Insonnia: diagnosi e cure tempestive per evitare danni gravi

In Italia soffre d’insonnia dal 6 al 10% della popolazione adulta e circa 12 milioni di persone, un quarto degli adulti, hanno problemi con il sonno come le apnee notturne, la narcolessia, la sindrome delle gambe senza riposo, oltre che l’insonnia: questi i dati dell’Aims (Associazione Italiana Medicina del Sonno). Charles Morin, dell’Université Laval di Québec City, in Canada, e Ruth Benca, dell’University of Wisconsin hanno condotto una revisione di vari studi scientifici che, proprio a causa della diffusione dei disturbi del sonno e della loro difficile identificazione, ne raccomanda la cura tempestiva ed efficace per evitare di incorrere in future malattie: «A causa dell’alta prevalenza e della comorbidità sostanziale dell’insonnia, i medici di base dovrebbero chiedere di routine ai pazienti se hanno problemi a dormire».

Se non si tratta di episodi sporadici di insonnia ma di disturbi ripetuti nel tempo, se non sono adeguatamente trattati, possono favorire fino a cinque volte in più l’ansia e la depressione, e raddoppiare le probabilità di insufficienza cardiaca e di diabete, fino alla perdita della vita; l’insonnia cronica aumenta anche il rischio di ipertensione arteriosa sistemica, infarto del miocardio, ictus, obesità e aumenta il rischio di abuso di alcol e droghe fino a sette volte. Il ripetersi di disturbi come la difficoltà di addormentarsi e le alterazioni nella fase profonda del sonno, che portano di giorno stanchezza, disturbi dell’umore e difficoltà di concentrazione, quando non sono adeguatamente curati conducono spesso alla cronicizzazione, con gravi conseguenze nel lavoro e nei costi dell’assistenza sanitaria; secondo i ricercatori canadesi e statunitensi, le cure dell’insonnia non sono ancora state studiate a sufficienza, come dimostra il fatto che antistaminici e antidepressivi, prescritti spesso per indurre il sonno, non sono specificatamente indicati per la cura dell’insonnia.

Negli Stati Uniti, il National Institutes of Health ha riconosciuto l’efficacia per la cura dell’insonnia solo a due trattamenti: i farmaci ipnotici approvati e la Cbt, la terapia cognitivo-comportamentale, che usa tecniche di rilassamento e di igiene del sonno, come l’attenzione per l’alimentazione, per l’esercizio fisico e per le corrette condizioni dell’ambiente in cui si dorme

La terapia cognitivo-comportamentale, che non ha effetti collaterali, ha ottenuto successi che si sono protratti nel tempo contro l’insonnia ma gli specialisti sono ancora pochi e lavorano soprattutto per la clientela privata; attualmente è allo studio la possibilità di accesso alla terapia attraverso consultazioni telefoniche e on-line. In Italia, nei centri di terapia del sonno si registra il 75-80% di esiti positivi, e l’effetto dura nel tempo grazie alle tecniche insegnate ai pazienti, cui possono ricorrere in caso di recidiva.
La revisione scientifica è stata pubblicata dalla rivista britannica Lancet.

Fonte repubblica.it, 19 gennaio 2012

Potrebbero interessarti

  • 19 Febbraio 2025World Obesity Day 2025Martedì 4 marzo si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale dell'Obesità (The World Obesity Day), promossa dalla World Obesity Federation, dalle Istituzioni e dalle società scientifiche e associazioni di pazienti ad essa affiliate e partner. Posted in EVENTI - 2025
  • 10 Febbraio 2025Il Prof. Andrea Lenzi è il nuovo Portavoce della Rete delle Cattedre UNESCO ItalianeNel nostro Paese, le Cattedre UNESCO sono coordinate dalla ReCUI, un organismo che riunisce le istituzioni accademiche italiane impegnate nella promozione degli obiettivi dell’UNESCO. Posted in NEWS - 2025
  • 12 Febbraio 2025Un Paese chiamato VerduropoliAttraverso questa storia ricca di colori e fantasia, bambini e genitori potranno imparare insieme come prendersi cura del proprio benessere, trasformando il cibo in un prezioso alleato per la salute. Posted in Alimentazione