Il diabete mellito aumenta il rischio di infezioni

Il diabete mellito aumenta il rischio di infezioni

Le persone che soffrono di diabete sono più a rischio di infezioni, comprese quelle di particolare gravità localizzate alle articolazioni e alle ossa, oltre alle endocarditi (infezioni dell’endocardio, il tessuto che riveste le cavità interne e le valvole del cuore), alle infezioni cutanee, al piede, alle basse vie respiratorie, alle vie urinarie e alle sepsi.
Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Diabetes Care nel gennaio 2018, chi ha diabete di tipo 1 (DT1) ha il quadruplo di probabilità di ricoveri ospedalieri per infezioni e chi il diabete di tipo 2 (DT2) ne ha il doppio rispetto ai soggetti senza diabete.

Maggior rischio di infezioni: perché?

La maggiore frequenza di infezioni nei soggetti con diabete è dovuta allo stato di iperglicemia diffusa che infarcisce di zucchero i tessuti dell’organismo, soprattutto quanto non c’è un buon controllo della glicemia; questo stato favorisce la disfunzione del sistema immunitario [per es. provoca un danno alla funzione dei neutrofili (i globuli bianchi più numerosi che sono in prima linea nella difesa contro le infezioni), agevola l’inibizione dei meccanismi antiossidanti (che combattono costantemente i radicali liberi e le tossine] e contrasta l’immunità umorale, cioè l’immunità mediata dagli anticorpi, proteine sieriche circolanti che sono responsabili del riconoscimento specifico e dell’eliminazione dell’antigene. Alcuni studi hanno evidenziato che in caso di infezione, gli anticorpi subiscono una glicazione la cui entità è direttamente proporzionale all’aumento dell’emoglobina glicata.

La maggiore frequenza di infezioni della persona con diabete favorisce anche le micro- e macroangiopatie (danni ai grossi vasi e ai piccoli vasi periferici), e la neuropatia (danni alle nervi periferici), riduce la naturale attività antibatterica svolta dalle urine, altera la motilità gastrointestinale e urinaria.
Le infezioni possono colpire qualsiasi organo o sistema del nostro organismo [infezioni del piede (piede diabetico)], delle alte e basse vie respiratorie, infezioni cutanee, infezioni urinarie, infezioni delle ossa, infezioni dei tessuti e delle valvole del cuore etc), in base alla predisposizione individuale e sono causa di un aumento notevole del numero di visite mediche in questi pazienti. Alcune infezioni sono peculiari del diabete, un esempio è il piede diabetico, complicanza diabetica tra le più temute.

Uno studio inglese retrospettivo su oltre 100.000 pazienti adulti

Il maggior rischio di infezioni delle persone con diabete è stato confermato di recente da un ampio studio retrospettivo condotto incrociando i dati delle cartelle dei medici di medicina generale con quelli delle cartelle cliniche ospedaliere di 102.493 adulti britannici tra 40 e 89 anni con diagnosi di diabete dal 2008 (n = 5.863 DT1 and n = 96.630 DT2).
Dai risultati è emerso che circa il 6% dei ricoveri ospedalieri è correlato alla presenza di patologie infettive, e il 12% dei decessi per infezione potrebbero essere attribuiti al diabete.

Reagire subito ai primi segnali di infezione è fondamentale

Nonostante sia nota da tempo la maggior predisposizione alle infezioni delle persone con diabete, confermata dagli studi più recenti, le attuali Linee Guida inglesi ma anche quelle italiane non forniscono raccomandazioni specifiche per ridurre la prevalenza di infezioni nei soggetti con diabete. Che cosa possono fare pazienti e familiari? Sicuramente tenere sotto stretto controllo il diabete (un buon controllo e una buona aderenza alla terapia riducono il rischio di infezioni, rallentano l’evolversi delle complicanze diabetiche e migliorano lo stato di salute generale e la qualità di vita); inoltre reagire in modo tempestivo al primo accenno di un’infezione, di qualsiasi tipo, non trascurarla o considerarla banale, chiedendo subito consiglio al proprio medico, senza aspettare e senza “pasticciare” con automedicazioni suggerite magari da un amico o da un parente.

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