È il grasso addominale a fare la differenza: anche i “falsi magri” possono essere a rischio

È il grasso addominale a fare la differenza: anche i “falsi magri” possono essere a rischio

In occasione della Giornata Mondiale contro l’Obesità, che si celebra ogni anno il 4  marzo, l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano richiama l’attenzione su un aspetto spesso sottovalutato: l’eccesso di grasso corporeo non riguarda solo chi è in sovrappeso o con obesità, ma può implicare un maggior rischio cardiovascolare e  tumorale anche in chi appare normopeso, quando il grasso è viscerale, ovvero si accumula intorno alla vita, nella zona addominale: la classica “pancetta, per intenderci.

I numeri dell’obesità in Italia

L’obesità è una malattia cronica recidivante in continua crescita, con numeri impressionanti soprattutto per l’obesità infantile, primato italiano in Europa:

  • il 43% degli adulti italiani è in sovrappeso o soffre di obesità, con picchi del 52% in Molise e del 51% in Campania, secondo i dati 2023 dello studio ‘Passi’ dell’Istituto Superiore di Sanità.
  • tra i bambini la situazione è allarmante, considerando il problema in prospettiva: il 19% è in sovrappeso e il 10% con obesità, con la Campania che registra un tasso di eccesso ponderale del 44%. È bene considerare che chi soffre di obesità nell’infanzia, tende a trascinarsi questo carico anche da adulto.

Non è solo una questione di eccesso di peso, ma anche di distribuzione del grasso corporeo.

Esistono persone normopeso con un’eccessiva concentrazione di grasso viscerale, la cosiddetta ‘pancetta‘, particolarmente pericoloso per la salute“, spiega la Dott.ssa Sabina Sieri, Direttrice della Struttura Complessa di Epidemiologia e Prevenzione presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano. “Questa condizione aumenta il rischio di resistenza insulinica, iperglicemia, dislipidemia e ipertensione, avvicinando questi soggetti ai livelli di rischio di chi è clinicamente obeso. Inoltre, il grasso viscerale è associato a un maggior rischio di malattie cardiometaboliche e tumori”.

Diversi studi hanno evidenziato che l’eccesso di peso non solo aumenta le possibilità di ammalarsi di cancro ma riduce anche la sopravvivenza. Chi è obeso rischia di sviluppare forme più aggressive e difficilmente curabili, così come ha maggiori probabilità di avere complicanze durante i trattamenti e sviluppare una recidiva dopo un precedente tumore.

Sedentarietà e cibi ultraprocessati tra le cause principali

Un ulteriore campanello d’allarme arriva dallo studio EPIC, un’indagine europea che segue da decenni mezzo milione di persone per analizzare le associazioni tra alimentazione e malattie. I risultati confermano il legame tra obesità e sviluppo di diversi tumori, tra cui endometrio (parete dell’utero), ovaio, mammella, colon, retto, esofago, stomaco, rene, pancreas.

Ma perché l’Italia, patria della dieta mediterranea, registra tassi così alti di obesità? Gli Esperti puntano il dito contro:

  • la crescente sedentarietà (al Sud, oltre il 40% della popolazione è inattiva);
  • il consumo di alimenti ultraprocessati, che sono ipercalorici, poveri di fibre e la cui formulazione stimola l’appetito grazie ad additivi e texture (es. sofficità, friabilità, croccantezza, morbidezza, resistenza, elasticità, viscosità), portando a un conseguente aumento di peso.

Nel frattempo, la Comunità Scientifica, nel gennaio 2025 ha fatto un ulteriore passo avanti nel riconoscimento dell’obesità quale vera e propria patologia cronica con la stessa valenza delle altre patologie croniche non trasmissibili, aprendo la via a nuove strategie di prevenzione e trattamento (Leggi → Obesità: il riconoscimento come malattia cronica e le tappe istituzionali).

Come si può prevenire l’eccesso di peso?

“L’approccio rimane sempre lo stesso: lo stile di vita”, afferma il Professor Claudio Vernieri, oncologo presso la Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano: “un’alimentazione sana e variata, attività fisica regolare, buona qualità del sonno e, nei casi più complessi, supporto medico personalizzato e multidisciplinare nei casi più gravi”. Ma l’obesità non è solo una condizione da prevenire, è anche una sfida da trattare nei pazienti oncologici, in cui il quadro clinico risulta più critico proprio per l’eccesso di peso.

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