Diabete tipo 1 a scuola: 5 consigli del pediatra per una gestione serena

Diabete tipo 1 a scuola: 5 consigli del pediatra per una gestione serena

Con la consulenza della Dott.ssa Francesca Franco, pediatra presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

Come comportarsi quando in classe c’è un/una compagno/a con il diabete?

Scopri i consigli di un’esperta per affrontare al meglio la presenza di un bambino con diabete tipo 1 in classe, promuovendo inclusione e sicurezza. Informarsi è sempre il primo passo da fare.

Diabete tipo 1 a scuola: un’inclusione necessaria

Sempre più famiglie italiane si trovano ad affrontare la gestione del diabete tipo 1 nei contesti scolastici. La formazione del personale e il supporto dei genitori sono fondamentali per creare un ambiente inclusivo e sicuro.

In Italia, oltre 18.000 bambini e adolescenti convivono con il diabete tipo 1, con un aumento dell’incidenza nei più piccoli.

“La conoscenza di questa patologia è essenziale per evitare pregiudizi e garantire una vita scolastica serena”, afferma la Dott.ssa Francesca Franco, pediatra presso la Clinica Pediatrica dell’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine.

Grazie ai sensori della glicemia (in Italia, oltre il 98% dei bambini con diabete) e ai microinfusori di insulina, la gestione della malattia è oggi meno invasiva rispetto al passato. Tuttavia, è essenziale che insegnanti, compagni di classe e genitori conoscano le dinamiche della patologia e i comportamenti corretti da adottare. Supportare i propri figli nel comprendere la malattia e la sua gestione quotidiana, non solo aiuta a prevenire fraintendimenti, ma promuove un ambiente scolastico più coeso e accogliente per tutti”.

Il diabete può far paura se non lo si conosce.
Informarsi sui sintomi e capire le regole per la sua gestione può aiutare chi ne soffre a sentirsi più accettato e compreso anche tra i compagni di classe, favorendo un ambiente più inclusivo.

“Quando un bambino o un adolescente con diabete entra a far parte di una classe, – continua la Dott.ssa Franco, non solo i ragazzi, ma anche gli altri genitori e gli insegnanti, si trovano di fronte a una nuova realtà. I ragazzi passano un terzo della loro giornata a scuola e sono molte le ore che trascorrono in un ambiente diverso da quello familiare. Il diabete può fare paura se non lo si conosce, ma ci sono consigli pratici che si possono dare tramite le famiglie per aiutare a creare un ambiente inclusivo e di supporto, favorendo una convivenza serena in classe e tra genitori. Conoscere il diabete vuol dire anche conoscerne segni e sintomi d’esordio”.

5 consigli fondamentali del pediatra per gestire il diabete tipo 1 a scuola

  1. Spiegare cos’è il diabete »
  2. Insegnare che si può gestire »
  3. Riconoscere subito i segnali di ipoglicemia »
  4. Favorire la normalità »
  5. Educare al rispetto e alla curiosità positiva »
  1. Spiegare cos’è il diabete

Aiuta i bambini a comprendere che il diabete tipo 1 è una malattia cronica in cui il corpo non produce l’ormone insulina, causando un aumento dei livelli di zucchero nel sangue (iperglicemia) che senza insulina non può entrare nelle cellule. Lo zucchero (glucosio) in eccesso nel sangue tende ad accumularsi nei diversi organi, arriva anche ai reni e passa nelle urine (glicosuria). È per questo motivo che all’esordio del diabete tipo 1, i bambini urinano più spesso e di conseguenza bevono di più (tanta sete, tanta pipì, i primi sintomi da non trascurare!). Succede inoltre che perdano peso senza un motivo apparente e siano più stanchi del solito; è importante riconoscere presto questi sintomi che scompaiono quando viene iniziata la terapia necessaria. I primi sintomi, occorre rivolgersi al pediatra.

A proposito di diabete, è fondamentale sfatare i falsi miti che ancora sono radicati, come l’idea che il diabete tipo 1 sia causato da un’eccessiva assunzione di dolci o che renda impossibile praticare sport. Al contrario, l’attività fisica o sportiva praticata sin da piccoli fa molto bene.

 

  1. Insegnare che il diabete si può gestire

Cerca di spiegare a tuo figli* che se il corpo non riesce a produrre l’ormone insulina, è necessario che venga assunta dall’esterno, più volte al giorno. L’insulina non esiste in pillole ma deve essere somministrata tramite piccole punture quotidiane.

Il/La compagno/a di classe con il diabete tipo 1 (che è una malattia diversa, autoimmune, dal diabete tipo 2) può mangiare tutto, seguendo i principi di un’alimentazione sana. Deve fare però attenzione quando mangia i carboidrati ad assumere prima un’adeguata dose di insulina, che deve essere calcolata ad ogni pasto o spuntino. Non serve diventare esperti di diabete, ma è importante avere una buona conoscenza di base su cosa sia e come debba essere gestito per poterlo spiegare al tuo/a bambino/a.

 

  1. Riconoscere subito i segnali di ipoglicemia

È molto importante educare gli alunni/studenti e il personale scolastico a identificare i sintomi dell’ipoglicemia, ovvero una caduta – che può essere anche repentina – dei livelli di zuccheri nel sangue (tremori, sudorazione, pallore, confusione) e a intervenire prontamente, avvisando un adulto e fornendo zuccheri semplici come succo di frutta o caramelle, secondo le indicazioni mediche, per far risalire i valori di glucosio nel sangue, fino a tornare a valori di glicemia nel range normale.

 

  1. Favorire la normalità

Un bambino con diabete tipo 1 deve poter partecipare a tutte le attività scolastiche, comprese le gite, senza sentirsi diverso. Promuovere un atteggiamento inclusivo dei propri figli aiuta a rendere la scuola un luogo più sereno e privo di pregiudizi e barriere di fronte a compagni che soffrano di diabete tipo 1. La normalità è l’approccio migliore per far sentire il/la compagno/a a proprio agio.

Il diabete non deve essere un limite né una fragilità.

 

  1. Educare al rispetto e alla curiosità positiva

Incoraggiare i bambini a informarsi in modo rispettoso, senza invadere la privacy del compagno con diabete è l’atteggiamento migliore. Avere domande o dubbi, significa confrontarsi con il compagno con diabete in modo educato e rispettoso e interessarsi a lui/ lei. Se il proprio compagno se la sente, farsi spiegare che strumenti usa e perché, come controlla la glicemia, come fa l’insulina può essere un buon modo per entrare in empatia, rendere il tutto più naturale possibile anche in classe, così da far sentire pienamente accettato/a il/la compagno/a.

Tecnologia e diabete tipo 1: un’alleata preziosa

L’evoluzione tecnologica di strumenti (device) sempre più piccoli e intelligenti si sta rivelando un valido supporto per una migliore gestione del diabete tipo 1, soprattutto per i bambini più piccoli. La capacità dei sensori di misurare in continuo la glicemia e la precisione dei microinfusori di insulina, hanno reso queste tecnologie fondamentali per migliorare la qualità di vita dei minori con diabete e delle loro famiglie.

“Seppur la patologia possa sembrare complessa e far paura, la sua gestione è basata su regole che sono semplici e sicure anche in contesto scolastico, se vi è collaborazione tra le parti e se le semplici indicazioni fornite vengono seguite in modo consapevole e senza paura. L’uso dei sensori per il monitoraggio in continuo della glicemia – conclude Franco – sono sempre più performanti e dotati di allarmi e l’uso dei microinfusori consentono, infatti, adeguamenti terapeutici preventivi con conseguente riduzione degli squilibri sia ipoglicemici e iperglicemici. ll diabete spaventa se non lo si conosce; è nostro compito spiegare e implementare le conoscenze necessarie per gestirlo in modo sereno, per il bene di tutti i nostri ragazzi”.

Con una maggiore consapevolezza e un’adeguata informazione, la scuola potrebbe diventare un luogo sicuro e inclusivo per tutti i bambini, indipendentemente dalle loro condizioni di salute.

Reference

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