Ogni anno, l’8 ottobre ricorre la Giornata internazionale della Podologia, istituita dalla International Federation of Podiatrists per promuovere la podologia in tutto il mondo. In Italia, la figura del podologo è stata istituita da un decreto del 1994, che lo definisce sul piano scientifico e culturale europeo, come il laureato universitario, inserito nell’area delle lauree della riabilitazione LSNT/2, che svolge atti sanitari, preventivi, riabilitativi e terapeutici, nei confronti delle patologie del piede e/o a questi correlate in età pediatrica, adulta e geriatrica. Il piede diabetico rappresenta la problematica più conosciuta – e con forte impatto negativo in termini sia economici che sociali – che il podologo ogni giorno si trova ad affrontare. Le recenti Linee Guida per la gestione del piede diabetico sottolineano l’importanza della presenza del podologo all’interno dell’equipe medico-sanitaria per la cura di questa patologia, al fine di scongiurare eventi disabilitanti quali ulcerazioni (che possono arrivare fino all’amputazione) riducendo di conseguenza anche la spesa sanitaria.
Il podologo opera in regime di dipendenza o come libero professionista con titolarità e autonomia professionale, con strumenti e metodiche non cruenti, masso- fisioterapia e ortesi per la risoluzione del dolore podalico. Dal 2019 è stato istituito l’Albo dei Podologi dove si può verificare la legittimità del professionista.
Un team per la prevenzione e la cura del piede diabetico dovrebbe includere sempre un podologo, l’esperto della salute e del benessere dei piedi. Grazie allo sviluppo e all’importanza che tale figura ha svolto nel corso degli anni, oggi con il termine di podologo si definisce, sul piano scientifico e culturale europeo, il laureato universitario, inserito nell’area delle lauree della riabilitazione LSNT/2, che svolge atti sanitari, preventivi, riabilitativi e terapeutici, nei confronti delle patologie del piede e/o a questi correlate in età pediatrica, adulta e geriatrica. Opera in regime di dipendenza o come libero professionista con titolarità e autonomia professionale, con strumenti e metodiche non cruenti, masso- fisioterapia e ortesi per la risoluzione del dolore podalico. Dal 2019 è stato istituito l’Albo dei Podologi dove si può verificare la legittimità del professionista.
Le competenze del podologo
Nelle competenze del podologo rientrano le asportazioni di tessuti cheratinici ipertrofici, la cura delle patologie delle unghie [onicocriptosi (unghia incarnita), onicogrifosi, onicomicosi], la riabilitazione del passo con tecniche appropriate e con l’utilizzo di presidi ortesici.
Il podologo è una figura che può agire preventivamente sul piede nei casi di malattie dismetaboliche – per esempio il diabete – e che trova campo di applicazione delle proprie conoscenze anche in posturologia in quanto il piede è un importante recettore del Sistema Tonico Posturale (STP) ovvero del sistema che controlla l’equilibrio e la postura del nostro corpo.
Un assetto sbagliato del piede, spesso derivante da ipertono-ipotono di catene muscolari, crea uno squilibrio del Sistema Tonico Posturale che può causare dolori recidivanti o cronici.
Il podologo è l’unica figura professionale in grado di trattare, sia direttamente che su prescrizione medica le seguenti patologie dermatologiche dei piedi:
- ipercheratosi cutanee e lesioni conseguenti
- onicocriptosi, lamine ungueali ipertrofiche, micotiche, deformate e lesioni micotiche, deformate e lesioni periungueali, verruche.
Il podologo è in grado di collaborare con il medico specialista, sul piano della prevenzione, cura e riabilitazione in numerose situazioni:
- Alterazioni biomeccaniche, strutturali e funzionali del piede
- Trattamenti pre e post operatori
- Ulcerazione trofiche
Più in particolare il podologo è la figura professionale che collabora con il Medico nella prevenzione e la cura delle patologie dei piedi in special modo di pazienti con:
- Diabete
- Patologie reumatiche e ortopediche
- Arteropatie
- Neuropatie
- Dermatopatie
Il podologo, infine, cura le diverse patologie del piede, realizzando ortesi e trattamenti finalizzati a favorire la corretta deambulazione, oltre che per la prevenzione di complicanze localizzate per le persone con diabete e/o altre patologie a rischio e/o di alterazioni strutturali e funzionali dei piedi.
Il podologo può progettare e realizzare plantari senza bisogno di una prescrizione medica, cosa indispensabile per altre figure professionali per esempio per i tecnici ortopedici.
LEGISLAZIONE
Nel 1988 con il DM n° 30 del 26 gennaio del Ministro della Sanità Donat-Cattin emise un Decreto Ministeriale in cui si riconosceva la figura professionale del podologo:
D.M. n 30 26 gennaio 1988 – anpec.it/Leggi_Decreti/26-01-1988.pdf
D.I.G.S. N 502 30 dicembre 1992 – trovanorme.salute.gov.it/dettaglioAtto
LEGGE n° 42 26 febbraio 1999 – medicoeleggi.com
LEGGE n° 251 10 agosto 2000 – www.parlamento.it/parlam/leggi/00251l.htm
D.M. 9 agosto 2019 Istituzione degli elenchi speciali ad esaurimento istituiti presso gli Ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione. (19A05560) (GU Serie Generale n.212 del 10-09-2019) – gazzettaufficiale.it/eli/id/2019/09/10/19A05560/sg
References
- IWGDF Guidelines on the prevention and management of diabetic foot disease, 2019
- Associazione Italiana Podologi
- Daniele Palla, Elena Oliveri – La formazione in podologia. Dal percorso universitario all’aggiornamento professionale Copertina flessibile. Timeo Editore, Bologna, 2005