Gli esami per la diagnosi di maculopatia

Maculopatia Diagnosi: OCT e Fluorangiografia - Diabete.com

Con la consulenza degli Esperti di CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico, primo centro in Italia con Global Safe Site, certificato di massima sicurezza**

Le principali tecniche per fare diagnosi di maculopatia sono due:

  • La Tomografia Ottica a Radiazione Coerente (OCT)
  • La Fluorangiografia

La Tomografia Ottica a Radiazione Coerente (OCT)

L’OCT è un esame non invasivo che consente di visualizzare in modo dettagliato la retina e in particolare la macula, come se fossero viste al microscopio.
L’OCT è una tecnica recente di diagnosi per immagini che permette l’analisi delle strutture della retina mediante strati (sezioni tomografiche) ad alta risoluzione della retina e, in particolare, della macula. L’OCT ha il vantaggio di essere eseguito senza alcun contatto con l’occhio e senza alcuna somministrazione di farmaci.

Mentre la fluorangiografia (vedi dopo) consente di visualizzare i vasi sanguigni, l’OCT permette di visualizzare gli strati della retina, grazie a una luce al laser, assolutamente non dannosa per il paziente, Consente la diagnosi e anche il monitoraggio durante il follow up di diverse affezioni della retina.

L’OCT ha una capacità di risoluzione molto elevata. Durante l’esecuzione dell’esame, al paziente viene chiesto di fissare una mira (una croce o un punto) all’interno dell’obiettivo di una speciale “macchina” fotografica” mentre è comodamente seduto di fronte allo strumento.
L’OCT è un esame che fornisce una mappa retinica in pochi minuti ed è estremamente utile nella diagnosi precoce delle maculopatie.

OCT di una retina sana

Maculopatia Diagnosi: OCT di una retina sana - Diabete.com

OCT di una degenerazione maculare

Maculopatia Diagnosi: OCT degenerazione maculare - Diabete.com

La fluorangiografia retinica

L’esame fluorangiografico della retina è un esame clinico di grande utilità nello studio del fondo oculare. Esso, infatti, consente di studiare nei minimi dettagli la circolazione sanguigna della retina e della coroide (sorta di “spugna” vascolare posta al di sotto della retina stessa).

La fluorangiografia retinica assume un particolare valore nella diagnosi delle alterazioni retiniche della macula, nelle alterazioni dei vasi sanguigni retinici, nelle trombosi, nei tumori e nella retinopatia e maculopatia diabetica.

L’esame fluorangiografico – che ha una durata media di circa 15 minuti – si effettua mediante introduzione in una vena del braccio di una sostanza colorante, in genere una soluzione al 10% di fluoresceina che, dopo pochi secondi dall’iniezione raggiunge la circolazione della retina; in tal modo, i particolari dei vasi sanguigni e delle strutture retiniche possono venire evidenziati e osservati attraverso un oftalmoscopio oppure fotografati usando un’apparecchiatura dotata di filtri particolari con videocamera.

L’esame può essere anche condotto utilizzando al posto della fluoresceina una sostanza chiamata indocianina verde che sfrutta lo stesso principio ma sembra che evidenzi ancora più precocemente le anomalie coroideali come i neovasi della degenerazione maculare senile (DMLE). Viene utilizzata per fare diagnosi di DMLE di tipo umido e meno frequentemente nei controlli del paziente durante la terapia.

La fluorangiografia retinica può essere eseguita in tutti i pazienti in un buon stato di salute. Controindicazione assoluta all’esame è solamente un’accertata allergia del paziente ai coloranti che vengono utilizzati. Un paziente con storia di allergie deve essere valutato con attenzione prima di eseguire questo esame, in particolar modo se risulta allergico a cibi come gamberi e crostacei in genere e a sostanze come lo iodio.

Con lo stesso strumento utilizzato per la fluorangiografia, si possono ottenere immagini senza l’utilizzo del colorante. Queste immagini, chiamate autofluorescenza, sono particolarmente utili per determinare l’estensione di una DMLE di tipo secco e la sua evoluzione nel tempo. In questo caso, non esistono controindicazioni all’esecuzione dell’esame in quanto si tratta di ottenere delle semplici fotografie della retina.

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NB.Tutte le immagini dell’articolo sono state fornite per gentile concessione da CAMO, Centro Ambrosiano Oftalmico.

** CAMO, il Centro Ambrosiano Oftalmico, è un centro oculistico d’eccellenza con sede a Milano. Fondato dal Dott. Lucio Buratto, rappresenta da sempre il punto di riferimento dell’oculistica italiana ed internazionale nell’ambito del segmento anteriore e posteriore dell’occhio, per la diagnostica, la correzione e la cura dei difetti e della patologie visive.
Il Centro Ambrosiano Oftalmico è specializzato nella cura della cataratta, delle patologie della retina e della cornea, ed è fra i centri pionieri nel trattamento dei difetti come miopia, miopia forte, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia tramite intervento laser o altre tecniche chirurgiche come l’impianto di lenti intraoculari.
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