Il consumo quotidiano di alimenti ricchi in fibre consente un migliore controllo della glicemia e dei livelli di insulina, trigliceridi e colesterolo. Aumentare il consumo giornaliero di fibra alimentare può essere fondamentale per prevenire e contrastare il diabete, l’obesità e può ridurre il rischio di malattie cardiovascolari e tumori del colon.
Con il termine fibra alimentare si classificano quelle sostanze di origine vegetale che non possono essere assorbite dall’intestino. Alcune proprietà di queste sostanze come la viscosità , la capacità di trattenere l’acqua e il miglioramento della motilità intestinale rendono la fibra indispensabile per il benessere dell’intestino. I benefici non si esauriscono a livello intestinale perché le fibre risultano essere potenti armi da utilizzare nella prevenzione e nella cura di molte malattie grazie alla loro azione di aumento del senso di sazietà , di riduzione dell’indice glicemico dei carboidrati e al rallentamento e diminuzione dell’assorbimento dei nutrienti.
Fibra alimentare e diabete
La fibra alimentare, specialmente quella solubile, può contribuire alla regolazione della concentrazione ematica del glucosio migliorando la glicemia post-prandiale. Ripetendo questo effetto benefico con regolarità è possibile prevenire lo sviluppo di ulteriori complicanze metaboliche nei pazienti diabetici e ridurre il rischio di sviluppare il diabete negli individui sani.
Per capire questo meccanismo bisogna analizzare quello che succede nel corpo umano dopo un pasto (post-prandum). Durante lo stato post-prandiale si osserva un’alterazione del metabolismo degli zuccheri (glucidi) e dei grassi (lipidi). Dopo il pasto si ha un fisiologico aumento della glicemia, dell’insulina e dei trigliceridi. Naturalmente quando l’alimentazione è sbagliata, cioè eccessivamente ricca di zuccheri semplici, prodotti raffinati e grassi questi aumenti sono decisamente maggiori. A lungo andare lo stato metabolico post-prandiale sbagliato è correlato con un aumento del rischio di malattie croniche come l’obesità , il diabete e le malattie cardio e cerebrovascolari.
Per evitare l’instaurarsi di una condizione post-prandiale sfavorevole è sufficiente introdurre nella propria alimentazione maggiori quantità di alimenti ricchi in fibra solubile, abbondante in alimenti come legumi, frutta e verdura. In questo modo sia i soggetti diabetici, sia i soggetti sani otterranno una riduzione della glicemia e dei trigliceridi dopo il pasto.
Per i diabetici queste semplici scelte alimentari protratte quotidianamente come nuovo e più sano stile di vita possono portare a:
- un migliore controllo dell’emoglobina glicata (HbA1c), i cui valori sono presi in considerazione dai diabetologi come obiettivo di cura;
- a una riduzione degli episodi ipoglicemici e
- a un miglioramento globale del rischio cardiovascolare sia in pazienti con diabete mellito tipo 1, sia in quelli con diabete tipo 2.
Obesità e fibra alimentare
La fibra è un potente alleato anche nella lotta all’obesità . Una buona prevenzione e una buona terapia dell’obesità deve prevedere l’uso di giuste quantità di fibra alimentare in modo da sfruttare alcune sue proprietà .
La fibra alimentare, sia quella solubile, sia quella insolubile, aumenta il senso di sazietà e porta a mangiare meno.
Un ottimo modo per sperimentare questo effetto è mangiare la frutta prima del pasto e/o iniziare il pasto con un piatto abbondante di verdure/ortaggi.
Inoltre, la fibra solubile ha un’azione ipoglicemizzante (abbassa la glicemia), ipotriglicerimizzante (riduce i livelli di trigliceridi nel sangue) dato che interferisce con l’assorbimento dei carboidrati e dei grassi. Infine la fermentazione della fibra solubile ad opera della flora batterica intestinale (microbiota) porta alla formazione di acidi grassi a catena corta; tra questi l’acido propionico che riduce la sintesi epatica del colesterolo e ne aumenta il suo utilizzo da parte del fegato, grazie al fatto che riduce il riassorbimento degli acidi biliari (il colesterolo è il precursore degli acidi biliari).
La fibra alimentare e il cancro del colon-retto
La fibra alimentare può esercitare un ruolo protettivo nei confronti dei tumori del colon-retto grazie alla sinergica azione di tre meccanismi:
- Aumento della velocità di transito intestinale con riduzione della concentrazione e dei tempi di permanenza delle sostanze potenzialmente tossiche e lesive per le cellule della mucosa.
- Riduzione del pH intestinale con inibizione dell’attività di microrganismi patogeni e diminuzione delle sostanze citotossiche da essi prodotte.
- Produzione di acido butirrico, il quale potrebbe modulare direttamente la crescita cellulare.
Consigli pratici per aumentare l’assunzione di fibra
- Prima colazione: inserisci cereali integrali o prodotti da farine integrali e frutta. Se bevi il latte o mangi lo yogurt puoi aggiungerci 1-2 cucchiai di crusca (di frumento, d’avena, di riso, etc).
- Consuma i legumi 3-4 volte alla settimana. Porzione: mezza tazza o un pugno.
- Ai pasti principali mangia sempre una porzione di verdure. Porzione: 3-4 pugni di insalata o 1-2 pugni di verdure cotte.
- Preferisci i cibi integrali a quelli raffinati, controllando l’etichetta e gli ingredienti. Un buon alimento integrale deve contenere almeno 4 g di fibra per porzione.
- Mangia la frutta con la buccia dopo averla ben lavata.
- Consuma 2-3 noci o 5-6 mandorle al giorno.
- Aggiungi dei semi alla tua insalata o allo yogurt dello spuntino. Ad esempio i semi di girasole, di lino, di sesamo, di zucca. Porzione: 1-2 cucchiaini.
References
- Standard italiani per la cura del diabete mellito tipo 2 – Associazione Medici Diabetologi (AMD)
- Raccomandazioni 2013-2014: La Terapia Medica Nutrizionale nel diabete mellito – Associazione Medici Diabetologi (AMD)
- American Diabetes Association
- European Association for the Study of Diabetes
- Jahns F et al – Butyrate modulates antioxidant enzyme expression in malignant and non-malignant human colon tissues. Review: Molecular Carcinogenesis. 2014 Mar 28
- Zeng H et al – Mechanisms linking dietary fiber, gut microbiota and colon cancer prevention. World Journal of Gastrointestinal Oncology. 2014 Feb 15