Il controllo della glicemia in pazienti affetti da diabete di tipo 2 riduce il rischio di infarto del miocardio non fatale. Sarebbe questa la conclusione a cui portano i risultati di uno studio condotto dai ricercatori dell’Università del Missouri, Kansas City (USA). Ricerche precedenti avevano già confermato il ruolo positivo del controllo glicemico nel ridurre complicazioni micro vascolari quali retinopatia e nefropatia, mentre questo studio in particolare ha dimostrato che esiste un’associazione positiva anche fra il controllo glicemico e la riduzione degli eventi di rischio cardiovascolare considerati “maggiori” (MACE).
I ricercatori hanno arruolato 27.544 individui, registrando gli effetti che un intenso controllo glicemico (in cui l’obiettivo da raggiungere è HbA1c pari o inferiore a 6.5%) aveva su eventi quali mortalità, ictus e infarto non-fatale del miocardio rispetto al tradizionale trattamento per il controllo glicemico (il cui obiettivo è ottenere HbA1c pari o inferiore a 7%) per un periodo di 5.4 anni.
I soggetti destinati al gruppo di intenso controllo glicemico hanno raggiunto in media un livello di HbA1c pari a 6.6% mentre quelli assegnati al gruppo di controllo tradizionale hanno ottenuto HbA1c pari a 7.4%.
I ricercatori hanno quindi notato che un controllo glicemico più intenso non ha ridotto il rischio di ictus o il tasso di mortalità, ma ha ridotto invece il rischio di infarto non-fatale del miocardio del 14%.
Fonte: Diabetes and Vascular Disease Research, 20 aprile 2010