tipo 1 è in terapia con microinfusore: in particolare il 27% in pediatria e il 15% nella popolazione adulta.

Il microinfusore mi consente di adattare la terapia alla mia vita quotidiana e non, come ho fatto fino ad oggi, di adattare la mia vita alla terapiarisponde spontaneamente e in modo emblematico Paolo, diabetico di tipo 1 da diversi anni e uno degli attori protagonisti. “lo trovo uno strumento davvero innovativo, soprattutto per un ragazzo come me…. a volte si vuole anche mantenere una certa discrezione sulla propria malattia e con il microinfusore è davvero molto più facile rispetto alla terapia multiiniettiva che facevo prima. Ti cambia davvero la vita” conferma Francesco, anch’egli  con DT1 da diverso tempo.

“La gestione con le penne e con il microinfusore sono due cose completamente diverse, soprattutto per la stabilità del profilo glicemico perché riesci a gestire ogni minuto la tua glicemia” gli fa eco Klaudetacon il microinfusore riesci anche ad avere una dieta molto meno rigida rispetto all’uso delle penne ed è un aspetto che ti cambia la vita, anche di relazione”.

Con questa miniserie” conclude Paolo “abbiamo cercato di trasmettere a tutte le persone che non vogliono mettere il microinfusore, che hanno paura a provarlo, un messaggio allegro, vorremmo cercare di far loro capire quanto è diversa la vita con il microinfusore. Per fortuna, nel nostro Paese, tanti bambini oggi ricevono in dotazione da subito il microinfusore. Per loro sarà normale, come avere lo smartphone, cresceranno con questo per un controllo ottimale della malattia”.

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