Nel corso di una ricerca del Joslin Diabetes Center dell’Harvard Medical School di Boston è stato identificato il ruolo del tessuto adiposo bruno, che aiuta a bruciare le calorie, al contrario del grasso bianco, che invece ne favorisce l’accumulo.
Rispetto alle cellule di grasso bianco, quelle di grasso bruno si sono dimostrate più efficaci nel processo di autofagia cellulare, che consente alle cellule di riciclare il proprio contenuto, bruciando così risorse energetiche; inoltre, il grasso bruno contribuisce alla regolazione della temperatura corporea e del bilancio energetico dell’organismo e contribuisce al controllo del peso corporeo.
Ne è la prova la minore massa corporea di chi ha una maggiore quantità di grasso bruno. Il tessuto adiposo bruno è metabolicamente attivo nel 5,4% degli adulti, soprattutto nelle donne, e non solo nei neonati e nei bambini, come ritenevano in precedenza gli stessi ricercatori americani.
Gli studiosi, coordinati da Aaron Cypess, hanno identificato due interruttori molecolari che controllano necdin, una proteina in grado di bloccare lo sviluppo del grasso bruno e quindi favorire obesità e diabete; perciò, “…accendendo o spegnendo necdin, si può stimolare il metabolismo umano perché bruci più grassi ed energia”.
La ricerca è pubblicata su Endocrinology.
Fonte: 26 settembre 2011, ilsole24ore.com