Immuni: la nuova app per il tracciamento dei contagi

Immuni: la nuova app per il tracciamento dei contagi

Sintesi del documento COVID-19 APP, progetto presentato in audizione al Senato da Paola Pisano, ministra per l’Innovazione tecnologica e della bozza di decreto del 28 aprile 2020.

La App sarà disponibile tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Al via intanto in quattro regioni – Abruzzo, Liguria, Marche e Puglia. Il Governo ha pubblicato il codice sorgente che chiarisce il funzionamento dell’applicazione che si appoggia al sistema di tracciamento realizzato da Apple e Google. In ogni caso prima del rilascio dell’app servirà ottenere il semaforo verde da parte del Garante della Privacy e in questo senso il Ministero della Salute sta ultimando il documento da inviare al Garante.

Il sistema di tracciamento digitale dei contatti (contact tracing) o tracciamento di prossimità durante la Fase 2 sarà utile per contenere e contrastare l’emergenza epidemiologica Covid-19, perché può “aiutare a identificare individui potenzialmente infetti prima che emergano sintomi e – se condotto in modo sufficientemente rapido – può impedire la trasmissione successiva dai casi secondari” afferma il commissario Domenico Arcuri. Il software è tra quelli selezionati dagli esperti della task force istituita dal ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione in accordo con il Ministero della Salute, e quello ritenuto alla fine più idoneo.

Vediamo quali sono gli obiettivi, come funziona e quali sono le norme da sapere. Per chi vuole approfondire, in particolare i dati tecnici, può leggere l’intero documento allegato nella bibliografia.

 

Application Immuni: sarà obbligatorio scaricarla?

NO, l’App Immuni sarà scaricabile solo su base volontaria e non ci sarà geolocalizzazione. Il mancato utilizzo dell’applicazione non comporterà alcuna conseguenza, nessun limite a uscite o altra limitazione. Viene quindi assicurato il rispetto del principio di parità di trattamento. Durante l’audizione della commissione Lavori pubblici al Senato, la ministra dell’Innovazione, Paola Pisano,  ha spiegato che Immuni avrà una buona resa a partire dal25-30% di persone che la scaricheranno“. La ministra ha comunque sottolineato l’importanza che aderiscano all’iniziativa il maggior numero di persone e per questo nei prossimi giorni verrà avviata “una forte campagna di comunicazione”.

Per le persone con diabete, è consigliabile scaricarla?

Le persone con diabete e/o obesità hanno lo stesso rischio di chi non ha il diabete di contrarre il nuovo Coronavirus (Sars-Cov-2). In caso di infezione, però, può aumentare la gravità delle complicanze e il decorso essere più sfavorevole. Occorre quindi usare la massima prudenza, soprattutto adesso che ci si avvia alla Fase 2, senza avere ancora delle armi contro il Covid-19 se non il distanziamento sociale e l’uso di tutte le precauzioni possibili.

“L’adozione di un’app unica a livello nazionale per il tracciamento dei contatti, che possa operare anche a livello europeo, consentirà di individuare in maniera sempre più completa le persone potenzialmente esposte alla COVID-19 e attraverso le misure di sorveglianza sanitaria, interrompere la catena dei contagi. A mio parere rappresenta un’arma in più per arginare e in tempi più brevi il rischio di infezione e quindi a  maggior ragione consiglio ai pazienti con diabete e/o obesità e a chi vive con loro (i famosi “congiunti”) di scaricarla e di utilizzarla. È un importante strumento di auto-difesa, ed è nell’interesse di tutti uscire il prima possibile da questa pandemia”. Sottolinea il prof. Andrea Giaccari, Direttore del Team Diabete presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma il suo parere sull’application Immuni.

Quali dati raccoglierà?

I dati raccolti dall’app Immuni saranno solo quelli necessari per:

  • avvisare gli utenti dell’App di essere tra i contatti stretti o casuali di altri utenti risultati positivi al Covid-19, individuati secondo criteri stabiliti dal Ministero della Salute,
  • agevolare l’ adozione di misure di assistenza sanitaria previste e fornire i contatti utili della propria ASL di riferimento.

L’app Immuni NON raccoglie alcun dato di geolocalizzazione degli utenti, ma registrerà esclusivamente dei codici (vedi dopo codici randomici) inviati dai dispositivi di altri utenti dell’app mediante tecnologia Bluetooth Low Energy.

I dati relativi ai contatti stretti dovranno essere conservati, anche nei dispositivi mobili degli utenti, per il periodo strettamente necessario al trattamento, la cui durata verrà stabilita dal Ministero della salute (massimo 31 dicembre 2020). Alla scadenza del termine, i dati verranno cancellati in modo automatico.

Rispetta la Privacy?

L’app Immuni utilizza un approccio tecnologico che consente di espletare la sua funzione senza che vengano raccolti dati identificativi degli utenti o venga fatta alcuna profilazione. L’app Immuni NON raccoglie dati sensibili:
– Nome e cognome, codice fiscale, residenza, numero telefonico, indirizzo email, localizzazione, dati di movimento, identità dei contatti.

Si legge nel documento che: “L’app Immuni è stata progettata in modo che, nella fase si tracciamento di prossimità, non possa essere trasformato da chi lo gestisce in uno strumento di sorveglianza o di limitazione della libertà degli utenti. L’app può essere pertanto installata in piena sicurezza, permettendo ai cittadini di riporvi la fiducia necessaria a garantirne l’ampia adozione”.

I dati saranno anonimi?

I dati verranno resi anonimi o pseudonimizzati (procedimento che impedisce di identificare un individuo attraverso i suoi dati). Viene in ogni caso esclusa la geolocalizzazione dei singoli utenti.
Nel documento presentato dalla ministra Pisano si sottolinea che il sistema Immuni – grazie alla tecnologia utilizzata – rende possibile notificare un utente venuto a contatto con un altro utente risultato positivo del rischio di contagio ​senza che al sistema sia nota né l’identità del paziente positivo, né l’identità del contatto​.

Come funziona l’app Immuni?

Una volta scaricata gratuitamente, sia da iOS che da Android, e attivata, l’app Immuni scambia codici generati in modo casuale (codici randomici) e che cambia spesso (per aumentarne ancora di più la sicurezza) con altri dispositivi che hanno installato l’app, grazie a segnali Bluetooth Low Energy.
Lo scambio è bidirezionale: ogni smartphone invia il proprio codice, riceve i codici degli smartphone che si trovano nelle vicinanze (tracciamento di prossimità) e li salva nella propria memoria interna.

Cosa succede quando un utente risulta positivo al nuovo Coronavirus?

Quando un utente è positivo, l’Operatore Sanitario che gli ha comunicato tale esito lo invita a selezionare l’opzione “CARICA DATI”. L’app restituisce un codice numerico che l’utente comunica all’Operatore Sanitario che a sua volta lo inserisce in un’interfaccia gestionale dedicata e valida il caricamento. A questo punto, sul server viene caricata la lista dei codici randomici che lo smartphone ha inviato nei giorni precedenti così da notificare del rischio  tutti gli utenti con cui sia venuto a contatto.

Grazie a tutti i codici randomici che il paziente positivo ha caricato, l’app Immuni è in grado di verificare se c’è stato un contatto tra altri utenti e il paziente stesso e quindi un potenziale contagio. A questo punto, l’app Immuni allerta i contatti stretti (ovvero gli utenti che sono stati a contatto con il caso positivo entro i 2 metri di prossimità per più di 15 minuti) e i contatti casuali (utenti che sono stati a contatto con il caso positivo entro i due metri di prossimità per meno di 15 minuti) e fornisce all’utente le misure di prevenzione previste dal Ministero della Salute come da illustrazione sottostante (valida come esempio). Nel documento, viene riportato un esempio pratico.

Immuni: la nuova app per il tracciamento dei contagi

Sviluppo in corso

Nel documento presentato dalla ministra Pisano si sottolinea: “Affinché l’app Immuni possa essere davvero efficace nel contrasto al Covid-19, è indispensabile che si integri nel modo più efficiente possibile con i processi e i sistemi informativi del Servizio Sanitario Nazionale (SSN)”. E in questo senso lo sviluppo dell’applicazione è ancora in corso e sarà in costante aggiornamento.

“L’App causerà inevitabilmente un aumento delle interazioni tra il cittadino e i Dipartimenti di prevenzione delle Asl, vista la finalità dell’App di informare riguardo al possibile rischio di essere positivi al Sars-CoV-2. Si renderà necessario rispondere con la digitalizzazione di processi che in questo momento avvengono in modo manuale. ​Stiamo anche valutando di inserire un ​diario dei sintomi​, compilato dall’utente e non condiviso con nessuno. I dati del diario dei sintomi non vengono caricati sul server, rimanendo sullo smartphone dell’utente”. A tale proposito, è in atto in questi giorni, un confronto col Ministero della Salute che si propone di identificare le ulteriori funzionalità da inserire nel sistema per garantirne il successo.

References

– COVID-19 APP – Documento di descrizione del progetto presentato in audizione al Senato da Paola Pisano, ministra per l’Innovazione tecnologica. Il testo rappresenta lo sviluppo della 1° versione dell’applicazione e sarà soggetto ad ulteriori aggiornamenti. 29 aprile 2020
Scarica direttamente il documento »

– Contact tracing: Arcuri firma ordinanza per app italiana, 17 aprile »

– Schema di decreto-legge recante “Misure urgenti per la funzionalità dei sistemi di intercettazioni di conversazioni e comunicazioni, ulteriori misure urgenti in materia di ordinamento penitenziario, nonché disposizioni integrative e di coordinamento in materia di giustizia civile, amministrativa e contabile, e disposizioni urgenti in materia di tutela dei dati personali nel tracciamento dei contatti”. 30 aprile 2020
Scarica il decreto legge »

 

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