Fattori che favoriscono lo sviluppo del diabete di tipo 2 nei giovani

Fattori che favoriscono lo sviluppo del diabete di tipo 2 nei giovani

La prevalenza del diabete di tipo 2 (DT2) con esordio precoce, già in adolescenti e giovani adulti sta aumentando in tutto il mondo, in associazione all’aumento dell’obesità infantile. Ma quali sono i fattori diabetogenici e/od obesiogeni che favoriscono o predispongono allo sviluppo del diabete di tipo 2 in giovane età? Vediamone alcuni, ad iniziare dalla nostra vita nella pancia materna.

Diabete tipo 2: fattori determinanti delle prime fasi della vita

I cambiamenti nell’ambiente intrauterino possono influenzare lo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2 in adolescenti e giovani adulti. Diversi studi hanno documentato che la sottonutrizione materna così come l’ipernutrizione della futura mamma durante la gravidanza sono associati a un aumento del rischio di obesità e diabete di tipo 2 durante l’adolescenza e la prima età adulta, sviluppandosi prima rispetto ai soggetti non esposti a tali fenomeni.
Queste osservazioni sono state in parte attribuite a influenze epigenetiche (l’epigenetica è quella branca della biologia molecolare che studia le mutazioni genetiche e la trasmissione di caratteri ereditari non attribuibili direttamente alla sequenza del DNA) dell’ambiente intrauterino e postnatale sulla programmazione metabolica, ma i meccanismi molecolari rimangono da indagare.

Dieta e obesità

La pandemia globale di sovrappeso e obesità oggi coinvolge a livello mondiale il 37% degli uomini, il 38% delle donne, il 24% dei ragazzi e il 23% delle ragazze (adulti = 20 anni, bambini < 20 anni). Sebbene le cause di obesità nei bambini e nei ragazzi siano complesse, l’obesità è un fattore chiaramente coinvolto nello sviluppo precoce di diabete di tipo 2, avvallato da uno scorretto stile di vita. L’aumentato consumo di cibi e bevande ricchi in calorie e zuccheri, porzioni troppo abbondanti in rapporto alla ridotta attività fisica rappresentano i principali responsabili di un fenomeno in preoccupante crescita. Il regolare consumo di bevande dolcificate aumenta l’apporto energetico di circa il 10% mentre le megaporzioni, l’accesso frequente ai fast food e il consumo di junk food porta a una precoce adiposità, insulino-resistenza, iperglicemia e altri fattori di rischio cardiometabolico in bambini, adolescenti e giovani adulti.

Attività fisica abituale

L’inattività fisica, come è facile immaginare, si associa a un aumentato rischio di obesità, sempre più precoce. Rispetto alle generazioni passate, camminiamo di meno, usiamo di più la macchina e altri mezzi di trasporto, piuttosto che le gambe o la bicicletta e passiamo il tempo libero guardando la TV o con i videogiochi, comportamenti deleteri per il futuro di salute di bambini e adolescenti, gli adulti di domani.
Anche nelle scuole italiane non esiste la cultura dell’attività fisica e l’insegnamento di uno stile di vita sano, di certo due ore alla settimana, quando vengono svolte, non sono sufficienti.

Fattori socio-economici

Le ristrettezze socio-economiche all’interno di società benestanti rappresentano un fattore di rischio per obesità e diabete di tipo 2, soprattutto all’interno delle zone più povere e dei ghetti delle metropoli. Almeno per quanto riguarda i giovani, questa associazione potrebbe essere attribuibile più al consumo di cibi a basso costo e ad alta energia e alle abitudini sedentarie piuttosto che a un’assoluta mancanza di disponibilità di opzioni più salutari, spesso riflesso di condizionamenti familiari e dell’ambiente in cui si vive.
In alcune comunità di migranti, si è visto che gli effetti delle ristrettezze sono amplificati dalla predisposizione al diabete di tipo 2. Tuttavia, in generale, risulta difficile differenziare nettamente il contributo di determinanti genetici, influenze ambientali e costrizioni socio-culturali, soprattutto per lo sviluppo precoce del diabete di tipo 2.
Numerosi studi hanno evidenziato che l’obesità è diffusa anche in società e comunità benestanti, anche tra i giovani che non vivono in ristrettezze economiche; quindi anche le scelte e lo stile di vita individuale vanno considerati quali fattori di rischio importanti per la patogenesi del diabete di tipo 2 ad esordio in giovane età.

Storia familiare

Numerosi studi, condotti in soggetti di varie etnie, hanno documentato che una storia familiare di diabete di tipo 2 è inversamente associata all’età di insorgenza del diabete di tipo 2.
Sebbene il diabete parentale abbia una forte associazione con l’insorgenza precoce di diabete di tipo 2 nella prole, definire quali siano i responsabili genetici e quali i fattori acquisiti dall’ambiente sociale non è affatto semplice.

Sesso femminile e Sindrome dell’Ovaio Policistico

L’insorgenza in giovane età del diabete di tipo 2 è più comune nelle ragazze e nelle giovani donne rispetto ai ragazzi, indipendentemente dall’origine etnica.
Nello studio SEARCH, condotto su bambini e adolescenti americani (10-19 anni), l’incidenza del DT2 era quasi doppia nelle femmine rispetto ai maschi.
Il rischio di diabete di tipo 2 aumenta notevolmente nelle giovani ragazze con diagnosi di Sindrome dell’Ovaio Policistico (PCOS, dall’inglese Poly-Cystic Ovary Syndrome) ed è probabilmente associato con l’insulino-resistenza riscontrabile in corso di PCOS.
In uno studio longitudinale condotto su donne australiane di 28-33 anni, con Indici di Massa Corporea (BMI) simili, la prevalenza del diabete di tipo 2 era 5.1% nelle donne con PCOS rispetto allo 0.3% delle donne senza PCOS.
In altri studi, condotti su donne americane ed asiatiche, di età intorno ai 20-35 anni, l’incidenza di diabete di tipo 2 nelle donne con PCOS era 3 volte più alta, rispetto alla popolazione generale.

Il fegato grasso ovvero la steatosi epatica non alcolica

Il fegato grasso ovvero la steatosi epatica non alcolica (NAFLD) sembra essere un fattore di rischio particolarmente forte per l’insorgenza di diabete di tipo 2 in giovane età rispetto al DT2 che insorge durante la maturità o la vecchiaia.
Il fegato grasso è due volte più comune negli adolescenti rispetto ai pazienti anziani con diabete tipo 2 e si associa comunemente con l’insulino-resistenza negli adolescenti e nei giovani adulti con diabete di tipo 2. Le cause di questa stretta associazione non sono ancora chiare. Studi sono in corso.

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