Il rischio di fratture da fragilità ossea predetto da un test online

La Società Italiana di Reumatologia (Sir) e la Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro (Siommms), hanno elaborato un test di autodiagnosi per scoprire il proprio rischio di fratture ossee; rispondendo a semplici domande, le donne, che dopo i 50 anni sono più soggette al rischio di fratture da fragilità ossea provocata dall’osteoporosi, potranno conoscere il loro livello di rischio di incorrere in una frattura nei successivi 10 anni e potranno conoscere alcune regole di prevenzione.
Silvano Adami che ha curato l’ideazione del test, è Ordinario di Reumatologia presso l’Università degli Studi di Verona e spiega: «Lo strumento si basa su un algoritmo che consente di documentare in maniera oggettiva la gravità e il potenziale impatto dell’osteoporosi nella singola utente, stimando il rischio che entro dieci anni ha di fratturarsi il femore o incorrere in qualsiasi frattura clinica.
Certamente, aver effettuato una Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata), che è uno degli esami di routine per porre una diagnosi di osteoporosi, consente di definire questo rischio ancora più precisamente, ma è molto importante anche la valutazione di abitudini personali, prima di tutto la propensione al fumo. Anche la considerazione dello stato fisico generale della donna, cioè se è molto magra, se è andata in menopausa precoce, se c’è una storia familiare di fratture o se ha patologie correlabili all’osteoporosi, quali quelle reumatiche, sono variabili importanti che condizionano il risultato finale.
Mettendo a disposizione dell’intera popolazione femminile over 50 anni questo test, vogliamo contribuire a migliorare la gestione dell’osteoporosi severa, aumentando la percezione del rischio sia da parte delle pazienti che degli altri operatori sanitari, soprattutto per arrivare a una più tempestiva, e certa, diagnosi del problema».

Fonte 24 novembre 2011, Sanità News

Potrebbero interessarti