Richard Kahn dell’American Diabetes Association e i suoi collaboratori hanno confrontato sette strategie di screening di popolazione (con tempi di avvio tra 30 e 60 anni) con l’assenza o la massima frequenza di controlli (visite ogni sei mesi a partire dai 30 anni) utilizzando un modello matematico sviluppato da uno dei coautori e denominato Archimedes Model.
Grazie ad Archimedes, che simula in modo completo la fisiologia umana, le malattie e i sistemi sanitari, i ricercatori hanno ricostruito una popolazione di 325mila trentenni non diabetici con fattori di rischio demografici, comportamentali e bioumorali simili a quelli dei soggetti del Nhanes (U.S. National Health and Nutrition Examination Survey) 1999-2004. La migliore costo-efficacia si è ottenuta con gli sceening partiti a 30-45 anni di età che hanno ridotto al massimo i tassi di infarto del miocardio, complicazioni microvascolari e morte. L’aspettativa di vita aggiustata per la qualità della vita (Qaly – Qualità Adjusted Life Years) sommati a 1.000 persone per 50 anni di follow-up è andato da 171 per lo screening a partire dai 30 anni ogni tre anni fino a 114 per quello a partire dai 45 anni ogni 5 anni .
Costi per Qaly non superiori a 10.500 dollari sono stati determinati da cinque strategie: a partire dai 30 anni ogni 3 anni, a partire dai 45 anni ogni 3-5 anni e, dopo una diagnosi di ipertensione, ogni anno oppure ogni cinque anni.
Fonte: 5 aprile 2010, Lancet